Squilla il cellulare, metto il viva voce

«Marco?»

«Sara, sei tu?»

«Sì, ti sto vedendo, ti sei messo un dito nel naso»

«Non è vero, me lo sto grattando, sei bugiarda, non ti sposo più»

«Porca miseria, ed io che avevo mandato tutto a monte, adesso mi paghi i danni! Ma dove guardi? Adesso sto davanti a te»

«Cavolo, ti cercavo a destra»

«Era buono il panino, l’hai fatto tu?»

«Certo, sono un vero uomo di casa, da sposare»

«Mi hai fatto pentire, chissà com’era quello alle melanzane»

«Me n’è rimasto un pezzo, se non ti schifi»

«Dobbiamo sposarci, niente mi fa schifo»

Si butta sulla sinistra stavolta, dal finestrino e nelle casse sento la sua voce

«Dai, tira, non è che hai una birra?»

Rovisto nel frigo e gliela passo

«Sei proprio da sposare!»

«Allora rinuncia, sei ancora in tempo! Com’è il pezzo di panino?»

«Sai cucinare molto bene, squisito! Quanto manca all’Autogrill?»

«Area di servizio Sangro, tre chilometri»

«Con quest’andatura ci arriveremo tra due ore»

«Raccontami la tua vita»

«Ti ho capito, c’è il sottotesto: raccontami del tuo ragazzo, per vedere se c’è un varco nell’attacco»

«Non ti obbligo, è solo per parlare»

«Lo sai che questa situazione mi ricorda una seduta psicanalitica? Non riesco a parlare con amiche di una vita e mi confesso con uno che non vedo, conosco poco, eppure sento che con te posso sbottonarmi. Non dire “magari” sennò attacco!»

Inizia a raccontarmi la sua vita a strati, piano piano entra in profondità. Si allontana, mi rimane alla larga, più si sposta fisicamente più si rivela psicologicamente. Ne aveva proprio bisogno, ad un certo momento inizia a piangere, non so’ cosa dirle, lascio che continui. Vorrei aiutarla, l’adoro.

«Guarda, là c’è un parcheggio, ci fermiamo?»

«Va bene, vado»

Ovviamente non abbiamo avuto un’idea originale, è pieno, troviamo due posti consecutivi e parcheggiamo, due gambe meravigliose scendono dall’auto

«pensare che ti trovavo meravigliosa senza averti ancora visto a figura intera»

«Cominci subito?»

«Scusa!»

“Chissà come sta andando la storia tra Sara e Marco, hanno i cellulari occupati. Parlano tra loro o è una storia conclusa e parlano con i rispettivi partner?”

«Hai una ragazza e ci provi con me? Sei un porco!»

«Ma non è vero, se lo stanno inventando, parlavamo tra noi fino a poco fa ed hanno trovato occupato, la mia storia più recente è finita prima delle vacanze»

«Va bene, ti credo! Dai chiamiamoli, dalla mia o dalla tua?»

«Dalla mia, così guardi quello che vuoi tra i rifornimenti»

Sale dietro, vicino al frigo, apre e tira fuori un’aranciata, poi prende una scatola di biscotti morbidi ripieni di cioccolato e me la indica, le faccio cenno che può aprirla, intanto parlo con lo studio, mi mandano subito in diretta

«Marco, che mi dici di nuovo? Dov’è Sara?»

«È qui, sulla mia macchina, in un posto di riposo sull’autostrada, stiamo bevendo»

«Ah, siete già al passo successivo! Sara ha già rotto il fidanzamento?»

Da dietro lei alza la voce

«No, non lo farò, e comunque sono ancora sono sana, anche se il maniaco si è appena sbottonato i calzoni»

«Ma sei scema? Questi ci credono!»

«Mi stai guardando le cosce da quando sono salita»

«Questo è vero, ma sei salita dietro, praticamente me le hai spalmate in faccia per accomodarti»

«Sì ma tu ti sei girato, potevi guardare altrove!»

«Fossi scemo, sono ad un passo dal Paradiso e guardo l’Inferno?»

«Ragazzi, hanno spento l’incendio del camion, ora lo stanno spostando, fra poco dovreste essere liberi»

«No! Maledizione! Le devo sabotare la macchina, non voglio più andare via da qui»

«Siete simpaticissimi! Ora vi dobbiamo salutare, in bocca al lupo, mandateci la partecipazione se Marco vince questa gara»

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