Luca14 anni: “Nonna, mi racconti quando il nonno piangeva mentre dormiva? La nonna di Luca accennò un sorriso, poi diventò seria.

“Sapevo che prima o poi tua madre te lo avrebbe raccontato”.

“E’ successo tanto tempo fa. E’ stato per caso. Un giorno mentre rassettavo casa, il nonno era steso sul divano stava facendo il suo solito riposino pomeridiano, sembrava tranquillo come sempre. Poi cominciai a sentire dei piccoli lamenti che lì per lì non ci feci caso da dove provenivano, pensavo e dei guaiti del nostro Jack, il nostro cane di allora, uno splendido Labrador, sembrava che venisse da fuori nel giardino di casa, pensavo stesse rincorrendo la solita lucertola o qualche topino che si era nascosto e non riuscendo a prendere guaiva, lo faceva sempre". rise.

Poi mi accorsi che quei lamenti erano più insistenti e nitidi e provenivano dal divano dove si era appisolato il nonno, e mi accorsi che piangeva, le lacrime gli scendevano copiosamente mentre dormiva. Chissà pensai cosa stesse sognando, qualcosa di brutto vissuto nella sua infanzia, che come saprai non è stata molto tenera per lui e la sua famiglia". Dopo un pausa di qualche minuto dove la donna ormai ultra ottantenne cercava di riordinare la memoria, continuò il racconto.

Quel pianto che non avevo mai sentito, quasi mi obbligò per delicatezza a non chiedergli nulla. Pensai ad un brutto sogno. Invece si ripeteva ancora e ancora altre volte, fino a quando gli dissi cosa succedeva quando dormiva. Lui non sapeva cosa dirmi, del resto era inconsapevole era come se fosse in trance in una sorte di sonnambulismo. Questa situazione continuò per qualche anno  fino a quando poco prima che nascessi tu, scomparve. E c’è un perché".  “Quale Nonna?”. Chiese Luca incuriosito da questa vicenda appena saputa da sua madre.

“Il Nonno viveva in Argentina, questo già lo sai, quello che non sai e che aveva due sorelle gemelle, quando nel '76 si istaurò il Regime dei Generali ci fu un periodo terribile, le persone che non erano d’accordo con il regime venivano  rapite e molti di loro dopo essere stati torturati, sparivano. Non furono mai ritrovati e così anche le sue sorelle che erano più piccole del nonno, circa 8 anni. Furono giorni terribili per la sua famiglia, le cercarono fin dove era possibile stando attenti per non farsi scoprire da chi era complice del regime che le stavano cercando altrimenti sarebbe stato pericoloso anche per la loro incolumità". “Nel 1984, dopo la morte per crepacuore dei suoi genitori, il nonno si traferì in Italia, qualche anno dopo ci conoscemmo e ci sposammo. Solo  molti anni dopo il matrimonio mi raccontò di questa storia, le sue sorelle non le aveva mai dimenticate anche se era rassegnato alla loro sorte anche per cose tremende che si seppero dopo la fine della dittatura, cose che preferisco non dirti perché troppo atroci da sentire per la tua età".

“Luca: “So tutto nonna. A scuola non ne hanno mai parlato ma l’ho letto in qualche libro”.   Nonna: “Come ti ho detto questo pianto che durò un bel po’ di tempo si interruppe, perché durante una diretta da “Plaza de Majo” dove ogni anno si riuniscono ancora oggi tutte le madri di allora e oggi purtroppo anche le nonne, durante un video apparso su una piattaforma tv, riconobbe una delle sue sorelle, Mariana. Mi ricordo ancora i suoi occhi allucinati! non gli sembrava vero. Non ebbi il coraggio di contraddirlo, non volevo assolutamente togliergli quella luce che aveva negli occhi che non avevo mai visto prima di allora. Furono giorni febbrili. I contatti in Argentina erano scarsissimi, dopo la morte dei suoi genitori, era rimasto qualche cugino perché gli zii erano tutti morti. Si precipitò al consolato Argentino, diede le generalità di sua sorella e passarono mesi fino a quando un giorno gli diedero risposta negativa. Non si trovava. Ma lui era convinto malgrado fossero passati vent’anni che quella donna fosse sua sorella Mariana. Decise di andare lui stesso in Argentina e io lo accompagnai anche se non voleva. Dopo alcune settimana e tanti incontri con personaggi del posto e in particolare con un cugino stretto, riuscì a sapere dove abitava. Non ti dico l’emozione quando si videro. Piangevano e ridevano allo stesso tempo, lacrime e sorrisi si mischiavano borbottando parole che non riuscivano a trovare un senso se non a confondersi con l’emozione. Parlarono di Angela, la gemella, il nonno che era il più grande dei fratelli, sapeva che era incinta di cinque mesi quando fu rapita, lei andava all’università e faceva parte del gruppo studentesco che si opponeva alla dittatura, la tennero nelle carceri segrete perché aspettavano che partorisse, il bambino  fu separato da lei come tutte le altre mamme in gravidanza.

Infatti lei era in piazza proprio per sapere che fine avesse fatto quel nipote visto che la madre del nonno era morta, a chi era stato dato in adozione sapendo che sua sorella era stata fatta sparire”.

Il bambino dovrebbe essere nato tra agosto e settembre del '76. Ovviamente è stato dato un identità diversa perché lo scopo era quello. Il nonno promise a sua sorella e a se stesso che avrebbe fatto di tutto per rintracciarlo ma gli ostacoli che ha trovato davanti a se erano insormontabili. Quello che riuscì a sapere e che molti bambini venivano dati in adozione a famiglie ricche e la maggior parte alle famiglie stesse dei generali o ai loro più stretti parenti, proprio perché non crescessero con le stesse idee  comuniste e rivoluzionarie dei genitori. Era un disegno ben definito, far crescere una nuova generazione reazionaria. Un abominio bello e buono! Sentenziò la nonna.

LUCA: “Nonna, ora c’è una reale possibilità tramite l’intelligenza artificiale, tramite una foto si può ricostruire l’identità delle persone sia scomparse e anche dei bambini che dovevano nascere. E’ un tizio argentino che ha creato un pagina instagram. IA ABUELAS si chiama. Ce l’hai una foto della zia scomparsa? E possibilmente anche quella del nonno e dei suoi genitori?  Nonna: “Si me l’ha data il nonno prima di morire pensava che un giorno potesse servire, mi sa che aveva ragione“.

 

Luca tramite la pagina inserì la foto di Angela, si fece dare dei ragguagli circa l’età della scomparsa, il mese e l’anno  di nascita, la via dove abitavano, e chiese a tutti i visitatori che avevano dubbi sulla loro identità di contattare all’indirizzo mail della sorella del nonno ancora viva. Cosi come fanno migliaia di persone che hanno questi dubbi e che tramite questa possibilità più di cento persone sono state ritrovate malgrado l’ostracismo dell’attuale governo a ricostruire le loro identità. Oggi avrebbe 49 anni. Quarantanove anni di identità rubata. .

 

 

 

 

 

 

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