Miami 25/8/2012

 

Buongiorno Miami!

In realtà dopo aver trascorso una notte tormentata, non vedevamo l’ora giungesse l’alba. Fuori sembra ancora buio ma sono già le 10! Le 10? In realtà sono le 5 di mattina, per il nostro fuso le 10… Siamo pimpanti come grilli. Che si fa alle 5 di mattina? Si accende la Tv a volume basso per non svegliare i vicini di stanza e anche perché ci si capisce poco.

Gira che ti rigira, captiamo il canale Meteo. Bene, vediamo un po’ cosa ci aspetta nei prossimi giorni…

Ora, pur non comprendendo perfettamente l’americano, specialmente se hanno una patata in bocca e parlano alla velocità supersonica con tutte le loro esclamazioni, i disegni di una grande perturbazione li conosciamo anche noi, associamo le parole “harricane” (uragano) e “storm” (tempesta), facciamo 2 più 2 (che sappiamo bene fare 4) e…. eccolo lì! Il nostro uragano formato vacanza sta arrivando sulle coste della Florida.

Papà esce dal bagno con la faccia ancora insaponata dalla schiuma da barba:

“Zitti tutti!” dice serio.

L’uragano ha un nome: Isaac. Nel corso dei prossimi giorni impareremo a conoscerlo bene. Si è formato al largo delle Isole Vergini e di Santo Domingo e sta procedendo dritto verso le Isole Key.

Caspita! Le Isole Key erano una delle nostre mete, una bella gita che avremmo dovuto fare nei giorni seguenti.

Fuori piove, anzi no, fuori la tempesta è in corso! Papà ha lasciato le scarpe da pioggia (della serie nonsisamaichepiova) nel missile e decide di andare a ripescarle. Giunto nella hall le donne delle pulizie, guardandolo come se fosse un evaso, gli suggeriscono di non uscire, molto meglio stare al chiuso.

Acqua, vento, lampi, tuoni, ma Isaac è già arrivato? No, è solo un assaggio, un antipasto di ciò che accadrà.

Insomma ragazzi, siamo a Miami, uragano o no non si può andar via senza aver visitato la città.

Con la nostra Lincoln ci avviamo per le strade deserte e andiamo a visitare l’Holocaust Memorial dove una gigantesca mano in rame si protende verso il cielo per commemorare le vittime ebree morte tragicamente durante l’Olocausto.

Intanto la pioggia ci concede una tregua e, tra una pozzanghera e l’altra, raggiungiamo Miami Beach! Spiaggia immensa di cui non si vede né l’inizio né la fine. L’Oceano Atlantico ci viene incontro con onde leggermente increspate, le palafitte erette, dove gli avvenenti Guardlife in genere sono appostati, appaiono deserte, la spiaggia tutta è deserta, sembra che la gente sia fuggita, nascosta, andata lontano. Ci siamo solo noi, a scattare foto ricordo a quella spiaggia fine, leggermente grigia e pesante perché gonfia di pioggia. Quasi ci assale la tristezza. Sul lungomare i locali stanno lentamente aprendo e noi dobbiamo ancora fare colazione. 

Decidiamo di fermarci in uno dei più rumorosi bar della zona: alle 9 del mattino la musica rock è alle stelle, ci guardiamo in faccia perplessi, l’unico che sembra soddisfatto della scelta è nostro figlio che, scuotendo la testa a tempo di musica, osserva il menù compiaciuto.

Le colazioni americane sono pantagrueliche! Piatti giganteschi in cui si mischia ogni sorta di cibo nocivo alla salute, bicchieri giganti di succhi d’arancia riempiti fino all’orlo di ghiaccio a cubetti.

La cosa più normale che hanno la frittata di verdure, patatine fritte e pane tostato: il mio fegato urla già a squarciagola…

Sostiamo poi al parco Water Front dove troviamo gruppetti di cani accompagnati dai rispettivi padroni che scorazzano nella verde erba bagnata. E’ l’area destinata ai soli animali, l’area per i bambini e dalla parte opposta… recintata… bello vedere le cose a rovescio…

Nel pomeriggio procediamo verso sud, dobbiamo raggiungere Florida City a una settantina di chilometri da Miami, prima però una sosta all’Adventure Mall, praticamente una città di negozi, ristoranti, bar, un gigantesco centro commerciale dove pranziamo a base di burger: panini plastificati con dentro ingredienti a base di “è meglio non sapere”. Dentro al mall troviamo una piazza con tavolini circondata da almeno una trentina di ristoranti tra cinesi, indiani, italiani, McDonald, BurgerKing’s, Kentuky Free Chicken e quant’altro. Con un bicchiere di Coke alto almeno 20 cm, rischio di affogare tra ghiaccio e bollicine, mio figlio ride, poi spaventato, insieme al padre mi assestano qualche pugno sulla schiena, prendo fiato e le bollicine ritrovano la via smarrita. Decido che è l’ultimo bicchiere di roba gassata. Ritroviamo la nostra lussuosa auto, parcheggiata nel più remoto dei posti e ripartiamo. In breve giungiamo a destinazione… sotto a una pioggia battente che non dà tregua.

Tutti i racconti

0
0
6

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
19

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
24

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
30

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su