La storia di Biancaneve la conoscete tutti, non sarò certo io a raccontarvela di nuovo, ma dovete sapere che, decine e decine di anni dopo, la vicenda si ripeté un’altra volta.

Del resto a quei tempi era abbastanza frequente che i Re, anche se giovani, morissero in battaglia e ugualmente capitava che fossero le donne a morire, sia durante il parto che per altri motivi.

Biancaneve venne chiamata così in onore della sua bisnonna, contrariamente al parere del mago di corte, il quale prevedeva che, insieme al nome, la piccola avrebbe ereditato anche la sfortunata infanzia della sua antenata, rimanendo orfana di madre. Ma poiché la bisnonna insistette, non si poté evitarlo.

Come predetto dalla profezia, quando Biancaneve era ancora in tenera età, sua mamma si ammalò e in pochi giorni morì senza che i medici capissero come aiutarla, lasciando orfana la piccola.

Il Re quindi si risposò con una cortigiana che, oltre a essere stata dama della Regina, era anche la sua concubina preferita. Per questo motivo, segretamente al castello si mormorava che fosse stata lei ad avvelenare la Regina, allo scopo di prenderne il posto e consolidare la sua relazione con il Re.

Le venne quindi attribuito spontaneamente il soprannome di “Grimilde”, benché nessuno si sarebbe mai permesso di pronunciarlo in sua presenza per evitare di essere decapitato.

Una volta sposata, Grimilde cambiò completamente carattere, mostrando un’aggressività che prima aveva tenuto sotto controllo.

Sapendo dell’esistenza dello specchio magico, lo andò a cercare nelle cantine dove ottant’anni prima la bisnonna di Biancaneve l’aveva fatto portare perché non le interessava sapere di essere la più bella del reame, né tantomeno sentirselo dire.

Una volta recuperato, constatò che funzionava ancora, anche se col passare del tempo e con l’umidità si era un po’ danneggiato e a volte aveva un timbro di voce diverso, mentre altre si bloccava senza rispondere.

 

In realtà lo specchio magico era un giocattolo acustico in voga nella Germania del ‘700, in grado di registrare e riprodurre le frasi pronunciate da chi si specchiava. Un esemplare simile a quello della Regina Grimilde si può ammirare ancora oggi nel castello dei Von Erthal a Lohr, paese non lontano da Francoforte.

 

Tornando a noi, la matrigna, che era una donna molto colta e conosceva bene la storia della bisnonna, era ossessionata dalla paura che Biancaneve, crescendo, diventasse più bella di lei. Per questo motivo chiedeva spesso allo specchio magico di essere rassicurata, pronunciando la ben nota frase “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” e ricevendo sempre la stessa risposta, “Sei tu la più bella del reame”.

Tuttavia sapeva che oltre alla bellezza contava molto anche la simpatia e non voleva rischiare che Biancaneve fosse più apprezzata di lei, e che a lei restasse solamente un ruolo marginale. Volendo quindi minare la simpatia di Biancaneve, fin da quando questa era piccola aveva ordinato alla servitù di portarle dolci a tutte le ore e di prepararle sempre i suoi cibi preferiti. Essendo Biancaneve molto golosa, tanto che quando li vedeva non resisteva alla tentazione di mangiarne, in poco tempo aveva iniziato a ingrassare e a riempirsi di bruffoli, con grande gioia della matrigna. Inoltre aveva i due incisivi storti e il naso a patata ereditato dal Re suo padre, perciò Grimilde era sicura che la figliastra non sarebbe mai diventata più bella di lei.

Biancaneve non era molto apprezzata nemmeno da suo padre che, desiderando un erede maschio al trono, aveva provato una grande delusione alla sua nascita. Sempre occupato sia lontano dal castello per le guerre, sia con gli impegni di governo, il Re non si curava dell’educazione di Biancaneve, delegandola a Grimilde.

Questa faceva di tutto perché la figliastra, oltre che brutta, diventasse anche antipatica, capricciosa e viziata, istigandola a maltrattare la servitù e tutte le persone che conosceva, con la motivazione che “una Principessa deve farsi rispettare”.

Addirittura aveva fatto arrivare appositamente un educatore il cui merito principale era di sviluppare le capacità più odiose di un essere umano.

Ma l’educatore, che pian piano si era guadagnato la fiducia della matrigna e anche qualcosa d’altro, quando seppe dello specchio magico, trovò il modo, camuffando la sua voce, di parlare al posto di questo e di dare dei messaggi a Grimilde a lui convenienti.

Un giorno, per vendicarsi di un torto subito, decise di sacrificare Biancaneve pur di fare arrabbiare la matrigna.

Naturalmente non poteva convincerla che un rospo simile fosse più bello di lei, così pensò di farle credere che la figliastra fosse molto simpatica e che, quando erano insieme, lei venisse messa in ombra.

Grimilde andò su tutte le furie è ordinò al suo cacciatore di fiducia di portare Biancaneve nel bosco, ucciderla e seppellirla.

Il cacciatore la portò nel bosco, ma al momento di ucciderla ebbe pietà di sé stesso, pensando che avrebbe dovuto scavare una buca profonda oltre un metro e mezzo. Quindi la abbandonò là, sicuro che non sarebbe sopravvissuta al freddo gelido della notte e che la neve, continuando a cadere, l’avrebbe poi ricoperta e nascosta, senza che lui dovesse fare la minima fatica.

Ma le cose non andarono così.

Biancaneve, grazie allo strato di tessuto adiposo che la isolava perfettamente dal freddo, resistette alla gelata notturna e al mattino, vagando per il bosco, vide una casetta dove entrò.

Le dimensioni dei locali non lasciavano dubbi, gli abitanti erano nani e la casa era vuota perché probabilmente erano nella miniera a lavorare.

Biancaneve pensò di andare a cercare un’altra casa, con la speranza che fosse abitata da persone di altezza normale, ma rinunciò perché sapeva che in quei boschi vi erano solo le abitazioni di quelli che lavoravano nelle miniere della zona ed erano tutte persone di bassa statura o bambini, perché erano gli unici che potevano entrare a lavorare negli stretti cunicoli.

Senza nessuna esitazione e forte del suo titolo di principessa, si comportò come se fosse a casa propria. Avvicinò i sette lettini per farne uno delle sue dimensioni, perché seppure fosse bassa era molto più alta dei nani. Era stanchissima perché la notte non era riuscita a dormire per il troppo freddo, e pensava di riposare un po’ in attesa che tornassero gli abitanti della casa, a cui poi avrebbe spiegato la sua situazione e chiesto ospitalità. Sapeva, infatti, che non poteva tornare al castello perché la sua matrigna la voleva morta e il Re, essendo partito per una guerra lontana, non avrebbe potuto difenderla.

Appena si sdraiò, col suo peso frantumò i quattro lettini centrali e cominciò a imprecare contri i nani, che facevano le cose di scarsissima qualità; poi si sdraiò più delicatamente, facendo attenzione a non distruggere anche gli altri tre e finalmente si addormentò.

 

Tutti i racconti

0
0
4

Destabilizzazione (2/3)

27 June 2025

L'ispettrice fece accomodare i genitori di Giulia. "Vostra figlia sta bene” cominciò, "ha chiesto di voi. È molto scossa ma sta bene”. Raccontò loro la tragedia. Aggiunse che "il marito è in fermo di polizia in attesa del giudice”. Accennò alla famiglia dell'avvocato che era in un'altra parte della [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
6

Sciopero dei dannati

Continuo saga fantastica su inferno e paradiso. Proseguio di “Le giornaliere questioni di ingovernabilità dell’inferno”

27 June 2025

In un periodo che sembrava uguale a tutti gli altri, all’interno dell’inferno succede qualcosa di misteriosamente insolito. I dannati, prima uno di loro, poi dieci, fino ad estendersi a macchia d’olio, smisero di emettere lamenti. I diavoli incaricati della fustigazione e messa in atto delle [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
4
34

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
14

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
39

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
31

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
34

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
47

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

Torna su