Un giorno, proprio mentre stava per essere imboccato, un pettirosso scappò e una tenera ala piumata rimase imprigionata tra i famelici denti. Il pennuto riuscì infine a liberarsi ma era ormai condannato alla morte, nonostante le cure e le medicazioni prodigategli.
Scalchi diede una forte pedata al gatto, e questi lanciò un penosissimo miagolio sgusciando dalla stretta fessura della porta che Elsa cuginetta quindicenne del ragazzo, stava aprendo per curiosare, come al solito, su quanto avveniva. Con il pettirosso moribondo chiuso fra le dita di una mano il giovane sbottò: "Ci mancavi soltanto tu. Dai, entra e chiudi l'uscio".
Elsa, evanescente e ossuta, con un abitino di tela rosa e due lunghe trecce che la facevano sembrare più adolescente di quel che era, s'infilò nella camera reggendo una mezza pagnotta senza companatico. Davide si trovava vicinissimo alla gabbia del merlo che ignaro di quanto accadeva, continuava a fischiettare allegramente.
"Tuo padre vuole che lo raggiungi per aiutarlo a infaldare gli scampoli. Domani c'é il mercato", disse Elsa affondando i denti nella pagnotta. Poi, senza aspettare la risposta, si mise a sminuzzare un boccone, distribuendo equamente le briciole agli ospiti delle gabbie. Scalchi non si degnò nemmeno di rispondere.
"0rmai questo è spacciato" disse rivolto a Davide, evidentemente commosso. Depose il pennuto agonizzante sopra il tavolo e aggiunse: "Presto, andiamo fuori dì qui, altrimenti apro le gabbie e li libero tutti".
"Non sarebbe una cattiva idea" replicò Elsa rischiarandosi in volto. "Poveretti. Sempre rinchiusi tra le sbarre come prigionieri di guerra."
"Tu non mettere il becco nelle mie faccende, e gira" gli rispose indicando la strada della porta.
Elsa si chiuse nelle spalle e uscì per prima. Anche i due ragazzi uscirono, e Franco serrò a chiave, nascondendola in una fessura posta in alto nel muro di sassi e calce. "Che si fa?" chiese Davide con la faccia più smunta del solito.
"Noi ce ne andiamo dal ciclista di Duetorri a ritirare la bicicletta che ho bucato due giorni fa", disse Scalchi rivolgendosi alla cugina che, ferma sotto il porticato, sghignazzò.
"È la solita storia," disse questa, "hai sempre la scusa pronta. Scommetto che andate in giro per le soffitte a cercare ferri vecchi."
"Se ci andiamo" ribatté l'altro "sono cavoli miei, anzi nostri. E oggi, ti piaccia o no, dobbiamo proprio andare dal ciclista."
La giovane finì la pagnotta in un boccone e sfregò le mani per togliere le briciole; si passò l'abitino . Con aria indispettita e nel contempo rassegnata esordì: "Va bene, non parlo più. Anche per questa volta dovrò avvolgere le pezze con tuo padre."
"Fai un po' tu" risposte spazientito Scalchi. "Mi raccomando di non entrare nella stanza degli uccelli, se vuoi che t'invitiamo alla solenne sepoltura del pettirosso Polo."
Elsa se ne andò via correndo. Davide s'avvicinò all'amico e gli chiese con garbo: "Non sapevo che i tuoi uccelli avessero un nome di battesimo."
"Ce l'hanno, ce l'hanno" rispose secco l'altro, che stava con le mani in tasca e la faccia rivolta in alto.
"Andiamo a casa mia?" chiese Davide.
"Andiamo." I due lasciarono il porticato d'edera incamminandosi, rapidamente, verso una sorta di cunicolo che univa quel nucleo di case rurali risalenti al Seicento e restaurate, in parte, dai proprietari. C'era chi aveva utilizzato il fienile per costruirvi la camera da letto, e chi la stalla adibita a cucina o a tinello. Anche i servizi igienici stavano generalmente all'interno delle abitazioni; poche le case col cesso sul ballatoio. Giunti a casa di Davide, Scalchi tolse la maglia fatta a mano e si sedette pesantemente sopra un divano rivestito di stoffa.
L'abitazione era composta da tre stanze: camera da letto, l'ampia cucina, la sua stanzetta. I locali presentavano la volta a vela, tondeggiante, e la cucina gli anelli per appendervi i salami di maiale ad asciugare. L'arredamento, molto semplice, composto da un tavolo verniciato di bianco come le sedie in cucina, dal divano, da un armadio a muro con una tenda. In camera il grande letto col quadro della Madonna col Bambino sulla parete frontale, due comodini con lampade, un capace e pesante armadio di noce. Nella stanza di Davide, l'armadio a muro con le ante verniciate di marrone fungeva anche da biblioteca, rimasugli di scuola o remote letture della madre: Verga, Pirandello ed un dizionario della lingua italiana Zingarelli con la copertina strappata. Davide disdegnava quelle letture, anche se aveva sentito dire che nella vicina Valsesia, nei primi del Novecento c'era il figlio di un alsaziano direttore del reparto finissaggio della Manifattura Lane di Borgosesia, certo Curt Eric Suckert, il quale studiò per anni a Varallo Sesia che quotidianamente raggiungeva in treno. Più tardi, sotto il regime mussoliniano, diresse il quotidiano torinese "La Stampa". Con nome di Curzio Malaparte pubblicò numerosi libri: "Kaputt", "Tecnica del colpo di Stato", "La pelle", poesie e commedie. Malaparte, lo scrittore prediletto da James Dean, una delle star più amate del cinema, aveva trascorso parte della sua gioventù in Valsesia. E a Varallo, nelle pause della scuola, andava a pranzare alla Locanda del Levante, che esiste ancora. Quante pene d'amore sofferse Malaparte in Valsesia per Maria Bodoni, una giovane compagna di Quarona. "L'umile torrentello Riale" ebbe poi a scrivere "che scende dalle pendici del Chiossone sopra Varallo, nei pressi della Locanda, fu testimone d'un amore."
Ma Davide era troppo irruento per lasciarsi trasportare da reminiscenze letterarie. "Oggi esploreremo la soffitta della Desolina", annunciò salendo la malferma scala che conduceva al sottotetto.
"Ma la Desolina abita a cento metri da questo punto. Non potremmo fermarci prima?"
Gli occhi di Davide baluginarono: "Ho detto la Desolina e quella dev'essere. Tanto più che da quindici giorni si trova all'ospedale, deve assistere il marito malato. Quindi, nessun problema. Possiamo agire tranquillamente, senza il timore di essere scoperti."
"Per raggiungere quel solaio" considerò l'altro "dovremo passare dall'0deo: quello, se ci pesca, come minimo ci ammazza."
"Caso vuole," replicò Davide "l'0deo è in officina fino a stasera."
"E va bene. Mi hai convinto: sia per la Desolina."
Raggiunsero la soffitta…

Tutti i racconti

0
0
1

La morte si paga solo con la morte 1/2

19 August 2025

Apro gli occhi. Mi guardo intorno. Ho un attimo di confusione, poi riconosco i luoghi: sono nella camera da letto, a casa mia. Di fianco a me dorme mia moglie, Bianca. Il suo sonno è tranquillo, cadenzato da un respiro regolare. I suoi lunghi capelli sono adagiati sul cuscino, e io non posso fare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
0

Scarti e idoli profani

19 August 2025

Tu che cammini davanti a me, e poco fa hai sparso brandelli di mondo, un riflesso di carte accartocciate, e una busta di patatine, svuotata dell’ultimo morso. Dimmi, a quale livello si curva l’anima per compiere un atto così privo di peso e di senso? In queste stradine che [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
26

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

3
5
12

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Ho interrogato Gemin:
    "Cogito, ergo sum è una famosa frase [...]

  • zeroassoluto: Io non mi esprimo... non sono i grado di dare una mia opinione su un argomento [...]

2
2
14

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
19

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

Torna su