Maria era nata ed era perfetta.

Sicuramente i nove mesi di gravidanza sono un periodo speciale per ogni donna e io non feci certo eccezione. Li vissi tutti con intensità e consapevolezza. E ci misi anche del mio.

 

***

 

Sono sempre stata ossessionata dal controllo, dicono i superficiali che mi circondano. Non riesco ad evitare di vivere, contemporaneamente al presente, tanti possibili futuri alternativi che potrebbero materializzarsi come risultato delle scelte da fare. E’ un dono a volte, per lo più è una maledizione.

 

Paolo, mio marito, afferma che sono come un giocatore di scacchi che cerca di immaginare tutte le mosse che seguiranno quella che sto per fare. «Ma hai due problemi» pontifica saccente «che ti batti con il fato, noto giocatore sleale, e che il tempo alla fine scade e dovrai in ogni caso decidere incrociando le dita!» E ride.

 

Che c’è da ridere?

 

L’ho amato subito però, d’istinto. Incredibile. Come due metà diverse ma combacianti ci siamo combinati perfettamente. E due mesi dopo il primo incontro siamo andati a vivere insieme. Dopo quattro anni la confluenza ci ha portato prima all’idea di Maria, poi al bisogno di Maria e infine alla creazione di Maria.

 

I nove mesi successivi Paolo li ricorderà per sempre, temo. Nei mesi di gravidanza la mia esigenza di controllo spostò immediatamente il suo interesse da me a Maria dentro di me. Le battute di Paolo non potevano vincere contro il mio senso di responsabilità verso terzi!

 

Nessuno diede spago alle mie nuove esigenze. Il ginecologo non intese effettuare una ecografia a settimana. Il medico di famiglia sembrò sempre più infastidito dalle mie telefonate quasi giornaliere tese ad accertare che non avessi sintomi sospetti. Gli amici cominciarono ad accampare scuse per evitare serate con me ad ascoltarmi lamentare del sistema sanitario che lasciava una povera mamma senza certezze.

 

Credo sia cominciato tutto da una chiacchierata con la donna che mi aiutava a tenere in ordine casa. Il racconto classico di una delle sue gravidanze e del marito costretto a cercare un’albicocca a gennaio per una sua voglia da gestante: «Capisce signora, non si poteva mica correre il rischio che il piccolo nascesse macchiato di giallo!» Sul momento ci risi e mi sembrò di non pensarci più.

 

Invece no. Il pensiero di conseguenze nefaste sulla carnagione della mia piccola dovute ai miei desideri incontrollati cominciò a ritornare sempre più spesso. Da ricordo divertente della conversazione avuta all’incontrollabile meditazione sul «e se per caso ci fosse qualcosa di vero?» Ero al sesto mese di gestazione quando ebbi la certezza che le mie voglie insoddisfatte avrebbero generato effetti terribili su Maria!

 

Lì cominciò l’inferno di Paolo. Tre mesi e mezzo di tortura mentale e di figure terribili fatte con chiunque, nei più svariati luoghi, per compiere imprese, apparentemente impossibili, a causa del panico incontrollabile di una donna ormai tendenzialmente disperata (io).

Il povero disgraziato dovette disturbare molte persone nel pieno della notte per ottenere beni commestibili insoliti che se io non avessi mangiato avrebbero marchiato per sempre Maria. Perdendo la faccia riuscì ad evitare alla pelle di nostra figlia il rischio del rosso di fragole, mirtilli e prugne; la minaccia del giallo di albicocche, crema pasticciera e pastiera napoletana; il pericolo del verde del pistacchio e di vari frutti tropicali difficilmente reperibili.

 

Poi ci misi del mio. Se una voglia di cibo insoddisfatta potrebbe generare conseguenze «Perché mai, invece, una qualunque altra voglia insoddisfatta diversa dal cibo non dovrebbe creare problemi?» E Paolo iniziò a correre per ben altre problematiche meno tradizionali.

 

Se mi veniva voglia di trovarmi in alto e non la realizzavo ero sicura che Maria avrebbe sofferto di vertigini. Paolo fu costretto a trovare una raccomandazione per farci aprire il campanile della cattedrale alle quattro di notte.

 

Se sorgeva il desiderio di andare sulla ruota panoramica e non ci fossi andata Maria avrebbe odiato i luna-park e avrebbe avuto un’infanzia orribile. Paolo fu costretto a fare due viaggi all’alba a Roma, dove c’era la ruota più a portata di mano, e a implorare/ricompensare lautamente il proprietario per farmi fare un giro.

 

Ebbi addirittura un improvviso inaspettato e sconvolgente desiderio di partecipare a una battuta al cinghiale. Immaginai le conseguenze pelose sulla pelle di Maria e implorai Paolo di agire. Dopo aver tentato inutilmente di farmi ragionare, riuscì a contattare un’associazione di cacciatori che non ne vollero proprio sapere di organizzare una battuta per una donna incinta grossa. Impietositi dalla triste sorte di mio marito, però, ci fornirono un cd con i filmati delle loro ultime cacce. Dopo le prime immagini di cinghiali colpiti convenni, con grande sollievo di Paolo, che il pericolo poteva essere stato scongiurato.

 

Paolo tentò ogni volta di liberarmi da quell’ansia irragionevole che mi possedeva. Poi, rassegnato, compiva azioni eroiche, per ridarmi tranquillità.
 

***

 

Ripensavo a tutto questo nella stanza pastello di Maria. Lei nel lettino dopo il bagnetto. Mentre la lavavo avevo ricontrollato ogni centimetro quadrato della sua pelle liscia e morbida di un rosa nuovo, profumato e uniforme. «Paolo ha davvero lavorato bene!» meditavo sorridendo «Superstizioni lo so. Ma se per caso c’era qualcosa di vero?» Quante volte Paolo aveva portato ogni prova possibile per tranquillizzarmi. Inutilmente. 

 

Solo un giorno aveva evitato un’uscita notturna. Ma era un caso limite e c’ero arrivata da sola. Avevo letto di un film che si occupava di esperimenti extra sensoriali. Alle due della notte la voglia incontenibile di vederlo. Ma non ero riuscita a trovare conseguenze negative per Maria nel caso non vedessi quegli effetti speciali per gente credulona, stupidaggini quali telecinesi e telepatia o lettura del pensiero. Avevo quindi deciso autonomamente di tenermi la voglia. Mi sembrò però molto carino far pensare a Paolo che mi avesse convinto lui. Lo meritava.

 

Sorrisi ancora pensando a quanto era soddisfatto quella sera. Chiusi gli occhi rilassandomi e mi invase la serenità. Una felicità che mi dava la sensazione di essere leggera e galleggiare. Nella testa si fece avanti un pensiero strano che non riuscivo bene a mettere a fuoco. Una specie di litania ritmica. Sembrava «ba ba ba» o «da da da» ripetuto sempre con toni diversi. Riaprii gli occhi di scatto, con l’impressione che i miei piedi non toccassero più terra. Effettivamente galleggiavo a mezz’aria appena a lato del lettino di Maria che, immobile, mi fissava con i suoi grandi occhi neri aperti.

 

Mentre continuavo lentamente a levitare verso l’alto riuscii a riprendermi dalla sorpresa, a rimandare i pensieri di Maria nel mio cervello in sottofondo e a pensare con rammarico:

 

«Accidenti! Lo dovevo vedere quello stupido film!»

Tutti i racconti

2
1
3

La Selva Oscura : lo strano caso dell'Ovivorus montanae

14 August 2025

Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Dante, Commedia, Canto III, 1-3 Lo strano animaletto del Montana di Angela Thatcher, Divulgative Paleontology, Settembre, 2034 Un piccolo mammifero, lungo appena 15 centimetri e del peso di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
0

Lucia

14 August 2025

Eh sì, la storia di Lucia la conoscono tutti in paese, non ne parlano volentieri perché dicono che i morti vanno lasciati in pace, però se incontri la persona giusta e la lasci parlare, puoi stare sicuro che prima o poi il discorso cadrà sulla storia di Lucia. Cambia addirittura il tono della voce, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
1

Lo strano caso della signorina C. (2 di 3)

14 August 2025

Concetto, però, non era niente affatto femmina, anzi lui non sapeva neanche che per lo Stato era un individuo diverso da come appariva. E non se ne avvide se non quando divenne adulto. Per dirla tutta, Concetto aveva sofferto non poco l’imposizione di quel nome piuttosto raro, vuoi perché appunto [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
2
14

Lo strano caso della signorina C. (1 di 3)

13 August 2025

Ildebrando Farnesi, a dispetto dell’altisonante nome e dell’illustre cognome, era in realtà un uomo semplice, per non dire sempliciotto. A dire il vero, la sua casata era stata potente in epoche remote; tuttavia, manteneva ancora una certa influenza nel paesino di Roccafelice e solo in virtù di [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
26

Caschi il mondo

13 August 2025

Era un bel pomeriggio di ottobre a Viareggio. Scesi dall'autobus e mi diressi verso la casa di Franco. Suonai il campanello. Come si aprì la porta me lo vidi davanti. Non riuscii a dire le parole che mi ero preparata. Per l'emozione buttai subito fuori il rospo. “Ciao” dissi entrando “Cosa ci fai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Se qualcuno cerca in questa storia originalità, di certo [...]

  • Vittorio: si hai ragione non ci sono tratti originali, d'altronde volevo raccontare [...]

1
2
14

Il capo 3/3

12 August 2025

Naturalmente gli unici che avevano qualche probabilità di farcela eravamo io e Lorenzo, perché eravamo gli unici maschi, anche considerando Lorenza che era una specie di maschietto sotto le sembianze di una femmina. “Ci scambieremo le parti una volta alla casa, non voglio che rischi solo tu”, affermò [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
1
13

I 5 cavalieri prescelti: da eroi a mostri

Storia di invenzione di David, 12 anni.

12 August 2025

In principio c'erano due bambini: Gesù e Florian. Crebbero e col tempo le loro strade si divisero, perché fra i due era nato e si era sviluppato l'odio a causa delle loro visioni discordanti sul mondo. Gesù era dedito all'amore e alla creazione, come suo fratello Florian che però non si curava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
20

Il capo 2/3

11 August 2025

Fino ad allora avevamo giocato agli indiani con una specie di capanna gialla che avevamo sistemato sul suo balcone. Gli era stata regalata da suo padre per il compleanno, ma era così stretta all'interno che ci si poteva stare al massimo in due e in piedi. Naturalmente erano solo Enrico e Lorenza [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
19

Ricordi

11 August 2025

A volte riaffiorano all’improvviso, i ricordi dico, e strabordano come un bicchiere d’acqua troppo pieno. Non puoi fare a meno di bagnarci le labbra per poi berli fino in fondo, tutti in un sorso, perché sono troppo dolci, amari o salati per smettere. I tuoi di dove sono? Tutti i genitori sono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Comitato Liberazione Sogni?
    Geniale!
    E, raccontami, te ne prego, i [...]

  • Libera: è una sindrome senza cura... il cui esito è... faustissimo! 🤣🤣

4
4
29

Arena 3/3

10 August 2025

«Ben tornato signor Marcus.» La giovane infermiera lo salutò con la consueta gentilezza mentre gli sfilava il visore integrale scoprendogli il volto. Ripose l’attrezzatura sul ripiano della base emittente e con del cotone umido gli massaggiò delicatamente le tempie dove l’apparato di realtà virtuale [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • An Old Luca: Grazie Paolo e Dario.
    Temo che la divisione in parti pregiudichi un poco [...]

  • Ondine: Molto dolce e coinvolgente.

1
4
28

Il capo 1/3

10 August 2025

Mi sono alzato di buon'ora stamattina. Di professione faccio il geometra e lavoro per il comune: sono stato incaricato di fare un rilievo di una casa di campagna, disabitata da anni, che si trova vicino al vecchio cimitero. Osservo la facciata dell'edificio cadente e mi pare che assomigli ad una [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
26

Arena 2/3

09 August 2025

Si udì un breve scampanellio. Marcus riconobbe il suono che aveva accoppiato, sul suo comunicatore, all’arrivo di una richiesta di un selfie celebrativo da parte di un ammiratore. Inviò con un veloce gesto la foto predisposta con la sua firma e, riprese: «Anche questo, vedi? Dove è finita l’interazione, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su