Ancora con gli occhi rosso fuoco e le zampe insanguinate dell'ultima vittima, s’inoltrò nella foresta attratto da una musica che riempiva ogni angolo del bosco. Doveva esserci qualcosa di speciale in quella fitta vegetazione. Era il suo territorio di caccia e finora non aveva mai sentito dei suoni così gradevoli.  Veniva avanti spezzando i rami degli alberi e creando un notevole frastuono,  non si curava del rumore che la sua mole procurava. Si diresse veloce nella direzione della musica. La luna piena faceva filtrare i raggi d’argento fra il fogliame illuminando il sentiero. Man mano che si avvicinava alla sorgente della musica, il suo aspetto orripilante andava modificandosi. Il folto pelo si ritirava a ogni passo, le zampe ossute si riempirono e i lineamenti del viso perdevano quell’aspetto mostruoso, si addolcirono fino a diventare normali. Tornato alle sue sembianze umane, il principe Stanislao si ritrovò al limite di un largo spazio circolare senza alberi. Un cerchio di terra libera da vegetazione, dove, al centro c’era un gruppo di fanciulle seminude avvolte da veli trasparenti intente a danzare.  Lui si fermò  al riparo di un grosso tronco. Era ancora sudato, i lunghi capelli grondavano acqua e aveva il respiro affannoso. Gli occhi avevano perso quel rossore e ora luccicavano nel loro colore naturale, un blu intenso, quasi neri. Ora che aveva ripreso coscienza di sé non voleva farsi vedere in quelle condizioni, nessuno doveva conoscere il suo segreto. A pochi passi le danzatrici, occupate in un ballo propiziatorio dedicato alla luna piena, non si erano accorte della sua presenza. La danza era leggera e le ragazze volteggiavano senza preoccuparsi se i veli a volte scoprivano bianche nudità. Nascosto dalla vegetazione il principe osservava con un residuo di cupidigia quelle donne seminude danzare in un tripudio di veli. Stava osservando le danzatrici e non si era accorto dei musicisti. Erano raggruppati in un angolo alla sua sinistra, nascosti da una specie di capanna verde, un gruppetto di alberi fra i quali, tenuta insieme con rami intrecciati, si era creata una sorta di nicchia. Erano satiri dal piede caprino che suonavano flauti e tamburi. Erano loro che man mano aumentavano il ritmo, ora stava diventando sempre più frenetico, incalzante e parossistico. Le donne nella furia del ballo stavano perdendo tutti i veli e alla fine rimasero completamente nude. Le loro carni eburnee brillavano come perle scintillanti sotto i raggi della luna piena. Una delle ninfe durante un volteggio lo vide appoggiato all’albero e, senza pensarci troppo, uscì dal cerchio e andò a prenderlo per la mano trascinandolo nel vortice della danza ormai ossessiva. Le altre alla vista dell’uomo gli si strinsero attorno. Giunte a un punto massima eccitazione trovarsi davanti un uomo dai tratti affascinanti e che emanava ancora un odore  animalesco, furono prese ancora di più da una incontenibile frenesia. Lo coinvolsero in un frenetico girotondo sotto lo sguardo della luna che in quel cerchio senza alberi poteva illuminare in pieno i partecipanti alla festa. Il principe non si fece certo pregare, anche se era sazio della sua ultima preda, sentiva dentro di sé il sangue ribollire e la luce diretta della luna non aiutava certo a tenerlo calmo. Cercava di resistere al richiamo ancestrale, non poteva rivelare il suo segreto a quelle fanciulle che rappresentavano buona parte delle sue prede. Se si fosse trasformato davanti a loro le avrebbe perse e avrebbe messo a rischio anche la sua incolumità. I genitori e i cacciatori, se fossero venuti a conoscenza della sua identità,  non avrebbero perso tempo a dargli la caccia. Con uno sforzo tremendo si staccò da quelle mani proprio quando stavano per comparire sulle sue i primi ciuffi di peli e il viso iniziare a deformarsi per cambiare fisionomia. Corse a ripararsi nel bosco, cercando di evitare la luce diretta della luna. I satiri dopo il rush finale avevano smesso di suonare e si erano avventati sulle ragazze e, prendendone una a testa, si stavano rifugiando nel buio del bosco per consumare il rito dell’accoppiamento. Le grida e il rumore osceno di quelle bestie infoiate fecero breccia nel principe che non fu più capace di controllare la trasformazione. Colto da un furore represso, nel giro di pochi minuti il cambiamento ebbe luogo e dalle fattezze nobili e delicate di un principe ne uscì fuori una bestia enorme, dalle zanne affilate e zampe possenti. La metamorfosi era appena avvenuta, ma conservava ancora un barlume di coscienza. Con due salti entrò nel bosco e alla vista della prima coppia si avventò sul satiro, con un solo colpo lo scaraventò contro un albero spezzandolo in due. Lasciò la ragazza ancora intontita per dirigersi verso le altre coppie. Le fiutava e avvertiva con precisione la loro presenza. Per tutti fu la stessa sorte, i satiri furono tutti falciati e annientati. Le ragazze erano in uno stato d’incoscienza non capivano nulla di quanto stava accadendo. Finita la strage dei satiri, Stanislao ormai esausto si ritirò in un angolo nascosto e attese la che tensione finisse. Infatti, poco dopo tornò ancora una volta alle sue sembianze umane. Calmatosi e ripreso il controllo, pensò di aiutare quelle sventurate ragazze. Andò dove aveva lasciato il suo cavallo e prese la spada. Tornò nella radura dove una alla volta le donne si stavano riprendendo, convergendo tutte al centro della radura. Si resero conto della loro nudità e cercarono di riprendere almeno in parte i veli che erano disseminati  per terra. Stavano sistemando gli ultimi accorgimenti per coprirsi quando il principe irruppe uscendo dagli alberi con la spada sguainata. Le danzatrici sorprese e impaurite si strinsero una alle altre tremando.

«Non abbiate paura, urlò Stanislao – sono vostro amico, coloro che volevano approfittare di voi ormai non possono più darvi fastidio. Sono tutti morti.»    

«Se foste disposte a seguirmi metto la mia dimora a vostra disposizione. Potreste venire tutte al castello che non è lontano. Là potrete rifocillarvi e rivestirvi con abiti adatti. La notte fa freddo nel bosco e così come siete messe non va bene.»

«Grazie signore – rispose una di loro cercando di farsi coraggio – io so chi siete e saremo liete di venire al castello. Non abbiamo capito come siamo arrivate qua e cosa stavamo facendo. Questi veli chi ce li ha dati e perché.»

«Cercherò di rispondere alle vostre domande, ma non prima di esservi riprese con un buon pasto e vestiti asciutti e caldi. Bene! non ci resta che andare. Dovrete camminare per un po’, ma non ci sono alternative. Venite, ho il mio cavallo poco distante, ma posso portarne solo due, le altre dovranno seguirci a piedi. »

Lo strano corteo si mise in cammino sulla strada che portava al castello che, al chiaro di luna, si ergeva maestoso e inquietante al di sopra della foresta. Per fortuna la luna era stata coperta da nuvole oscure e l’aurora non era lontana. Per quella notte la bestia non sarebbe più apparsa.

 

 

 

 

Tutti i racconti

2
4
13

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    ottimo.
    altre 3 puntate da gustare!
    Complimenti per il [...]

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

2
3
15

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
34

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
43

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
27

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
42

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su