Sono senza peso, disteso sul dorso. Le gambe si muovono come se andassero in bici, le braccia sembrano ali distese che si muovono lentamente: uno, due... uno, due... Vedo tutto arancione: è il colore del sole che filtra attraverso le lenti "Transitions" e le palpebre chiuse. I rumori giungono a tratti ovattati a tratti un vociare lontano e festoso misto allo sciabordio sulla riva e alle piccole onde schiumose, che cullano il mio abbandono. È una mezz'ora che mi faccio trasportare. Sono sempre sul dorso, a pelo d'acqua con nessuno vicino; la mente "staccata" non avverte più nulla. 
 

Non amo nuotare; non ne sono capace. Galleggio, mi muovo lentamente. A volte faccio il cane, a volte la rana, ma preferisco stare sul dorso a pancia in su e a braccia allargate. Non resisto con l’acqua negli occhi ed evito di bagnarli. Mi muovo sul dorso. A volte provo ad andare più forte… una sorta di “delfino rovesciato” con ampie e veloci rotazioni delle braccia: uno, due, tre… la quarta non c’è mai, perché gli occhi si bagnano e comincia a mancarmi il respiro. E allora mi fermo a braccia aperte e resto immobile per qualche minuto. Riprendo lentamente sempre in orizzontale in direzione della boa gialla. Mi giro ogni tanto per vedere la strada percorsa: la boa si avvicina, ma è sempre lontana; il relitto si allontana, ma è ancora vicino. Avrò fatto un paio di metri. E’ proprio vero: in acqua sono una vera frana! Ma non mi importa più di tanto: mi va bene così! 
 

Un piccolo crampo al polpaccio mi scuote: fa male! La sguardo si apre abbagliato dal sole; mi metto diritto: non tocco, ma non sono lontano. Mi giro sul dorso, le gambe a rimorchio, due battiti d'ala e riprovo: si tocca! A destra il relitto è a due passi, ma il gabbiano non c'è. È da una settimana che ne ha fatto la sua base d'appoggio: svolazza sicuro con cerchi sempre più stretti e si posa su quella che era la barra di un radar. Si ferma sovente, diritto sulle due zampe, seguendo il verso del vento, quasi a sfidarlo col suo becco dorato. È bianco e rotondo: “E' una femmina” mi ha detto un amico che conosce gli uccelli... “Avrà fatto il suo nido e tornerà sempre”. Ma oggi non c'è. 
 

Mi guardo le mani: i polpastrelli sono tutti una grinza. È ora di uscire, il bagno "è arrivato". Mi sembra di sentire ancora le grida della mamma lontana: "Basta! Basta bagno! È ora di uscire! Guardati le mani: saranno tutte aggrinzite! Se non esci subito, finirà che si spaccheranno!". Le mamme trovano sempre un modo per farti fare quello che vogliono; un modo che ti rimarrà impresso per tutta la vita. Mi avvio nell'acqua, che diventa sempre più bassa. Le piccole onde mi attraversano, senza alcuna forza, ma ne sento il rumore. 

L'acqua del Salento è trasparente e cristallina e si vede chiaramente ogni granello di sabbia del fondo. Granelli sottili, grigi, gialli e lucenti; si intravedono ogni tanto piccolissimi pesci trasparenti, che divorano l'acqua scappando veloci. A volte sembrano pizzicarti una gamba, più spesso ti scartano e spariscono in un baleno. Impossibile prenderli. I più grossi saranno due, tre centimetri. 
 

Ormai l'acqua non supera più le ginocchia e adesso è calda, anzi caldissima: "una ciotta", come dicono da queste parti e il corpo rifiuta di andare avanti. Mi stendo di nuovo e adesso tocco il fondo con tutto il corpo. Cerco di restare immobile, per evitare che la sabbia mi entri nel costume; mi fermo qualche minuto, poi vedo qualcuno sbracciarsi sulla spiaggia, che mi fa cenno di uscire. No... non è la mia mamma, anche se vorrei che lo fosse. La mia mamma ha 97 anni suonati e non viene più al mare: "Non me la sento Figghiu miu", ma secondo me non vuole! Mi chiamano, perché c'è qualcosa da fare e "tocca a me"! Mi alzo a fatica: la sabbia sprofonda e non ho più la forza dei vent'anni. Mi ingegno a posizionare le gambe, mi aiuto di braccia e dopo un paio di tentativi maldestri, riesco ad alzarmi. 

Sono subito a riva, saluto: "Un attimo... faccio prima la doccia!". 

Prendo ancora un po' di tempo per me... ancora un piccolo tempo per me stesso, lontano da ogni pensiero. il gettone per la doccia è già tra le mie dita. Mi avvio lentamente... allungo volontariamente il tempo per me, ma la sabbia è infuocata e non posso trattenere il piede nella medesima orma... devo correre, ma la doccia è vicina. Saltello cercando le ombre degli altri ombrelloni e sono arrivato. Inserisco il gettone e il soffione inizia a sputare: bollente... bollente da non poterci stare sotto. Mi forzo... mi brucio... tra poco l'acqua smetterà di sgorgare e devo levarmi la sensazione del sale sulla pelle. Un solo minuto ed è tutto finito: il getto smette di colpo, da violentissimo a... nulla! Ti senti perduto. Per un attimo ti manca il respiro, poi ti riscuoti, provi a strizzarti i capelli e rifai il percorso all'inverso. Questa volta la sabbia non brucia più: l'acqua che hai preso ti scivola addosso e rinfresca i tuoi passi. 

È finita... il tuo tempo è finito. Adesso si torna sulla terra, per riprendere il tuo ruolo di schiavo.

10/07/2016 - Lido Due Mori - Alimini Otranto

Tutti i racconti

2
4
20

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
11

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
15

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su