## Un cielo senza stelle

Sotto un cielo notturno, fitto di stelle che scintillavano come diamanti sparsi su un velluto blu, Mario sedeva su una panchina di legno, assorto nei suoi pensieri. La sua pancia prominente si appoggiava contro lo schienale, quasi a volersi confondere con l'oscurità della notte.

Un sospiro profondo gli sfuggì dalle labbra. "Un uomo senza pancia è come un cielo senza stelle," mormorò tra sé e sé. Era una frase che aveva sentito da suo nonno, una saggezza popolare che racchiudeva una profonda verità.

Mario non era mai stato un uomo magro. Fin da ragazzo aveva avuto una corporatura robusta, con una pancia che negli anni era diventata sempre più pronunciata. All'inizio ne era fiero, simbolo di forza e prosperità. Ma con il tempo, aveva iniziato a sentirsi a disagio, giudicato dagli sguardi indiscreti e dai commenti maliziosi.

In quel momento, sotto la vastità del cielo stellato, Mario si sentiva piccolo e insignificante. La sua pancia, un tempo motivo di orgoglio, ora gli sembrava un peso, un ostacolo che lo impediva di volare alto come le stelle.

Mentre fissava le luci lontane, un pensiero improvviso lo colpì: "E se invece fosse proprio la mia pancia a rendermi speciale?". Si chiese se non fosse proprio quella rotondità a dargli la forza e la tenacia che lo avevano sempre contraddistinto.

Con un sorriso appena accennato, Mario si alzò dalla panchina. Si sentì più leggero, come se un fardello gli fosse stato tolto dalle spalle. In quel momento, comprese che la vera bellezza non risiedeva nelle forme, ma nell'unicità di ogni individuo.

Da quel giorno, Mario smise di vergognarsi della sua pancia. La considerò parte di sé, un segno distintivo che lo rendeva speciale. E proprio come le stelle che brillavano nel cielo notturno, anche lui aveva la sua luce da donare al mondo.

Sotto quel cielo stellato, Mario aveva imparato una lezione importante: la vera bellezza risiede nell'accettarsi per quello che si è, senza timori e senza vergogne. La sua pancia, un tempo motivo di insicurezza, era diventata il simbolo della sua forza interiore e della sua unicità.

E proprio come un cielo senza stelle sarebbe buio e vuoto, un uomo senza la propria pancia, senza le proprie imperfezioni, non sarebbe lo stesso. Sarebbe come una stella che non brilla, una luce che non illumina.
G.B.P.
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