L'Estate. 
Il caldo, paradossalmente, mi fa tornare alla memoria un inverno di tanti anni fa. 
Vivevo in un'altra città. Faceva freddo. 
Aveva anche nevicato qualche giorno prima. 
Vado al cancello grande per aprirlo e per uscire con la macchina. 
Il cancello scivola sul binario, ma, ad un certo punto una striscia di ghiaccio su un punto del binario  lo fa uscire e io mi ritrovo con un cancello pesantissimo tra le mani. 
Sono lì, in una mattina del cazzo, in mezzo a un freddo del cazzo con questo cancello che pesa più di cento elefanti. 
E non so che fare. 
Lo lascio andare fragorosamente a terra? 
Cerco di fare uno sforzo da Hulk per tenerlo su e sperare nel miracolo dei miei quadricipiti? 
So che se continuerò a stare in quella posizione quel dannato ammasso di ferraglia mi piomberà addosso.
E la cosa non sarà piacevole.
Quando ecco comparire dal nulla una persona, un uomo che ha visto tutto. Mi arriva vicino. 
Fa forza vicino a me. Insieme riusciamo a rimettere il cancello sul binario e tutto si risolve. 
Io faccio un lungo sospiro. L'aria esce dalla bocca, vaga intorno a me, poi scompare verso il cielo.
L'uomo mi saluta e si allontana. 
Io stremato dallo sforzo lo ringrazio.
Ci metto un po' per riprendermi. 
Poi esco con la macchina.
Chiudo il cancello e vado al lavoro.
Qualche giorno dopo, è mattina, incontro il tipo che cammina in modo frettoloso.
"Tutto a posto?" mi chiede.
"Si. Lei mi ha salvato."
"Di niente."
E se ne va, non riesco a dirgli nulla. Scompare dalla mia vita.

Ripenso ogni tanto a quel giorno, al freddo e a me che stavo per essere schiacciato da quel gigantesco e pesante cancello e soffermandomi su quel ricordo mi viene da riflettere. 
Capita che nella nostra Vita siamo soggiogati da qualcosa di più pesante di noi. 
Noi ci impegniamo.
Ce la mettiamo tutta. 
Facciamo l'impossibile.
Ma se abbiamo la fortuna di avere qualcuno accanto che ci aiuta ad alleggerire quell' insopportabile fardello tiriamo un sospiro, assaporiamo la Vita e quello che ci sta donando.
Ci sentiamo meno soli.
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