Eufemia coglieva alcuni frammenti dei loro discorsi ed aveva capito che si trattava di artisti. Stranamente il volto di una delle donne, molto bella anche se non più giovanissima, le sembrava familiare, ma non era possibile. Inoltre, gli amici la chiamavano Jeanne e lei non aveva mai conosciuto nessuno con quel nome. 

A un certo punto, però, Jeanne si alzò in piedi e le si avvicinò. La guardò strizzando leggermente gli occhi e poi esclamò in italiano: “Ma tu sei Eufemia!”. 

L’altra era esterrefatta. Improvvisamente quella voce e gli occhi grigio azzurri, il naso piccolo e il trasparente pallore del volto le risultarono familiari, l’immagine di una giovanissima sposa di un quarto di secolo prima le si materializzò davanti. “Gigliola!”. 

Era proprio lei. Ma cosa faceva a Parigi, dove non sembrava di passaggio? 

Jeanne-Gigliola iniziò a parlare. I suoi anni di matrimonio erano stati un inferno fin dal principio. Anselmo era freddo e infedele, affettuoso solo alla presenza dei suoceri (“soprattutto di quell’invasata di mia madre” precisava). Nell’ultimo anno, poi, era ancora peggiorato, non la toccava neppure e lei aveva cominciato a sospettare che avesse una relazione vera e propria. Ma parlare era impossibile. Lui urlava, la accusava di essere stupida e sterile, inutile insomma. Il giorno di Natale del 1936, poi, le cose erano andate in modo un po’ diverso dal racconto ufficiale. Lei e il marito, praticamente due estranei, si erano recati a pranzo dai genitori, sebbene nessuno avesse voglia di festeggiare. Stavano terminando di pranzare quando avevano sentito suonare il campanello e, sulla porta, era apparsa Iris, pallida, scarmigliata, con una lieve prominenza del ventre ben visibile. 

“Eccomi. Sono tornata. Buon Natale. E sono tornata per dirvi la verità”. Un attimo di speranza attraversò gli occhi di Rosa, forse c’era un possibile marito per tamponare quella vergogna. “Anzi, la verità ve la deve dire Anselmo, perché il padre è lui”.

Gigliola non era rimasta poi così sorpresa. Quella competizione che fin dall’infanzia animava la sorella, aveva così raggiunto il suo compimento. 

Il ragionier Mandipietra aveva cercato di parlare, ma le parole si erano fermate in gola, mentre appoggiava le mani al petto e si accasciava sul tavolo ormai esanime. 

Eufemia visse in un attimo tutta la drammaticità di quella scena. 

“Poi- continuò Gigliola- siamo tornati tutti a Roma. Mia madre e Iris nella casa dei nonni, Anselmo da suo zio ed io non ho voluto abitare con nessuno di loro, sono andata ad insegnare in un collegio femminile ed ho vissuto lì per qualche anno. 

Per questo Anselmo mi ha accusato di abbandono del tetto coniugale ed ha chiesto l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota. Non mi sono opposta. In effetti su quali presupposti era nata la nostra unione? I sogni di mia madre, da una parte, e un uomo prepotente dall’altra che voleva una moglie bambina e fattrice. Ora, però, bisognava sistemare le cose, secondo lui e anche secondo le mie deliziose congiunte. Il bambino era in arrivo e solo questo contava. L’annullamento, grazie ai buoni uffici dei parenti di Anselmo, è arrivato in tempi record, tanto che il matrimonio di mia sorella col mio simpatico consorte è stato celebrato poco prima della nascita del piccolo Benito”. Eufemia non potè trattenere una risatina. “Beh, come volevi che lo chiamassero?”. 

“Però- continuò lei- dopo la separazione, soprattutto quella da Rosa, ho finalmente potuto vivere. Ho insegnato, ho studiato arte e disegno e, durante la guerra, ho conosciuto un pittore francese con cui mi sono sposata e vivo felicemente da dodici anni”. Mentre parlava, indicò con gli occhi un bell’uomo sui cinquanta, dal sorriso franco e dai magnifici occhi azzurri. “Ecco, è lui, Jean Paul, che per la prima volta mi ha fatto conoscere l’amore e la libertà, l’intimità e la sincerità. Quindi, come vedi, Iris, in fondo, mi ha fatto un piacere. Non sono più Gigliola, ma Jeanne, una donna nuova”. 

“Senti mai tua madre e tua sorella?” “Qualche volta ci scriviamo. Iris ha avuto un altro figlio nel 1940, Gilberto, che a Natale è venuto qui a Parigi a trovarmi. Frequenta il liceo ed è un vero gioiello, mentre Benito somiglia al padre, prepotente ed egocentrico. Anselmo non ha fatto la carriera sperata (con la fine del fascismo, la stella dello zio ha smesso di brillare) ed è sempre nervoso e di pessimo umore. Dice Gilberto che maltratta di continuo moglie e suocera, in specie quest’ultima la quale, però, continua ad adorarlo e racconta a tutti quanto è bravo suo genero e quanto è bella sua figlia. Perché di figlie dice di averne una sola”. Gigliola piegò leggermente il labbro, scuotendo la testa, nel dire queste ultime parole. 

“Sai, Eufemia, quando eravamo vicine di casa, a Grosseto, vi consideravo molte fortunate ad avere una mamma come Anna, sempre gentile, educata, modesta e che, soprattutto, vi voleva davvero bene. Anna stava a Rosa come l’essere all’apparire”. Sul bel volto pallido scese una minuscola lacrima.

Eufemia era commossa e le mancavano le parole. Si abbracciarono, parlarono ancora un po’, per poi salutarsi. “Mi raccomando- aggiunse Jeanne-Gigliola, dai un bacio alla tua mamma da parte mia, e anche a Maria e alla piccina. E a lei, quando sarà più grande, racconta la mia storia, mi raccomando”.

La sottile figura vestita di nero, abbracciata a Jean Paul, si allontanò nel viale parigino, ma si girò per un’ultima volta verso Eufemia lanciandole un piccolo bacio con le dita. 

 

FINE 

 

 

 

 

Tutti i racconti

0
0
3

Destabilizzazione (2/3)

27 June 2025

L'ispettrice fece accomodare i genitori di Giulia. "Vostra figlia sta bene” cominciò, "ha chiesto di voi. È molto scossa ma sta bene”. Raccontò loro la tragedia. Aggiunse che "il marito è in fermo di polizia in attesa del giudice”. Accennò alla famiglia dell'avvocato che era in un'altra parte della [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
4

Sciopero dei dannati

Continuo saga fantastica su inferno e paradiso. Proseguio di “Le giornaliere questioni di ingovernabilità dell’inferno”

27 June 2025

In un periodo che sembrava uguale a tutti gli altri, all’interno dell’inferno succede qualcosa di misteriosamente insolito. I dannati, prima uno di loro, poi dieci, fino ad estendersi a macchia d’olio, smisero di emettere lamenti. I diavoli incaricati della fustigazione e messa in atto delle [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
4
34

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
13

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
39

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
31

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
34

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
47

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

Torna su