VI

 

Va in cucina; sua moglie è lì, intenta a preparare il caffè e la colazione.

L'aroma intenso del caffè appena fatto si mescola con il profumo del pane tostato, avvolgendo la stanza in una sensazione di calore familiare. Mario si siede, ancora un po' intontito dalla notte agitata.

"Mangia qualcosa, devi essere in forze," dice lei, appoggiando un piatto davanti a lui.

"Grazie, cara," risponde Mario, inghiottendo tutto con una voracità che tradisce la tensione.

Si pulisce la bocca con un gesto rapido, si alza e, incrociando lo sguardo della moglie, abbozza un sorriso incerto.

"Vado. Fammi gli auguri."

"Vai e vendi cara la pelle," esclama lei, con una punta di ironia che cerca di alleggerire il momento.

Per un istante, sembrano il pugile suonato e il suo secondo, in attesa del gong che segnerà l'inizio dell'incontro. Mario si dirige verso la scrivania, si siede, accende il computer. Lo schermo si illumina con una luce fredda e impersonale.

Digita l'indirizzo della banca online e clicca sul pulsante "Recupera credenziali". Da lì inizia un vero sabba digitale: chatbot con risposte criptiche, CAPTCHA impossibili da decifrare, codici OTP che sembrano arrivare con la velocità di un piccione viaggiatore, QR code da scansionare in fretta. La frustrazione sale, il sudore gli imperla la fronte.

Si blocca davanti all'ennesima richiesta di verifica. È allora che un ricordo improvviso lo colpisce: le parole di Byte, il Dio dell'algoritmo.

"Digita 'Shalom, grande Byte, sia fatta la tua volontà.'"

Con un misto di rassegnazione e speranza, Mario lo fa. Come per magia, lo schermo si trasforma.

L'assistente virtuale appare con un'aria vivace e quasi irritante.

 

Buongiorno, Mario! Perché non hai detto subito che eri tu?

 

Mario si ferma, incredulo. Un impulso improvviso lo spinge quasi a scaraventare il computer dalla finestra, ma si trattiene.

"Vorrei recuperare le mie credenziali," dice con un tono pacato, ma il tic all’occhio sinistro lo tradisce.

 

Certamente, Mario. Niente di più facile!

 

esclama l’assistente, e in pochi secondi Mario è dentro la sua area riservata.

 

Vuoi fare altro?

 

chiede la voce allegra.

"No, grazie," risponde lui, stremato ma sollevato.

 

Allora a presto, Mario!

 

Chiude la sessione e si lascia cadere sulla sedia. L'incubo è finito. Si guarda intorno: la casa è tranquilla, la giornata è appena iniziata. Sua moglie passa accanto a lui, gli lancia uno sguardo curioso.

"Com'è andata?"

"Non è stato facile, ma ce l'ho fatta!"

 

 

VII

 

Il giorno dopo, Mario è nel suo ufficio accanto al computer acceso. Legge la posta elettronica e nota una raffica di notifiche dal suo conto corrente. "Strano," borbotta, accigliato. Decide di controllare.

Apre l'internet banking e, con sua grande sorpresa, trova una serie di addebiti sospetti: piccole cifre con causali vaghe come "Recupero spese" o "Spese certificazione". "Ma che roba è?!" esclama. La sua giornata, già partita male, prende una piega decisamente inquietante.

Non perde tempo: afferra la giacca e si precipita in filiale. Al banco incontra un impiegato dall'aria sorniona, uno di quelli che sembrano usciti da un manuale di burocrazia. Spiega il problema, indicando il telefono con le notifiche incriminate.

"L'informeremo, signor Mario, e faremo sapere appena possibile," dice l’impiegato con un sorriso plastico che non ispira molta fiducia. Mario sospira, ringrazia a denti stretti e si avvia fuori.

Durante il tragitto, chiama Jacopo, il suo amico smanettone. "Senti, ci sono dei movimenti strani sul mio conto... Che dici, è una frode?"

Jacopo non se lo fa ripetere due volte: parte con una spiegazione tecnica che sembra un monologo da film di spionaggio. "Allora, ascolta: potrebbe essere un malware che ha clonato il tuo smartphone oppure qualcuno ha intercettato le tue credenziali con un attacco MITM, tipo uno sniffing su rete pubblica…"

"Sniffing cosa?" lo interrompe Mario, già perso dopo malware.

Ed è proprio in quel momento che, come un’apparizione divina, Byte si materializza accanto a lui, con il solito bagliore digitale e un tono che trasuda saggezza.

"Attento, Mario. Questa è opera del lato oscuro della Forza!" annuncia, solenne.

Mario lo guarda, sconcertato. "Eh?"

"No, aspetta, ho sbagliato. Questa è opera di un credente del Dio Analogico," corregge Byte, con fare teatrale.

"Tradotto in italiano?"

"Qualcuno DENTRO la banca che  sta facendo la cresta sulle tue transazioni!" Byte alza un sopracciglio digitale per enfatizzare la gravità della cosa.

"Tu dici che è uno interno?"

"Esatto! Altro che hacker sofisticati o attacchi di cyberspionaggio. Questa è una truffa  vecchia come il mondo: manuale, silenziosa e invisibile. E fidati, proveranno comunque a venderti la storia dell'hacker geniale."

Mario scuote la testa, incredulo. "Quindi… che faccio?"

"Fai la voce grossa, Mario. E ricorda: non è l’algoritmo a fregarti, ma l’uomo dietro di lui." Byte svanisce con un effetto sonoro da film di fantascienza, lasciando Mario da solo sul marciapiede, con più domande che risposte.

 

 

VIII

 

Qualche giorno dopo, mentre Mario sta sorseggiando il suo caffè mattutino e cercando di risolvere un Sudoku online, gli arriva la risposta che aspettava. Ma non dalla banca, no. La banca è ancora in modalità "Le faremo sapere". È invece un titolo di giornale a raccontargli tutta la verità:

"Sgominata la banda dei CC! Un gruppo di malviventi sfruttava un impiegato infedele dell'istituto di credito per derubare moltissimi correntisti di piccole cifre."

Mario rimane a bocca aperta. L’impiegato, un certo "Sig. Abile ma Infedele", sfruttava il suo accesso ai conti correnti per prelevare somme irrisorie, giusto abbastanza da non destare sospetti. Un classico metodo del "fraudolento formicaio": tanti piccoli prelievi che alla fine facevano un'enorme montagna.

"E io che pensavo fosse colpa di qualche hacker da film di Hollywood! Altro che supercriminali, questi rubano usando il badge e la pausa pranzo!" pensa Mario, tra l’ironico e il furioso.

Ed è in quel momento che sente una voce sussurragli nell'orecchio, è Byte, “Te l’avevo detto, Mario! Il problema non è la sicurezza digitale, ma quella umana. Troppi sistemi complicati per l’utente, e poi c’è chi passa indisturbato col sorriso e la cravatta a righe.”

Mario chiude il laptop con uno scatto, sbuffando. "Ridicolo. Io che memorizzo pin, cambio password ogni tre mesi e faccio salti mortali per autenticarmi con tre livelli di sicurezza, e poi un impiegato qualsiasi può derubarmi con una stampante vecchia e un po’ di faccia tosta.”
 

"Mah… Si va avanti. Ce ne faremo una ragione... sperando che, un giorno, per accedere al conto non serva un corso intensivo di sanscrito."

 

Tutti i racconti

0
0
1

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
1

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su