Nel piccolo albergo sul lago erano gli unici clienti. Lui era contento di questo. Non aveva alcuna intenzione di scambiare banalità con estranei incontrati sulle scale. La loro stanza era all'ultimo piano e dava sul lago. C'era anche un piccolo parco con dei tavoli e delle sedie impilate e un dondolo incellofanato. Era il 31 Maggio. E
secondo le previsioni meteo ci sarebbe dovuto essere sole. 
Invece pioveva.
Per quanto avete intenzione di fermarvi? Aveva chiesto l'addetto alla reception. Almeno una settimana, aveva risposto lui.
Da noi, ogni tanto viene un pittore ritrattista, aveva aggiunto
l'impiegato, se vi interessa...
Si erano guardati, sorridendo.

 

Uscirono sotto la pioggia riparati da un grosso ombrello giallo. A lui venne di entrare a piedi uniti in una pozzanghera come faceva da piccolo.
Lei fece la stessa cosa.
Il lago era trafitto da grosse gocce di pioggia.
“Oggi mi sono fatto la coda. Ti piaccio?”
“Era da tanto tempo che non la facevi. Stai molto bene.”
Passeggiarono sul lungo lago, abbracciati. La pioggia batteva sulla tela dell'ombrello. Arrivarono in una piccola piazza in cui c'era un bar.
Un cameriere stava ritirando i tavoli e le sedie. La sua camicia
bianca era fradicia per la pioggia. Un uomo corpulento stava in piedi, accanto all'entrata fumando una sigaretta. Appena li vide fece
loro un inchino e li invitò ad entrare.
Dentro c'era silenzio e profumo di legna da camino.
“Poca gente, oggi” disse. “Prendete qualcosa?”
Ordinarono due cioccolate.
“E' la prima volta che venite?”
“Ci siamo stati il giorno in cui ci siamo fidanzati. Tanto tempo fa”
disse lei.
Il proprietario sorrise.
“Vi guardavo passeggiare sotto la pioggia. Avevate una dignità regale.
Sembravate un'unica entità.”
“Sono passati quarant'anni da quel giorno” disse l'uomo.
La donna fece una smorfia strana quasi mostrasse del dolore che subito dissimulò portando alle labbra la tazza in cui c'era la cioccolata. 
Il proprietario non aggiunse altro come se quello che aveva detto
risultasse una cosa più piccola rispetto a quello che voleva dire. 
Poi, però, aggiunse: “anche io sono qui da quarant'anni.”
“Chissà quante coppie avrete passeggiare sotto la pioggia” disse l'uomo.
Il proprietario si massaggiò la nuca e il collo. Per un attimo si vide riflesso nello specchio dietro al bancone.
“Vorrei che smettesse di piovere. E non vorrei i capelli grigi. E vorrei quello sguardo di quarant'anni fa.” disse la donna.
“Ma ce l'hai ancora” rispose l'uomo.
“E vorrei un grosso cane. E un glicine che coprisse il muro del nostro
giardino.”Diceva queste cose con un'espressione capricciosa. Da bambina.
Una lama di luce entrò dall'entrata del bar. 
Aveva smesso di piovere.
“Sarà meglio che torniamo in albergo” disse l'uomo. “Forse ci sarà quel pittore. Che ne dici?”
La donna assentì.
Salutarono il proprietario e uscirono. L'aria era umida e  il sole rigenerato creava una illusione ottica facendo sembrare che gli alberghi affacciati sul lago ondeggiassero.
Nelle grosse pozzanghere le nuvole si specchiavano tremolanti.
Dentro il bar il proprietario li osservò allontanarsi e perdersi in mezzo alla gente. Si guardò ancora per un istante allo specchio dietro al
bancone. Gli piaceva il suo viso. Aveva un'espressione simpatica di chi ha fatto la pace con la Vita. Davanti al locale passò un'altra
coppia, più giovane. Si tenevano per mano.
“Possiamo sederci fuori?” chiese la ragazza.
“Certo” disse il proprietario.”Ora vi faccio preparare un tavolo.”
Entrò e disse al cameriere di portare fuori un tavolo e due sedie. Da lì poteva vedere la coppia dei due giovani accomodarsi e ordinare.
Il proprietario avvertì dentro di sé come qualcosa che si stava
aprendo un varco per uscire allo scoperto. Non seppe definire di cosa si trattasse. Prese il telefono e compose un numero. 
Rispose una voce femminile.
“Ciao. Stai leggendo?”
“Si” rispose la voce.”
“Cosa?”
“I racconti di Grace Paley.”
“E' uscito il sole ma verso sera pioverà di nuovo.”
“Ho sentito.”
“Che ne dici stasera di una passeggiata?”
“Sotto la pioggia?”
“Si.”
Una breve pausa.
“Perchè vuoi che ci vediamo?”
“Perchè ogni volta che ti vedo mi fai sentire così minuscolo ma allo stesso tempo così grande.”
“Una passeggiata sotto la pioggia...”
“Si.”
“Ok.”
“Ci vediamo al Piccolo Molo alle 21, allora.”
“Va bene.”
Il proprietario uscì e chiese alla coppia se andasse tutto bene.
Stavano sorseggiando un aperitivo.
“Ci stiamo gustando il sole” disse il ragazzo.
“Stasera pioverà di nuovo” disse il proprietario. Poi il suo sguardo vagò
lontano, verso il Piccolo Molo.

 

Sul suo volto comparve un radioso sorriso.

 

 

 

 

Tutti i racconti

0
0
6

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
19

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
24

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
30

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su