Sulle prime non aveva ancora capito quanto era successo, era andato di fretta quella mattina perché era abituato ad andare di fretta. Prese la funicolare senza fare il biglietto un attimo prima che chiudessero le porte e si era ritrovato a Montesanto dieci minuti dopo con lo zaino in spalla e un libro fra le mani. Non aveva fatto il biglietto perché il tempo non glielo aveva concesso e sotto la pioggia si era recato alla metro facendo le scale due alla volta, scostando i passanti, tenendo sott'occhio l'orologio, notando i dettagli come era abituato a fare. Quella mattina non era buona e lo sapeva, lo sapeva perché aveva visto mattine come quella altre volte e altre volte aveva trovato difficile abituarsi alla sensazione che lasciavano per l'intero resto della giornata senza poter smettere di pensarci. Aveva già raggiunto la stazione centrale scontrandosi con la gente in calca ai tornelli, sapeva che il treno sarebbe stato in ritardo perciò li lasciò fare ordinando un caffè al bar e un croissant che mangiò rapidamente. Sul finire era andato in cima alle scale mobili dell'altro ingresso e aveva acceso una sigaretta chiedendosi quanto sarebbe stato caro un giorno il conto, alimentando la sensazione dei pensieri negativi e altre sensazioni alle quali altrimenti non avrebbe pensato in condizioni differenti.

Il treno viaggiava ora rapido e sicuro con egli a bordo e chissà quanti altri che avessero avuto o meno una buona mattina, compreso il personale che distribuiva gentilmente kit di cortesia scusandosi per il ritardo con acqua gassata e snack che 
due barboni avevano preso a dividersi mentre qualcuno cambiava posto per il forte odore; qualcun altro invece aveva ceduto il passo e aperto il finestrino lamentandosi a bassa voce con le hostess chiedendo se fossero muniti del ticket di viaggio. Aveva guardato dal finestrino la vegetazione scomparire sapendo ora di trovarsi a Frattamaggiore perché aveva fatto quel viaggio altre volte, in altre mattine o sere che finivano e davano spazio ad altre giornata più o meno buone o meno buone, sorprendendosi del tempo impiegato. Aveva avuto la sensazione che si ha quando manca il fiato in gola e aveva sentito salire l'ansia fino al petto mentre scendeva con la solita calma dal treno dando precedenza agli altri prima di lui. 

In strada aveva affrettato il passo percorrendo qualche kilometro a piedi in verticale, poi svoltò alcune traverse prima di raggiungere l'ospedale civile ignorando le chiamate in entrata perché non voleva conoscere il proprio destino; aveva tolto la vibrazione al cellulare ed ora non era né spaventato né sorpreso di questo perché aveva guardato sua mamma piangere e suo padre e suo fratello stretti attorno a lei. Più avanti degli operai lavoravano al boiler per la strada, non fu sorpreso nemmeno quando avevano chiesto se potessero spostarsi di qualche metro gentilmente con l'attenzione e l'accortezza necessaria dei momenti delicati. Non si era meravigliato della cortesia, neppure delle lacrime perché non aveva fatto altro che evitarle per tutte quelle ore, per l'intero viaggio e sempre mentre camminava rapido in strada a piedi, ignorando i dettagli senza badare a niente e ancora niente se non allo scorrere del tempo e a quelle sensazioni che lo avevano accompagnato fino a lì. 

Le aveva ignorate con la consapevolezza che c'era un momento per ogni cosa; adesso riconosceva che era il momento di guardare in faccia la realtà, come la frase della canzone che aveva sentito al concerto un mese prima e chissà per quale motivo aveva pensato a sua nonna durante il concerto, con la promessa di tornarci l'anno successivo perché di anno in anno a volte se si è abbastanza fortunati non si perde niente ed è bello poterlo ammettere a se stessi e fare i conti con la realtà di tanto in tanto con la spensieratezza di avere quello che c'è già; ma ora che quel momento era arrivato allora era tutto chiaro e capiva che a perdere non ci vuole niente se è solo un altra estate, un altro inverno e più il tempo passa maggiore è lo svilimento ma ora che ne aveva coscienza non pensava a quanto fosse caro il conto.
Gli vennero in mente le barche che sognava suo nonno, il candore di sua nonna ad incoraggiare l'impresa quando tornò a casa con un remo dicendo che per le grandi cose erano necessari i gesti piccoli.

Aveva ricordato una foto di loro due al mare a Gaeta felici e giovani con l'amore dentro agli occhi e sullo sfondo la spiaggia, e la mattina di quella foto quando era ancora poco più che un ragazzino sua mamma l'aveva mandato a cercare il nonno a ora di pranzo per tutto il bagnasciuga e lui non l'aveva trovato, allora andò a farsi consolare da sua nonna che gli disse che avrebbe dovuto cercarlo alla scogliera e fu li che l'aveva trovato a pescare. Ricordava la rassicurazione di ogni suo gesto e le parole che non sapeva scrivere, ma pronunciare con l'amore e la dolcezza dentro agli occhi. Ricordó i suoi racconti, i sacrifici e le sofferenze di loro due insieme, le monetine che avevano lanciato per buon auspicio quando gettarono il primo cemento armato e messo le pietre sulle altre pietre fino a poterle chiamare casa. Ricordava i suoi piatti profumati di mare e di terra, le telefonate quando era in vacanza e le domande sul pranzo o la cena, sui bagni al mare e sul tempo che faceva. Di tutte le volte che gli aveva detto di non aver paura incoraggiandolo col bene che si ha per qualcuno quando si vuole bene nei momenti difficili. Avrebbe voluto dirle quanto fossero preziosi quei momenti e quante cose le avesse insegnato della vita ma non l'aveva fatto; non aveva potuto salutarla l'ultima volta e quanto ancora si sentisse mancare la terra sotto i piedi per quell'ultimo abbraccio non dato, per quel porto sicuro in mezzo al mare che è per egli e quanto fosse più difficile ora tirare in barca l'ancora da solo.

La guardò e percepì il suo sorriso nell'innocenza di tutte le cose e di tutte le altre cose che restano sveglie, vive, e del tempo che continua a girare nella parabola della vita; trascorrendo giorni, facendo cose, ripetendo errori, avendo mattinate belle e meno belle, comparando i momenti, ricordando perché è così che si resta eterni, nel ricordo dell'amore, amando.

 

Vorrei poterti restituire il bene ricevuto.
 

Tutti i racconti

2
1
25

Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Ottimo, come commentai anche tempo fa, ottima l'idea di un post per ricordare [...]

2
2
16

Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
6
26

Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

Martha viveva con la sua famiglia in una regione isolata dell’Ohio. Una terra arida e battuta dal vento, ma nonostante i grandi disagi, il padre si ostinava a volerla coltivare. Erano arrivati in quella terra dopo un viaggio di molti mesi, partiti dall’Irlanda, decisi a stabilirsi in America per [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Dalle prime righe pensavo a un'ambientazione tipo coloni nel Vecchio West [...]

  • Lo Scrittore: grazie ragazzi, contento che sia piaciuta anche se con un finale tragico. questa [...]

15
14
71

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
14

BLEFAROPLASTICA - 2/2

28 September 2025

La blefaroplastica, tuttavia. Nel mezzo s’intravede un ché di luminoso, un faro probabilmente, un nume che rischiara la via e financo c’illumina sul significato occulto di tale parola. Il faro scopre il bluff e liquefa la plastica. E dopo, che rimane? Certo che stare nel mezzo è proprio bello, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
10
116

La Ministeriale

27 September 2025

Dopo decine di concorsi pubblici con esito negativo, sulla posta elettronica certificata di Ilaria arrivò il risultato di un bando del Ministero di Giustizia. La missiva era una convocazione per l’assunzione a tempo indeterminato presso una cancelleria. Fu assegnata al Tribunale di Cassino. Seguirono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: Simone, se hai voluto mantenere un distacco dal racconto ci sei riuscito in [...]

  • Donatella: in questo racconto flash vedo tutta l anaffettività di Ilaria e il [...]

2
4
32

BLEFAROPLASTICA - 1/2

Esercizi di coabitazione tra nonsense e umorismo

27 September 2025

Blefaroplastica, è un qualcosa che mi ha sempre colpito, e infatti spesso ci ritorno. Ovviamente è strano: chi ti colpisce andrebbe semmai evitato, ma sappiate che non tutti i colpi fanno male, alcuni fanno bene, nel senso che fanno meno male, cioè che non dolgono come quelli scagliati un istante [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Dietro l'uso simpatico e sapiente delle parole, un tema profondo. Sono [...]

  • Davide Cibic: Grazie per l'attenzione, in effetti vale la pena arrischiarsi alla seconda [...]

6
9
45

Storia di Uccellino

26 September 2025

Era scolpito nella memoria il giorno in cui sua moglie portò a casa Uccellino. Era una mattina, lei lavorava in giardino ed era rientrata con in mano questo minuscolo volatile dalle piume colorate. Forse era un piccolo, dato che non sembrava saper ancora volare. O forse aveva qualche problema, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
4
34

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 3/3

26 September 2025

Sul cellulare avevo trovato traccia delle varie chiamate tra cui quelle di Anna. Quando fui in grado di parlare in maniera comprensibile, decisi di chiamarla. — Pronto, Stefano sei tu? — Si, Anna sono io, mia sorella mi ha detto che hai chiamato. Volevo ringraziarti e rassicurarti sulle mie condizioni. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

8
13
45

Ballarò

Esercizio di scrittura creativa - i non luoghi

25 September 2025

Atterrammo a Punta Raisi in perfetto orario. Ci trasferimmo in un albergo situato in pieno centro e, dopo aver pranzato, la guida ci diede appuntamento per le 17 davanti alla hall. La gola mi ricordò che lì, sull'isola, sfornavano dolci tra i più saporiti del pianeta e granite più famose del [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto con piacere, suscita diverse emozioni. Come bonus, grazie al Prof, ho [...]

  • Teo Bo: @Ondine, @Dax, @Riccardo, @Lawrence - Grazie x gli apprezzamenti sempre molto [...]

5
2
22

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 2/3

25 September 2025

Avevo creduto che Giusy fosse tra le due quella sveglia ma dovetti ricredermi e concludere che lo erano entrambe. Vista l’ora tarda, prendemmo un taxi, lei per tornare a casa, io per proseguire verso la mia pensione. Prima di salutarci presi nota dell’indirizzo del suo negozio e ci scambiammo i [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
10
29

Il Re cieco della strada! 2/2

Quando l’amore guida più della vista

24 September 2025

"Dove sei, ragazzo?” chiese Luis con voce colma di emozione, come un bambino in un negozio di giocattoli. "Son… qua, signore. Voleva vedere qualcosa?” Il ragazzo si morse subito la lingua: la gaffe lo fece arrossire fino alle orecchie. Avrebbe voluto sotterrarsi. Ma Luis non ci fece caso: erano [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su