Perché non torni a vivere qui? Casa, lavoro, ti sistemi, ricominci, stai vicino a noi... Bello. Bel natale. Mio fratello mi propone di tornare, si offre di aiutarmi a trovare casa e lavoro, ha parlato con sua moglie e i suoi figli, i miei nipoti... A mio zio sembra una buona idea, mia zia, invece, tace. Passa il natale, torno giù, ci penso e ci ripenso. Forse, il mio poster con tutte quelle foto di famiglia ha provocato un'ondata di nostalgia e affetto tale da spingere mio fratello a farmi questa proposta. Non lavoro da un anno e mezzo, la ditta ha chiuso, la depressione, il flirt dell'estate, il cane... e mi sembra una buona idea.

Mio fratello individua una casa, mi manda foto dettagliate, è stato in agenzia ed è già andato a vederla e non è passata neppure una settimana da che me ne sono andata. E poi, la mossa furba: un video di dodici secondi, del falò che lui ha acceso per bruciare i rami delle potature... Sa che il fuoco mi piace, sa che la luce arancione che emana sa di bosco e di camino, lui sa che sa di casa... Così, torno su, decido di vedere quella casa. Chiamo mia madre per avvertirla che arrivo, mi dice che lo sa, che lui gliel'ha detto, mi dice "se ho bisogno, ci sei tu, se avrai bisogno, ci siamo tutti!". Bello. Arrivo, entro in casa, tolgo il guinzaglio al cane, appoggio lo zaino e tolgo la giacca e lei, in un fiato, "certo, le tue amiche non saranno qui, tuo fratello e i suoi figli hanno la loro vita, dovrai trovare un lavoro subito e se ti viene un esaurimento nervoso io non potrò mantenerti, eh". Non rispondo, mi siedo e mangio qualcosa. Mia madre riprende: "Lui mi ha detto di non aprire bocca ma io lo devo dire cosa penso, eh". Sto zitta, mi alzo da tavola, trattengo le lacrime che stanno già spingendo dietro agli occhi. Mi segue mentre vado in salotto, continua a parlare e so che mi sta osservando. "Mamma, non mi vuoi?", a tradimento (?) e lei trattiene il fiato, non risponde.

La sera, a cena da mio fratello: "ho detto alla mamma di capire che lei ha ottant'anni, la zia non diventa giovane e io abito a trenta chilometri, che averti vicino le farebbe solo comodo", mia cognata lo guarda come si guarda il compagno segreto a poker che sta invece scoprendo le carte... Sto zitta. Il giorno dopo vedo la casa che secondo mio fratello sarebbe perfetta per me: bilocale con giardino, perfetto. Peccato che sia in mezzo a capannoni industriali, davanti alla strada e al bar dei vecchi della frazione... Da suicidio. Se lo dico io, c'è da crederci, so di cosa parlo. Prendo il cane e vado nel bosco, cammino sui sentieri coperti di ghiaccio, parlo con tre anziani che stanno bruciando sterpi, il cane si diverte. Finalmente un falò, un po' di calore. Ci passo il pomeriggio, coi vecchietti. Conoscevano mio padre, parlano delle loro avventure da ragazzi, nel bosco, raccontano degli uccellini che c'erano e ora non ci sono quasi più. Il sole scende, chiamo il cane e torno da mia madre.

La mattina dopo torno nel bosco, il cane corre, abbaia e fa spaventare un coglione che stava facendo jogging proprio al centro del sentiero principale, una lastra di ghiaccio grigio. Il coglione finisce col culo per terra: "lo devi tenere, eh, lo devi chiamare!". Coglione! Stai correndo sul ghiaccio, nell'ombra gelata del bosco in gennaio ed è colpa del mio cane? 'Fanculo... Decido di tornare subito a casa, torno alla casa che ho scelto anni fa, torno al mare e alle mie amiche.

Mia madre piange, ha paura di mio fratello, è già stata "sgridata", io preparo la borsa per ripartire, mia zia mi guarda e mi dice che faccio bene. Chiamo mio fratello, gli dico perché me ne vado senza salutarlo di persona e lui decide di mostrare tutte tutte le carte, quelle di mia madre: "non vuole che torni, si vergogna di te perché sei lesbica, teme le domande della gente, teme che tornerai con la tua ex, che vivrete insieme a un chilometro da lei e non ti vuole attorno. Ho dovuto farle tutto un discorso per convincerla che fosse vantaggioso per lei, il tuo ritorno, discorso inutile." Carico la borsa, carico il cane, mia madre cerca di cambiare le sue carte, ha tanta paura della rappresaglia di mio fratello, il suo unico figlio, in fondo. Prima di uscire le dico "mamma, stai bene? Tu stai bene? Allora siamo a posto così. A posto così!" e vado.

Piango mentre guido, mentre sono al telefono con mia zia R. La zia R. mi delizia con altre rivelazioni di famiglia, io ero troppo piccola per sapere, per capire, per ricordare. Boh, ormai non conta più. Potrebbero raccontarmi i momenti più segreti di ogni secondo di vita di questa famiglia e non conterebbe nulla. Perché lei non mi vuole, mia madre non mi ama, non mi ha mai voluta e, che io sia lesbica o etero o asessuata, non importa. Non mi voleva quando sono nata, non mi ha amata, potrei contare le sue carezze su una mano e sono anche generosa, credo di ricordarne tre, a costo di giorni e giorni di lacrime per commuoverla almeno un po'. "Mamma, mamma? Mamma... mamma scusa... scusa? Scusa, mamma, non lo so, scusa...". Di cosa? Scusa di cosa?

Tutti i racconti

0
0
3

Destabilizzazione (2/3)

27 June 2025

L'ispettrice fece accomodare i genitori di Giulia. "Vostra figlia sta bene” cominciò, "ha chiesto di voi. È molto scossa ma sta bene”. Raccontò loro la tragedia. Aggiunse che "il marito è in fermo di polizia in attesa del giudice”. Accennò alla famiglia dell'avvocato che era in un'altra parte della [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
4

Sciopero dei dannati

Continuo saga fantastica su inferno e paradiso. Proseguio di “Le giornaliere questioni di ingovernabilità dell’inferno”

27 June 2025

In un periodo che sembrava uguale a tutti gli altri, all’interno dell’inferno succede qualcosa di misteriosamente insolito. I dannati, prima uno di loro, poi dieci, fino ad estendersi a macchia d’olio, smisero di emettere lamenti. I diavoli incaricati della fustigazione e messa in atto delle [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
4
34

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
13

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
39

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
31

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
34

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
47

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

Torna su