Spesso sento persone alla ricerca della felicità. Essere felici è cosa difficile? Dipende da quello che si intende. Da quello che si vuole.

Totò nella sua poesia dice addirittura che non l'ha mai neppure sentita nominare.

Ma cosa intendono le persone per felicità? O meglio per poter essere felici?

Quasi tutti quelli con i quali ho parlato, la risposta è stata unanime: Avere tanti soldi. Con i quali potersi permettere di avere ciò che altri non hanno. Ma è proprio per essere legati ai soldi che non si è felici. Essi sono utili è vero, ma quando si possiede ciò di cui si ha bisogno per il vivere quotidiano già questo potrebbe essere felicità. Qualcuno chiamerebbe ciò Serenità. Questione di opinioni.

Io non ho mai dato importanza al denaro e non ne sono diventato mai schiavo. Ho sempre cercato oltre le vili monete ciò che poteva soddisfarmi e rallegrarmi: leggere un libro, guardare l'alba o un tramonto, un cielo stellato, entusiasmarmi per il volo di un uccello, le effusioni di un cane- Comprendere la grandezza dell'Universo, l'immensa poesia di una donna che mette al mondo una nuova vita, ed essere grato a nostro Signore, per aver visto e vissuto un altro giorno della mia esistenza. Eppure, qualcosa mancava. Mi chiedevo cosa fosse. Sentivo che ci doveva essere qualcosa che andava aldilà d'ogni altra cosa per rendermi completamente felice. E ciò, accadde all'improvviso. Da quel momento in poi so cosa significa e cosa è la Felicità e l'ho descritto in questa poesia.

'A Felicità.

Tantu tiempe fa io me domandave spisse:

"Ma che dè 'a felicità"?

Nun riuscieve a l'identificà.

Nun riusceve a capi addò puteve stà.

Addò 'a puteve truvà-

'E cammenave, nu poche cà cape acalate, pe guardà 'nterre,

nu poche cà cape ajzate, pe guardà 'ncielle.

Nu poche me girave attuorne

Ma niente riusceve a capi.

Niente riusceve a senti.

Niente riusceve a truvà.

Me disperave.

M'arraggiave. Ma niente puteve ffà!

Ma 'o juorne che guardaje 'e rimpette a me 'e vedette 'a te.

Subbete capette ch'ere 'a felicità,

'e addò steve sta felicità.

Ll'uocchie tuoje belle comme 'a cristalli.

'A vocca toje belle comm'a na rose 'e maggio.

'e capille tuoje comm'a nu mante 'e spose.

'A faccia toje lucente comm''a nu ragge 'e sole,

m'hanne fatte annammurà 

e sule allora agge capite,

cà sulamente tu, si 'a felicità-

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