Premessa: lo scritto è una fanfiction rivolta a “Max Payne”, un celebre videogame datato 2001, la narrazione si colloca all'interno de "Prologo: Il sogno americano” in seguito ai sanguinosi eventi avvenuti nell'abitazione del protagonista.

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Domande. Domande che “iniettano" vendetta. Le notti sono costellate da opprimenti incubi inerenti a quella maledetta sera. Arrivai troppo tardi. Quei tre sbandati, uccisi sotto i colpi della mia implacabile Beretta avevano già massacrato Rose e Michelle. Il trio di drogati è riconducibile a delle specifiche indagini che stavo svolgendo al distretto di Hell’s Kitchen? Sì, il mio fiuto di detective mi suggerisce che è così. 

Sono “strafatto” di una rabbia intrisa di fiele, tant'è vero che i miei occhi sembrano immersi in un mare di verde, lo stesso colore di quella potentissima droga sintetica che si sta “propagando” per tutta New York.

Tra le mie mani, il calcio della pistola, rugoso e freddo, si fa incandescente. Osservo dapprima la cornice di quella che una volta era una famiglia felice per poi puntare… lo sguardo al telefono. Ho preso la mia decisione!

Digito il numero di Alex Balder, il mio migliore amico, per comunicargli che voglio passare alla DEA e, costi quel che costi porre fine alla Valchiria. 

 

 

 

Nota Autore: Che cos'è una fanfiction? È una tipologia di narrativa scritta dai fan (da qui il nome) che prende come spunto le storie o i personaggi di un opera originale, sia essa letteraria, cinematografica, televisiva, o appartenente a un altro medium espressivo come i fumetti o i videogiochi. Una fanfiction può stravolgere completamente una determinata opera, oppure attenersi fedelmente, implementando comunque nuove situazioni, sequenze, dialoghi, etc.

In “Mors tua vita mea” ho cercato di ricreare la stessa atmosfera del prologo de “Max Payne”. 

Per coloro che non conoscono la storia originale, consiglio di leggere il raccontino come se fosse un qualunque noir.

 

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