“Finalmente a casa” esclamò Francesco non appena varcò la soglia della porta; aveva avuto una giornata pesante al lavoro, ma aveva compensato con ben due ore di Palestra.
Aveva scoperto la Palestra da un paio d’anni e la frequentava regolarmente ogni volta che poteva; gli consentiva di scaricare la tensione accumulata sul lavoro, ad allargare le spalle, ad ingrossare i muscoli delle braccia e delle gambe e a tentare di tonificare l’addome, rovinato da una vita di birra e alimentazione disordinata.


“Adesso, bagno rilassante nella vasca, spaghetto al pomodoro e film in TV”


Aveva una vasca classica, rettangolare, addossata alla parete di fronte e con il lato corto sul muro di destra. Era rivestita con piastrelle chiare a righe oblique con diverse sfumature di celeste; la vasca vera e propria era un contenitore smaltato di colore bianco, con a sinistra un foro sul fondo, atto a far defluire l’acqua; sempre a sinistra, in alto, c’era una manopola d’acciaio, che ruotando, chiudeva o apriva il foro con un tappo di metallo. La vasca smaltata non aveva spigoli vivi, ma era una forma unica, tondeggiante sul fondo e si curvava dolcemente sulla destra, per meglio accogliere la schiena durante il bagno. Sulla parete frontale, dieci centimetri sopra la vasca, centralmente, c’era la rubinetteria con due manopole (caldo a sinistra e freddo a destra) e un unico rubinetto a bocca larga, per far uscire l’acqua già miscelata.

 

Francesco comandò ad Alexa di sintonizzarsi sulla sua stazione radio preferita, regolò il volume, accese alcune candele profumate sulla mensola di vetro sopra i lavandini, sparse i Sali da bagno nella vasca e miscelò il getto del rubinetto alla temperatura desiderata… Sarebbero bastati una quindicina di minuti, per avere la vasca piena d’acqua; le candele emanavano un profumo di sandalo e si riflettevano nell’ampio specchio posto sopra la mensola.

 

Andò in cucina e preparò l’occorrente per gli spaghetti al pomodoro: pentola d’acciaio alta, con relativo coperchio, spaghetti ristorante n.5, sugo pomodoro e basilico che aveva già pronto nel frigo dal giorno prima, grattugia e un pezzo di parmigiano reggiano, che non poteva mancare.
Pesò gli spaghetti (100 grammi sono più che sufficienti), riempì la pentola a poco più della metà, mise la quantità di sugo necessaria in una padella antiaderente.

 

Aveva un piano cottura a gas, con cinque fornelli: due a destra, due a sinistra e uno al centro.
Ogni fornello era comandato da una manopola nera e quindi, sul davanti del piano cottura, c’erano 5 manopole nere con l’indicazione del fornello corrispondente, e con il segno della quantità di gas da erogare.

 

Predispose la pentola grande sul fornello centrale e la padella su quello laterale in fondo a destra, ma non accese il gas… lo avrebbe fatto dopo il bagno; già pregustava il rilassamento nella vasca che ormai doveva essere già pronta.

 

Infatti l’acqua era già arrivata al livello desiderato: la vasca non doveva riempirsi più del dovuto, altrimenti, entrando con tutto il corpo, l’acqua avrebbe rischiato di trasbordare; preparò il tappetino, preparò l’accappatoio, si svestì completamente e si immerse lentamente nella vasca, accompagnato dalla luce tremula delle candele.

 

Iniziò a giocare col sapone e con l’acqua, immergendo completamente anche la testa e trattenendo i pensieri ed il respiro; quando era giù, la musica gli arrivava a malapena, completamente ovattata, per ritornare chiara e leggera, quando le orecchie erano fuori.

 

D’improvviso percepì un forte boato provenire da fuori e vide con terrore la superficie dell’acqua non rimanere ferma… Il TERREMOTO… il TERREMOTO!!!

Schizzò fuori dalla vasca, e, mentre le fiammelle delle candele danzavano all’impazzata, con un boato, la vasca piena d’acqua sfondo il pavimento e lui, con tutto il palazzo e i suoi abitanti, precipitò nel buio della morte.

 

P.S.
Mi spiace sia finito male… non lo avevo previsto; un finale triste a sorpresa, che fa riflettere su chi siamo veramente.

 

05/10/2024

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