Adesso erano lì nella Club House di uno dei più esclusivi circoli del Golf della California,  davanti ai servizi di porcellana inglese, di cristalli irlandesi e di posate d’argento antico. Il Senatore, il Generale e Mila al di là del tavolo, lui al di qua, solo.

Si sentiva annientato, distrutto e si meravigliava di riuscire ancora a respirare.

Fissava Mila interrogativamente cercando di incrociarne lo sguardo. Ma lei lo evitava.

Il Generale si avvicinò alla ragazza e di nuovo la baciò.

- No, no!!! E’ uno scherzo! Ti prego Mila! Noo! – urlava la parte silenziosa e disperata dentro di lui.

AL, la persona più cortese del mestiere più schifoso e raro del mondo. AL che era supplicato da persone del mondo degli affari, della politica, dello spettacolo e dello sport affinché si prendesse cura della loro immagine e della loro carriera, era stato beffato così da una donna prezzolata? Come aveva potuto cascarci?

Perché il Senatore Bellman, sua creatura e suo attuale facoltoso cliente, si era accompagnato al Generale Ross dimissionato per azioni militari non autorizzate?

Perché, tramite Mila, l’avevano invitato a quella cena in quel contesto tra i più lussuosi al mondo? Che cosa volevano da lui?

- Bene, passiamo nel salotto blu – disse il Senatore – Allora AL, ti chiederai perché ti abbiamo invitato qui! Bene, siamo qui per farti una proposta. Noi siamo uomini d’affari e sappiamo dalla nostra e “tua” amatissima Mila che il tuo ultimo cliente è stato l’avvocato Zevi. Sappiamo che si fidava solo di te e che ti ha chiamato al suo capezzale prima di morire. Beh, è comprensibile, visto che eravate vecchi compagni di università! Ma sappiamo anche che ti ha fatto una confessione prima di morire e ti ha consegnato la lista del Sud America. Quindi tu sai tutto adesso! –

AL era stupefatto: George Zevi non aveva più parenti al mondo, viveva nascosto, solo come un cane e non si sentivano ormai da tre anni. Era vero che l’aveva chiamato al suo letto d’ospedale, in nome di una vecchia amicizia mai coltivata, ma quando AL era arrivato al suo capezzale, Zevi era già morto. Lui non aveva raccolto nessuna confidenza e non aveva ricevuto alcuna lista. Doveva capirne di più e prendere tempo.

- Via AL, non vogliamo avere segreti con te! Scopriamo le carte! Sai bene che era l’avv. Zevi che si occupava dei contatti coi produttori del Sud America. Lui comprava, poi attraverso vari intermediari la merce arrivava fino a noi che ci preoccupavamo di smistarla.

- Non so di cosa parliate! – esclamò AL veramente stupefatto.

- Vai di là Mila – intimò il Generale alla ragazza. Non appena lei se ne fu andata il Generale Ross proseguì:

- Mila vi ha dato molto in questa settimana AL … Ha provato anche a farvi parlare in circostanze.. diciamo molto intime.. ma non vi siete sbottonato! E vi ha anche perquisito la casa da cima a fondo,  ma non ha trovato nulla! Siete abile e astuto, e certo uno come voi si deve per forza essere coperto le spalle …  Avrete lasciato una lettera dal vostro avvocato, oppure a vostra moglie ad Acapulco, oppure a vostra figlia! A vostra figlia AL, ho indovinato? – Finì il Generale con tono subdolo e minaccioso.

AL lo fissò dritto negli occhi, ma non rispose.

- Va bene AL. Adesso basta! Siamo uomini d’affari! Trattiamo! Quanto volete? –

Quanto voglio di cosa – si domandava AL - in nome del cielo! Di cosa parla questa gente? – Poi, pensando a sua figlia, il cervello si raffreddò di colpo e con voce tagliente disse:

- La metà

- Non prenderci per il naso AL! - intervenne il Senatore Bellman – Non cercare di strafare! Si dà il caso che si tratti di mezzo quintale di eroina pura. Sul mercato vale qualcosa come 25 milioni  di dollari.  Il nostro guadagno netto, tolte le spese e gli investimenti anticipati, dovrebbe aggirarsi attorno ai 2 milioni e mezzo  di dollari, quindi se è vero che  tu AL in questo momento hai in mano tutti questi soldi, è vero anche che senza di noi non hai in mano niente! Che cosa puoi farne tu della droga? Ci sono voluti anni per organizzare questa rete internazionale sicura! Non penserai di fotterci così? -

 

Finalmente AL aveva capito. Era seduto lì da pari a pari con due grossi criminali, che dicevano di essere uomini d’affari, che discutevano di eroina, di morte e di milioni di dollari, sprofondati in salotti da favola, bevendo cognac morbido come velluto, infischiandosene di tutto quello che accadeva al di fuori del loro mondo.

Doveva stare al gioco e tentare di portare a casa la pelle. Voleva uscire vivo dalla Club House! E voleva che anche sua figlia restasse viva!

- Fatemi un’offerta voi allora! – disse Al ostentando sicurezza, ma deglutendo a fatica

- Va bene. Ecco qui: un milione, in contanti, buoni e puliti. Più i contratti e i servizi che vi saranno richiesti dalle società che controlliamo.

- No! Non voglio sentir parlare di contratti e servizi a società che non scelgo io! Non se ne parla! – AL sapeva benissimo che stava giocando una partita sconosciuta e pericolosa e aveva solo una vaga idea delle regole e delle penalità di quel gioco. Ma loro non sapevano che brancolava nel buio, quindi doveva fare una contromossa convincente. Rilanciare!

- Un milione e duecentomila in contanti … prendere o lasciare … e in biglietti di taglio non superiore ai 50. Non intendo discutere oltre!

I due si guardarono in silenzio - AL – fece infine il Senatore – ti dispiace attendere nel salotto rosso? –

Nell’ampia stanza disseminata di salotti e poltrone color porpora, con veranda bianca sul green, raggomitolata in un angolo del divano antico, trovò Mila.

- Mi odi AL? Loro mi hanno costretto! Ma io mi sono veramente innamorata di te! Credimi!

- Sei la donna più bella e bastarda che abbia mai conosciuto Mila! Quanto ti hanno dato? Non importa…non dirmelo! E risparmiami anche il racconto della tua triste vita. Non mi interessi più! – tagliò corto lui fingendo di ignorare la vista delle lunghe gambe bianche che si aprivano e si accavallavano invitandolo.

Comparvero il generale e il senatore

- Bene, accettiamo la vostra offerta. Quando possiamo avere la merce?

- Domenica

- Ma oggi è venerdì, perché non domani?

- Ho detto domenica! E voi? Quando e dove mi darete il denaro?

- Qui – fece il Generale – passate domenica nel tardo pomeriggio e faremo lo scambio

- D’accordo – rispose freddo e risoluto AL – e non cercate di farmi qualche tiro macino. Sono un uomo molto conosciuto e se domenica non riuscirò ad andarmene di qui, state pur certi che tutto il mondo saprà l’accaduto. Che io sia vivo o morto!

- Via, non drammatizzate AL – fece il generale – Mantenete la parola e noi manterremo la nostra. Sappiate che anche noi prenderemo precauzioni: sarete seguito giorno e notte. Qua la mano!

AL se ne andò senza stringere la mano e senza salutare.

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