CHI MANGIA PATATE NON MUORE MAI
 

Sotto un cielo plumbeo, sferzato da un vento gelido, si ergeva la figura di nonna Maria, il viso solcato da rughe profonde come solchi di terra. Le sue mani, callose e nodose, stringevano con forza una zappa, l'unica arma contro la dura terra della sua piccola fattoria. Accanto a lei, un giovane nipote, Luca, la osservava con timore e ammirazione.

"Nonno diceva sempre: 'Chi mangia patate non muore mai'", esclamò nonna Maria con voce roca, mentre conficcava la zappa nel terreno. "E aveva ragione, ragazzo mio. Le patate sono la nostra forza, la nostra salvezza."

Luca annuì, incerto. Le patate erano il loro unico sostentamento, un cibo semplice ma nutriente che li aveva tenuti in vita durante gli inverni più rigidi. Ma la vita era dura, e la fame era sempre un nemico in agguato.

Quel giorno, il raccolto era scarso. Le patate, piccole e raggrinzite, non promettevano di sfamare la famiglia per molto tempo. Un senso di sconforto pervase Luca, che temeva il peggio.

Nonna Maria, però, non si arrese. Con tenacia e perseveranza, continuò a zappare la terra, insegnando al nipote i segreti della coltivazione. "Non mollare mai, Luca," gli diceva con voce rassicurante. "La terra ci darà ciò di cui abbiamo bisogno, se solo sappiamo come curarla."

E la terra, come per magia, rispose al suo richiamo. Nelle settimane successive, le patate crebbero rigogliose, trasformandosi in frutti robusti e promettenti. La speranza tornò a fiorire nel cuore di Luca, che guardava con orgoglio il lavoro delle sue mani.

Quando arrivò l'inverno, la famiglia era pronta. Avevano raccolto abbastanza patate per affrontare i mesi freddi, e la loro dispensa era piena di provviste. La fame era stata sconfitta, grazie alla forza e alla tenacia di nonna Maria e al suo insegnamento: "Chi mangia patate non muore mai."

Luca non dimenticò mai quelle parole. Diventato uomo, trasmise a sua volta la saggezza di nonna Maria alle nuove generazioni, insegnando loro il valore della terra e del duro lavoro. E ogni volta che gustava una patata, ricordava la forza e la speranza che quel semplice tubero aveva rappresentato per la sua famiglia.

La storia di nonna Maria e del suo detto divenne una leggenda nella piccola comunità. Un inno alla perseveranza e alla fiducia nella terra, un monito a non arrendersi mai di fronte alle avversità. E la frase "Chi mangia patate non muore mai" si diffuse come un mantra, un simbolo di rinascita e di speranza per tutti coloro che lottavano per sopravvivere.


Giuseppe  Patellaro AlroStudio222 +
Internet Press 
 

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