Non piangere, mio amore- ripeteva sempre, quando mi trovavo triste ed indifeso. Eppure bastava un suo sussurro, una sua carezza per far ritornare un clima primaverile dentro l'anima di chi sembrava infelice e si dichiarava tale per la sua visione nera della vita, come filtrata da oscuri presagi emozionali. Non piangere. È come si poteva non piangere a vedere l'ipocrisia dei nostri atteggiamenti, che sono sempre votati ad un interesse essenzialmente economico. Fai del bene e ne ricevi falso bene fin quando fai comodo a qualcuno, fin quando puoi essere pensato come possibile fonte di approvvigionamento dei loro desideri, delle loro egoistiche progettualità. Alcune creature sono ipocrite. Si mostrano come madri ma sono pronte a rinnegarti quando c'è l'interesse al centro delle loro idee e azionano armi di offesa per cercare di fregarti. loro prossimo che si è mostrato innocente e naturale. Alcuni figli dimenticano di essere diventati ora padri e di svolgere una delicata funzione, carica di responsabilità e di esplicitazione misericordiosa. Non piangere. Per non rinnegare il mondo, per non offrirti come vittima necessaria per autocelebrarti e riconoscersi come un dio solitario che non conosce amore ma solo sottomissione della creatura che non ricorda di aver generato a sua immagine. Non piangere. Per non sentirti inutile, tu, che sei l'abitatore della storia, tu, che sei il produttore degli eventi, che sei storia e sei memoria e speranza del futuro, per non mortificarti vedendoti precipitare dal trono eburneo della tua arroganza e del tuo orgoglio. Solo vedendo morire fra le acque della speranza, diventando naufrago delle nostre emozioni, ritrovandoti sfinito sulla spiaggia della nostra coscienza potrai riconoscerti in quella nuvola passeggera che trascorre sopra di te, che si unisce alle altre nuvole e diventa unica speranza di edificazione. Solo cadendo per rialzarti con le tue forze potrai scoprire la bellezza della nostra vita e non sarai più triste perché ti sei reso conto dei tuoi limiti e li accetti senza disperazione, amando gli altri per riscopriti innamorato, dolce amante del tuo cuore, attento ora, sempre più attento, a chi è stato generato dalla tua carne ed è osso delle tue ossa, carne della tua carne e che contempli nel figlio che ama, soffre, gode come te, messo di fronte ad uno specchio che riflette la tua immagine come di un piccolo egoista che un tempo eri è che finalmente ha scoperto la vera sua vocazione, quella di amare incondizionatamente per non ritrovarsi albero cavo o corteccia rinsecchita nel paesaggio lucente della divina creazione.

 

 

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