Era da lungo tempo che non accadeva. Lo aspettavo e lo temevo, e speravo non tornasse più; invece stanotte si è rifatto vivo.

Mi sono addormentata con fatica, come al solito. Dopo gira e rigira tra le lenzuola, verso mattina, ho chiuso gli occhi. Non prendo farmaci per dormire anche se fatico sempre più a trovare la giusta posizione. I sonniferi mi lasciano stordita il giorno dopo e io voglio essere sempre lucida. Ben presto il sogno prende forma. Mi trovo nella cantina di una casa risalente al seicento. Ai tempi d'oro, questa cantina, doveva trattarsi di una specie di chiesa o cappella. Lo lasciano arguire la volta a crociera e le finestre ridotte a piccoli rettangoli chiusi da grosse inferriate, e sulle pareti residui scrostati di affreschi dai vivaci colori blu e verde. In alcuni punti l'intonaco è stato grattato via e si vedono i sassi, le grosse pietre del muro che è spesso circa sessanta centimetri. La stanza è lunga una decina di metri e la conosco bene perché era la cantina della casa dove abitavo da bambina, nei primi anni dove ho vissuto appena arrivata in Piemonte. Per noi era solo una cantina piena di pietrisco e macerie, ne usavamo una parte come legnaia.

Nel sogno sono stesa su un letto di foglie secche di castagno, e mi sembra di sentirne persino il profumo ( non ci sono mai state foglie lì sotto )

Mi sveglio, nel sogno, e ho paura perché non è più come la ricordavo. Ha un aspetto lugubre. Vicino a me le foglie si muovono, si sollevano. Mi alzo spaventata. Dalle foglie si leva un essere fatto di creta molle o fango coperto di foglie, soleva le braccia e ruggisce. Intravedo i suoi occhi, due pietre nere luccicanti, sinistre. Prima che si alzi del tutto, riesco a trovare la forza di fuggire. So dov'è la porta e mi dirigo convinta di trovare la scala in pietra che porta al cancelletto e alla salvezza. Non trovo la porta ma un lungo corridoio. Non ho altre vie di scampo, devo percorrerlo fino in fondo e raggiungere l'uscita che vedo alla fine molto lontano. Dietro di me sento il ringhio del mostro che vuole prendermi. Il suo passo è lento e pesante e lo sento sempre più vicino. Vorrei urlare dalla mia gola non esce alcun suono. Corro disperatamente sul pavimento di pietra grigia, lucido, che non ho mai visto. La porta sembra allontanarsi e vorrei gridare : aiutooooooo. Nella mia folle corsa vedo uno spazio laterale, un altro corridoio. Mi butto a capofitto col mostro sempre alle calcagna. Finalmente raggiungo una vecchia porta di castagno tutta tarlata e ammuffita con i cardini arrugginiti. (...per me si va nella città dolente..... ) che vado a pensare, ci manca proprio Dante . Afferro la chiave e con fatica riesco a farla girare nella toppa senza il minimo rumore. E' ben oliata. Richiudo i battenti dietro di me e mi appoggio sfinita ai battenti. Ciò mi da conforto. Riesco a respirare liberamente anche se sento il ruggito del mostro che si accascia al di là dell'uscio impenetrabile per lui. Giro lo sguardo intorno per esaminare la stanza dove mi trovo. Un luogo anacronistico, moderno, una grande sala vuota solo un caminetto acceso e alcuni oggetti di cristallo e bronzo, vasi e soprammobili, ammassati per terra in un angolo. Tutto senza logica. Alcuni sono oggetti di valore assolutamente inutili. Non capisco il senso di tutto ciò. Sulla parete di sinistra, due enormi finestre aperte dalle quali si vede un mare luminoso di cobalto e velluto. Di fronte a me una porta a vetri anch'essa spalancata dalla quale scorgo un lembo di spiaggia dorata. Affondo i piedi nella sabbia soffice di una spiaggia mai vista e raggiungo il mare. Sto per immergere i piedi nell'acqua invitante quando sollevando enormi sbuffi di spuma, davanti a me emerge il mostro, più aggressivo e terrificante che mai. Mi sale dalla gola un urlo di terrore e mi sveglio, sudata e tremante. Mi restano impressi gli occhi che aleggiano nella stanza come il sorriso dello Stregatto di Alice.

Non accade mai nulla, il mostro non riesce mai a prendermi, mi spaventa da morire ma sono sempre più veloce di lui.

Fatto strano ma l'incubo mi perseguita fin da quando avevo quindici anni e abbiamo cambiato casa. Finchè abitavamo lì non l'ho mai sognato, dopo è venuto a farmi visita periodicamente senza cambiare di una virgola. Dovrei essere abituata e in vece riesco ancora ad avere paura. ( vi svelo un segreto, è l'unica volta che ho paura di qualcosa. Io sono un'incosciente che non ha mai paura di niente )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti i racconti

0
0
1

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
1

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su