Pochi giorni or sono, ho preso la metro collinare per recarmi ai Colli Aminei, presso la celebre villa Domi, per incontrare un amico intento a preparare una serata evento in detta villa. Ma quando la metro si è fermata alla stazione di Chiaiano ho sentito una tale nostalgia del luogo che mi ha costretto a scendere per rivedere le strade della mia infanzia. Sono molto legato a Chiaiano dove ho vissuto per dieci anni con la mia famiglia, e dove ho lasciato molti ricordi: dalle elementari alla scuola Giovanni XXIII, con il maestro Baiano, unico insegnante, alle scorribande nei campi, alle arrampicate sugli alberi, alle prime conoscenze sessuali, agli interi pomeriggi trascorsi al cinema. Senza curarmi del fatto che potevano cercarmi i miei e preoccuparsi. Infatti quando mi trovavano erano botte interminabili "mazzate 'a cecate" come si dice a Napoli. Cioè botte che colpivano ovunque senza tener conto dei danni che potevano procurare alla testa, agli occhi etc. 

Tanta miseria ma tanta educazione e, rispetto per i genitori. Tanto affetto e unione familiare. Si andava spesso a letto senza aver cenato. Ma eravamo felici di stare tutti insieme. 

Ho ritrovato la salumeria e panetteria “Napolano” dove mia madre prendeva il pane ed altro a credito. Quanti ricordi alla mente! Mamma che si disperava per la situazione economica, spesso chiedeva prestiti alle sorelle. Mio padre, che sovente andava al lavoro a piedi da Chiaiano a Gianturco dove lavorava presso la Stigler Otis, stabilimento di ascensori, perché non aveva i soldi per il pullman. Era indebitato fino al collo e quando prendeva lo stipendio saldando i debiti restava senza una lira. 

Ho ripercorso le strade della mia infanzia partendo dalla prima abitazione al corso Chiaiano (dove vivevamo in comune con altre persone in una stanza adiacente la nostra), oggi, in quella che fu la nostra abitazione, vi è ubicata una sala gioco. Fino al vico Molino nella cui abitazione al primo piano nacque la mia sorellina Elvira deceduta infante, ad appena sei mesi dalla nascita per una bronchite capillare. 

L'ultima abitazione in via Santa Maria a Cubito, una casa enorme, circondata dal verde. Rami di alberi di noce entravano in casa quando si aprivano le finestre. Uno spettacolo stupefacente. Dalle finestre vi era una vista che affascinava. Alberi, fiori, odore di vacche, di latte appena munto, maiali, il canto tipico del gallo, le galline che si rincorrevano, la chioccia seguita dai suoi pulcini, vigneti, pomodori. E quando era il periodo della vendemmia vedere i contadini nelle ampie tinozze schiacciare l'uva con i piedi,  era da incanto. Nel periodo della preparazione delle bottiglie di pomodoro, io vi partecipavo dando una mano ai contadini nell'asciugare le bottiglie, riempirle e catalogarle. Un altro fascino aveva la preparazione del pane. Quattro, cinque contadini vicino a delle grosse madie impastavano a mano la farina. Un lavoro ed una fatica immane. Preparati i famosi "panielli" o "palatelle" cafoni, venivano cotti nei forni rurali con le tipiche e storiche fascine, (fasci di legna ricavati dalle varie potature) le quali sprigionavano un calore ed un colore di fiamma che non ho più visto in vita mia. Il pane durava anche una settimana o addirittura quindici giorni ed era sempre morbido. La lunga durata era dovuta al fatto che il pane non era possibile lavorarlo quotidianamente in quanto la farina doveva essere setacciata, e c'era bisogno di tempo. Oggi con i sacchi di farina e le macchine impastatrici tutto è facilitato ma il risultato, anche se buono, non è a quel livello. Il così detto progresso ha rovinato tutto ciò che era naturale ed autentico.

L'intero paese oramai è circondato da freddi fabbricati. L'atmosfera di un tempo non esiste più. I mattoni hanno sostituito il verde danneggiando l'ambiente. Rattristando il presente ed il futuro di questo luogo che mi ha visto crescere e che mi ha fatto innamorare della natura, della terra e, dei contadini che la coltivavano e la curavano con amore lavorando dalla mattina alle 5 per la mungitura, fino a tardo pomeriggio. Vorrei poter possedere una macchina del tempo e ritornare indietro a quel periodo restandoci. Allontanarmi completamente dall'epoca attuale che mi deprime. Un epoca cadavere in decomposizione in quanto più nulla esiste, se non la corsa al danaro, all'ultimo cellulare. Violenza, maleducazione. Insulti verso gli anziani, che rappresentano e sono biblioteche viventi e possono raccontare ed insegnare tante cose. Non si rispettano più i genitori, si maltrattano, si uccidono con una facilità pazzesca. Un mondo questo, da inferno dantesco. Ah, se si potesse scappare!

Tutti i racconti

1
1
19

Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
9
18

La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Originale, potente e intriso di una fantasia fuori dal comune. Per poter interferire [...]

  • thecarnival: grazie ma mi sento un po imbarazzo per queste lodi;) consiglio un volume di [...]

4
3
18

Il mostro (2/2)

Seconda parte

02 October 2025

Era ormai mattina e la nebbia leggera sulle colline pisane rivolte verso Firenze scendendo a valle rendeva la visibilità molto incerta, così Giorgio, anche se terribilmente ansioso di mettere fine alla sua angoscia, era costretto a procedere a bassa velocità e con cautela. Alla fine raggiunse il [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Bel racconto e grande, originalissimo finale. Bravo!

  • Rubrus: Credo che quella del mostro di Firenze sia una di quelle storie, o cold case, [...]

2
7
22

La fotografia 1/2

02 October 2025

Il formato della fotografia è rettangolare, sviluppato in verticale. Lo sguardo, catturato dalla cornice, entra senza esitazioni nell’interno di un appartamento cittadino. Le superfici sembrano innocue: porte verniciate di bianco, pavimenti rivestiti da piastrelle decorate con discreta eleganza. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
8
38

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (2/2)

01 October 2025

Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni». I terrestri scrissero [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: il nemico del mio nemico è mio amico, quindi questo futuristico Francis [...]

  • Luigia: Ormai pollicio prima di leggere. Bello tanto.

2
1
22

Il mostro (1/2)

Prima parte

01 October 2025

Giorgio era finalmente arrivato a destinazione: carcere di Volterra, ala di massima sicurezza. Avevano chiuso il presunto mostro in una cella a prova di ogni tentativo di evasione, considerando che se era davvero lui il responsabile dei cinque omicidi commessi, la polizia si trovava davanti a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
9
37

Piove

Dax
30 September 2025

Piove leggero Piove sul mondo intero Sulle lacrime Sul sudore Sulle iniquità Sulle vittorie e le sconfitte Piove Su ciò che resta di noi I sogni, le speranze Piove, bagnando i visi I capelli, gli occhi I sorrisi Piove a catinelle Sommergendo la violenza Irrorando le cose belle Piove perché ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
7
26

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (1/2)

30 September 2025

Un osservatore esterno avrebbe scambiato Hell H1 per un buco nero. In realtà si trattava di un gravidisguise, una struttura gravitazionale artificiale progettata per imitare una singolarità. Il campo gravitazionale divergeva sulla superficie di una sfera, ma all’interno era approssimativamente [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
33

Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
40

Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

Martha viveva con la sua famiglia in una regione isolata dell’Ohio. Una terra arida e battuta dal vento, ma nonostante i grandi disagi, il padre si ostinava a volerla coltivare. Erano arrivati in quella terra dopo un viaggio di molti mesi, partiti dall’Irlanda, decisi a stabilirsi in America per [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Volevo concludere dicendo che mi resterà dentro questa storia, ma temo [...]

  • Paper♂️perAbitudine: Ogni tanto dovrei scrivere anche io una storia pratica e quotidiana come questa. [...]

18
20
101

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su