Rimase per qualche istante con lo sguardo fisso davanti a sé. Guardò i tratti di pittura nera e rossa sfumare in un terra confuso, come gli occhi si abituavano all’immagine e gradualmente la sminuivano. Lentamente perdeva contorno, importanza. Non si trattava d’altro se non della testimonianza di una di troppe vite, un monumento funebre e immobile alla memoria di un uomo, nato e morto senza mai essere altro. 

A riportarlo alla realtà fu la semplice realizzazione di non esserne mai fuggito. Fu in quel momento di resa che si accorse di un dettaglio fino ad allora ignorato. Qualcuno respirava, non lontano da lui. Si strinse nelle spalle. Il corpo rimase immobile mentre gli occhi scivolavano a lato per la stanza, per scorgere una figura poco distante. Stava in piedi al lato sinistro del dipinto, immobile, come tutto il resto.

Doveva avere avuto grossomodo la sua età. Una donna da poco tale, l’università un marchio a fuoco sul corpo sottile. Cercò di guardarla meglio, senza voltarsi. 

Era pallida, lattea, quasi quanto lui. Tuttavia non riconobbe in lei il suo stesso pallore da assenzio e morfina, era un candore liscio, gradevole. Bianca e sgualcita, era le pieghe del suo vestito. Teneva le spalle basse, e tormentava tra le mani chiare le lunghe maniche del cardigan, dello stesso marroncino spento delle ciocche che le incorniciavano il volto esile. C’era dell’argento, puro argento in quei vecchi abiti e in quella pelle morbida, nelle labbra leggermente socchiuse mentre il mento si alzava per permetterle di risalire il sangue d’olio rosso e cercare la fine nella gola del tempo cannibale. Non riuscì a guardarla negli occhi. Non li cercò neppure, forse per timore, lo stesso che lo pervadeva quando incontrava il viso di Crono, forse per quel senso d’inadeguatezza che lo legava, muto e inutile, al banco durante le lezioni. 

Provò odio. Odiava guardare, sentire. Vederla dritta accanto a sé e sentire brevi respiri sfuggirle di bocca, il freddo secco di Praga sulle labbra violacee, odiava sapere che in quel momento esistesse un’altra cosa viva nella stanza. I quadri erano splendidi, erano morti, prove tangibili di vite passate. Uomini ridotti a due numeri su libri di storia, carne alla carta, resi meri oggetti per gli sguardi indiscreti di chiunque possa pagare un biglietto alla viva istituzione di turno. Sentiva la colpa mordergli le viscere come i suoi occhi ignoravano il quadro alla parete per percorrere quel corpo vicino, e avrebbe voluto prostrarsi alla porta di casa dell’artista se lo avesse saputo vivo, chiedergli scusa in ginocchio per avergli mancato di rispetto così biecamente. Ma non riusciva a non guardarla. L’argento era colato sull’olio rappreso e quella sconosciuta candida aveva preso il posto del dipinto, mantenendo lo stesso significato. 

Non si era mai sentito così solo come quando si rese conto di non essere l’unica persona in quella stanza. Quella donna pensava, parlava, guardava, esattamente come lui. Come lui si era svegliata e si era recata alla galleria, come lui sarebbe morta un giorno. In quel momento era lì, sotto la flebile luce che le vecchie lampade gettavano sui quadri dal soffitto, in piedi su tutte le crepe del pavimento di marmo a scacchi, odiata inconsapevolmente da un perdente della facoltà di legge, senza aspirazioni se non la speranza che quella ragazza senza nome tornasse a casa sicura alla sera. Distolse lo sguardo. Se avesse indugiato ancora a lungo sui fiori ricamati sulla borsetta di panno che le pendeva sul cardigan chiaro, avrebbe pianto. Restituì gli occhi alla fine, sentendo i denti del tempo gremirlo alla gola. L’uomo senza testa continuava a sanguinare, Crono continuava il suo pasto. Così era, e così sarebbe sempre stato.

“É spaventoso, non è vero?”

Il sangue smise di scorrere per un istante, come quella voce lo raggiunse dall’altro lato della cornice. Un tintinnio di suoni chiari, leggeri, per rispetto delle rigide norme imposte dalla galleria in merito alla condotta da mantenere al suo interno. Si voltò appena, per poter dare un volto a quella voce. 

La donna in bianco guardava ancora verso il quadro, le labbra curve in un sorriso gentile. L’ascoltò tacere, percorrendo le pieghe di quella bocca sottile con immensa vergogna. 

In un ondeggiare di capelli spenti e di stoffa bianca, si trovò a fronteggiare gli occhi evitati con così tanta intenzione, tutto il terrore dell’essere umano. Lasciò che le iridi castane lo cingessero.

Tutti i racconti

0
0
0

Destabilizzazione (2/3)

27 June 2025

L'ispettrice fece accomodare i genitori di Giulia. "Vostra figlia sta bene” cominciò, "ha chiesto di voi. È molto scossa ma sta bene”. Raccontò loro la tragedia. Aggiunse che "il marito è in fermo di polizia in attesa del giudice”. Accennò alla famiglia dell'avvocato che era in un'altra parte della [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
0

Sciopero dei dannati

Continuo saga fantastica su inferno e paradiso. Proseguio di “Le giornaliere questioni di ingovernabilità dell’inferno”

27 June 2025

In un periodo che sembrava uguale a tutti gli altri, all’interno dell’inferno succede qualcosa di misteriosamente insolito. I dannati, prima uno di loro, poi dieci, fino ad estendersi a macchia d’olio, smisero di emettere lamenti. I diavoli incaricati della fustigazione e messa in atto delle [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
4
31

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
13

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
39

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
31

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
33

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
46

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

Torna su