Entrò nella sala studio della biblioteca con aria spaesata come se stesse cercando qualcuno.

Poi sorrise e si avvicinò ad un tavolo dove era seduta una ragazza che aveva degli auricolari nelle orecchie. La ragazza gli voltava la schiena e non si accorse di lui. Stava scrivendo qualcosa su un foglio. Il ragazzo spiò da sopra la testa della ragazza: “caro Luca, non ci sono dubbi che il nostro è stato un grande amore. Lo è stato perché ora non lo è più, almeno non lo è più per me…"

La lettera continuava ma per il ragazzo era già abbastanza. Fece dietro front e si diresse verso l’uscita. Lei non si era accorta di nulla. Scese le scale e uscì nell’ampio cortile. Aveva il respiro affannoso per aver fatto le scale di corsa e per quello che aveva letto. Incrociò un altro ragazzo che lo saluto calorosamente.

“Ciao bello!“

Lui non disse nulla e tirò diritto.

Se ne andò al bar della biblioteca. Sergio il barista gli mise davanti un caffè senza che lui avesse chiesto nulla.

“Giornata storta?“

Silenzio. Beve il caffè in un sorso e rimase per un po’ senza fare niente. Una mano gli sfiorò la spalla destra. Era la ragazza della lettera.

“Ciao!“

Lui non disse niente.

“Stasera ti va se ci vediamo? Ho voglia di stare insieme. È il nostro terzo anniversario.“

Lui fece sì con la testa.

“Adesso  risalgo. Devo finire un capitolo. Ti aspetto alle 20.“

La ragazza gli diede un bacio sulle labbra e se ne andò.

Lui uscì dal bar dopo qualche minuto. Lei era scomparsa.

Vide il ragazzo di prima che camminava lentamente verso l’uscita dalla biblioteca. Aveva in mano un foglio e lo stava leggendo. Lui sogghignò amaramente.

Lo conosceva da un po’.

Si chiamava Luca.

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