Una mattina, alle sette e venti, sento suonare alla porta. È il mio vicino. Non so neanche come si chiama quell’antipatico. Io lo chiamo il rospo: tarchiato, senza collo, sempre ingrugnito, con gli occhi cerchiati e la bocca larga.

– Guarda che l’ho visto! – gracchia con un tono minaccioso.

– Visto chi?

– Quel maledetto nano. Stanotte è venuto nel mio orto e mi ha fregato due zucchine.

– Un nano è entrato nel tuo orto?

– Non un nano, il tuo nano, quello che hai vicino all’albero di fichi, che fa tanto il finto pacioccone. È un maledettissimo stronzo. Mi frega le zucchine.

Sta parlando di Umberto, il mio caro nano da giardino, eredità dei miei nonni.

Non riesco a trattenermi. Esplodo in una risata.

Il rospo non la prende bene. Stringe i pugni lungo i fianchi e inspira l’aria nei polmoni come se dovesse gonfiare un materassino.

— Ah, ti sembra divertente? — sibila. — Vedrai quando lo becco. Gli faccio passare la voglia di entrare nel mio orto.

— A un nano di legno?

— Di legno o no, quello è vivo. Magari non davanti a te, ma di notte... si muove, eccome se si muove. L’ho visto con questi occhi. Gironzolava nel mio orto come fra i reparti di un supermercato.

Ho dovuto fare uno sforzo tremendo per non ridergli in faccia di nuovo.
Lui gira i tacchi e se ne va con l’aria imbufalita. Provo un po’ di pena per lui, anche se mi sta sulle scatole.

 

Pensavo che la storia fosse chiusa, ma il giorno dopo, alla stessa ora, si ripresenta. Bussa forte, tre colpi secchi, nervosi. Apro la porta. Di nuovo lui, più incazzato del giorno prima. La faccia rossa e le vene gonfie sul collo.

— Due ieri, e stanotte me ne ha fregate altre tre. Mi sta svuotando l’orto. 

— Calmati — dico cercando di tenere la voce bassa. — Non può essere stato lui. È solo un pupazzo di legno. È fermo nello stesso punto da decenni.

Ma lui non mi ascolta.

— Riferisci al tuo nanerottolo malefico che da oggi in poi dovrà guardarsi le spalle.

Poi si gira di scatto e se ne va borbottando qualcosa di incomprensibile.

 

Il mattino successivo non sento bussare. Grazie al cielo, forse è una buona giornata.

Come non detto. Appena esco vedo il mio povero Umberto impiccato a un ramo del fico, sbatacchiato dalla brezza mattutina.

Mi avvicino per tirarlo giù. È stata usata una corda da bucato, con il cappio fatto a regola d’arte: avvolgimenti stretti, precisi, il nodo ben serrato. Ed è stata pure insaponata, così da far scorrere meglio il laccio.

Sul petto c’è un piccolo cartello, tenuto da una puntina da disegno, con una scritta in stampatello nero: “LADRO DI ZUCCHINE” e più sotto, in piccolo: “Nessuno è sopra la legge.”

Guardo attonito Umberto penzolare e un’ondata di sdegno mi monta dentro come una vampata. Ho voglia di andare da quel rospaccio psicopatico e prenderlo a badilate nella nuca.

Ma poi tiro giù Umberto con calma, lo poggio per terra e lo fisso in faccia. Quel suo sorrisetto beato, gli occhi tondi e bonari, la pipa inclinata, mi fanno subito calmare. Lo sollevo con delicatezza e lo rimetto al suo posto nel punto dove sta sempre, fiero e immobile.

Gli passo una mano sulla testa.

— Non ti preoccupare, vecchio mio — gli sussurro. — Questa volta ti hanno preso di mira, ma non permetterò più a nessuno di toccarti.

 

Quella notte, verso le due, una sirena, prima lontana, si avvicina rapida e si spegne proprio davanti a casa. La luce blu dei lampeggianti attraversa le tapparelle in strisce intermittenti. Mi affaccio: l’ambulanza è ferma davanti al cancello del rospo. Lo stanno caricando su una barella, coricato di lato, il volto contratto, le mani strette alle lenzuola. Urla, bestemmia, minaccia. Qualche vicino sbuca in silenzio alle finestre. L’ambulanza si richiude e riparte, lasciando la strada vuota e quieta come prima. 

 

Il giorno dopo, a metà mattina, bussano alla porta. Due poliziotti in divisa. Seri ma un po’ imbarazzati.

— Ci scusi, lei è il signor…?

Annuisco.

— È il proprietario del nano da giardino posizionato vicino al fico?

Li faccio accomodare.

— Il suo vicino ha sporto denuncia... ecco... verso il suo nano. Può darci qualche informazione su questa faccenda?

— Beh... il mio vicino sostiene che il mio nano ruba le sue zucchine — rispondo. — E ieri ho trovato il nano impiccato al ramo dell’albero.

— Impiccato? — chiede il più giovane dei due, con un sopracciglio alzato.

— Già. Con tanto di cappio e cartello.

Gli mostro il cappio e il cartello che ho conservato. I due si scambiano un’occhiata veloce. Poi si alzano.

— Va bene, grazie. Solo una segnalazione. Nulla di grave. Ci hanno detto che l’uomo è sotto osservazione, ma sta bene.

Li accompagno alla porta.

 

Mentre i due poliziotti si allontanano, vedo la signora della casa di fronte: circa settant’anni, incartapecorita, con la vestaglia leopardata, i bigodini e le ciabatte pelose. Un incrocio tra un ghepardo e un’affittacamere.

— Ha saputo? — mi dice abbassando la voce. — Il nostro vicino … l’hanno trovato in bagno… con una zucchina infilata su per il... beh, ci siamo capiti.

Poi si guarda intorno e sussurra:

— Dice che è stato il suo nano da giardino.

E si fa il segno della croce.

Tutti i racconti

2
1
3

La Selva Oscura : lo strano caso dell'Ovivorus montanae

14 August 2025

Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Dante, Commedia, Canto III, 1-3 Lo strano animaletto del Montana di Angela Thatcher, Divulgative Paleontology, Settembre, 2034 Un piccolo mammifero, lungo appena 15 centimetri e del peso di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
0

Lucia

14 August 2025

Eh sì, la storia di Lucia la conoscono tutti in paese, non ne parlano volentieri perché dicono che i morti vanno lasciati in pace, però se incontri la persona giusta e la lasci parlare, puoi stare sicuro che prima o poi il discorso cadrà sulla storia di Lucia. Cambia addirittura il tono della voce, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
1

Lo strano caso della signorina C. (2 di 3)

14 August 2025

Concetto, però, non era niente affatto femmina, anzi lui non sapeva neanche che per lo Stato era un individuo diverso da come appariva. E non se ne avvide se non quando divenne adulto. Per dirla tutta, Concetto aveva sofferto non poco l’imposizione di quel nome piuttosto raro, vuoi perché appunto [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
2
14

Lo strano caso della signorina C. (1 di 3)

13 August 2025

Ildebrando Farnesi, a dispetto dell’altisonante nome e dell’illustre cognome, era in realtà un uomo semplice, per non dire sempliciotto. A dire il vero, la sua casata era stata potente in epoche remote; tuttavia, manteneva ancora una certa influenza nel paesino di Roccafelice e solo in virtù di [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
26

Caschi il mondo

13 August 2025

Era un bel pomeriggio di ottobre a Viareggio. Scesi dall'autobus e mi diressi verso la casa di Franco. Suonai il campanello. Come si aprì la porta me lo vidi davanti. Non riuscii a dire le parole che mi ero preparata. Per l'emozione buttai subito fuori il rospo. “Ciao” dissi entrando “Cosa ci fai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Se qualcuno cerca in questa storia originalità, di certo [...]

  • Vittorio: si hai ragione non ci sono tratti originali, d'altronde volevo raccontare [...]

1
2
14

Il capo 3/3

12 August 2025

Naturalmente gli unici che avevano qualche probabilità di farcela eravamo io e Lorenzo, perché eravamo gli unici maschi, anche considerando Lorenza che era una specie di maschietto sotto le sembianze di una femmina. “Ci scambieremo le parti una volta alla casa, non voglio che rischi solo tu”, affermò [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
1
13

I 5 cavalieri prescelti: da eroi a mostri

Storia di invenzione di David, 12 anni.

12 August 2025

In principio c'erano due bambini: Gesù e Florian. Crebbero e col tempo le loro strade si divisero, perché fra i due era nato e si era sviluppato l'odio a causa delle loro visioni discordanti sul mondo. Gesù era dedito all'amore e alla creazione, come suo fratello Florian che però non si curava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
20

Il capo 2/3

11 August 2025

Fino ad allora avevamo giocato agli indiani con una specie di capanna gialla che avevamo sistemato sul suo balcone. Gli era stata regalata da suo padre per il compleanno, ma era così stretta all'interno che ci si poteva stare al massimo in due e in piedi. Naturalmente erano solo Enrico e Lorenza [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
19

Ricordi

11 August 2025

A volte riaffiorano all’improvviso, i ricordi dico, e strabordano come un bicchiere d’acqua troppo pieno. Non puoi fare a meno di bagnarci le labbra per poi berli fino in fondo, tutti in un sorso, perché sono troppo dolci, amari o salati per smettere. I tuoi di dove sono? Tutti i genitori sono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Comitato Liberazione Sogni?
    Geniale!
    E, raccontami, te ne prego, i [...]

  • Libera: è una sindrome senza cura... il cui esito è... faustissimo! 🤣🤣

4
4
29

Arena 3/3

10 August 2025

«Ben tornato signor Marcus.» La giovane infermiera lo salutò con la consueta gentilezza mentre gli sfilava il visore integrale scoprendogli il volto. Ripose l’attrezzatura sul ripiano della base emittente e con del cotone umido gli massaggiò delicatamente le tempie dove l’apparato di realtà virtuale [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • An Old Luca: Grazie Paolo e Dario.
    Temo che la divisione in parti pregiudichi un poco [...]

  • Ondine: Molto dolce e coinvolgente.

1
4
28

Il capo 1/3

10 August 2025

Mi sono alzato di buon'ora stamattina. Di professione faccio il geometra e lavoro per il comune: sono stato incaricato di fare un rilievo di una casa di campagna, disabitata da anni, che si trova vicino al vecchio cimitero. Osservo la facciata dell'edificio cadente e mi pare che assomigli ad una [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
26

Arena 2/3

09 August 2025

Si udì un breve scampanellio. Marcus riconobbe il suono che aveva accoppiato, sul suo comunicatore, all’arrivo di una richiesta di un selfie celebrativo da parte di un ammiratore. Inviò con un veloce gesto la foto predisposta con la sua firma e, riprese: «Anche questo, vedi? Dove è finita l’interazione, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su