Era una di quelle notti in cui Milano si mostra per ciò che è veramente: senza maschere, senza luci accecanti. Una notte umida, con la pioggia che cadeva incessante e un freddo che si infilava nelle ossa come un ladro silenzioso. Camminavo senza una meta precisa, seguendo quel bisogno che mi spingeva sempre più in basso, nelle viscere della città che pochi conoscono davvero.

Fu lì, in un angolo oscuro tra due edifici fatiscenti, che lo vidi. Guido, lo chiamavano il Maestro. I barboni lo rispettavano, lo temevano quasi. Aveva un'aria che parlava di giorni migliori, un’ombra di dignità che non era ancora completamente svanita. Indossava un abito lercio e sdrucito che, un tempo, doveva essere stato impeccabile, forse persino elegante. Ora era solo un pezzo di stoffa che cercava a stento di coprire il corpo stanco di un uomo che aveva perso tutto.

Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui, davanti a un piccolo fuoco che qualcuno aveva acceso per combattere la notte fredda. Guido non disse nulla: mi guardò solo per un attimo con quegli occhi che sembravano aver visto troppo. Tirai fuori due mignon di whisky dalla tasca della mia giacca e gliene porsi una. Lui la prese senza esitazione, annuendo in segno di ringraziamento, e poi bevve un lungo sorso, come se stesse cercando di scaldarsi dall’interno.

Il silenzio tra di noi era pieno di cose non dette. Poi Guido cominciò a parlare, come se quel whisky avesse sciolto qualcosa dentro di lui, come se avesse bisogno di raccontare, di liberarsi di un peso che lo stava schiacciando.

«Ero un maestro elementare» iniziò, con una voce che sembrava uscire da un pozzo profondo. «Uno di quelli rispettati, amato dai bambini e dai loro genitori. Avevo una vita normale, serena. Pensavo di essere felice. Poi la incontrai.»

Fece una pausa, e potei vedere il dolore nei suoi occhi mentre riportava alla memoria quei ricordi.

«Era la madre di una delle mie allieve. Bella, affascinante... ma c’era qualcosa in lei, qualcosa di oscuro che mi attraeva e allo stesso tempo mi spaventava. Iniziammo una storia, ma non fu mai semplice. Era gelosa, ossessiva, e c’era un principio di alcolismo che la dominava, che la rendeva imprevedibile, crudele.»

Guido guardò il fuoco, e io potevo quasi vedere il riflesso dei suoi ricordi tra le fiamme.

«Mi usava» continuò. «Non c’era amore in quello che facevamo, solo una ricerca disperata di piacere attraverso il dolore. Lei voleva essere presa con irruenza, con crudeltà, e io... io non ne ero capace, all’inizio. Ma imparai. Imparai a darle quello che voleva, a diventare l’uomo che lei desiderava. E mentre lo facevo, mi perdevo un pezzo alla volta.»

Un’altra pausa, un altro sorso di whisky. Guido si asciugò la bocca con il dorso della mano, come se volesse cancellare il sapore amaro dei suoi ricordi.

«Poi successe» disse con un filo di voce. «Un giorno, in classe, accarezzai la testa della sua bambina. Era un gesto innocente, affettuoso. Ma lei... sua madre... scatenò l’inferno. Mi accusò di aver molestato la piccola. Non c’era nulla di vero, ma una volta che il veleno è stato sparso, non c’è modo di riprenderlo.»

Guido strinse il pugno attorno alla bottiglietta, come se volesse frantumarla.

«Mi arrestarono, mi buttarono in una cella come un animale. La mia vita, la mia reputazione, tutto quello che avevo costruito si sgretolò in un istante. Lei poi ritirò l'accusa, ma era troppo tardi. Il danno era fatto. Nessuno voleva più saperne di me. Il rispetto, il lavoro, tutto perso, per sempre.»

Il silenzio che seguì era denso, quasi soffocante. Guido non era solo un uomo distrutto: era un uomo che aveva conosciuto l’inferno e ne era uscito vivo solo nel corpo, con l’anima bruciata e ridotta in cenere.

«Da lì in poi» disse, «non restava altro che la strada. Cominciai a bere per dimenticare, per scacciare i demoni che mi tormentavano. Ma più bevevo, più mi perdevo. Finché non rimase più nulla di me, solo un’ombra, un relitto che vaga per queste strade.»

Ci sedemmo in silenzio, il fuoco che si spegneva lentamente, la pioggia che continuava a cadere, mescolandosi alle lacrime che nessuno di noi avrebbe mai voluto ammettere. Non c’era nient’altro da dire, nient’altro da fare. Guido aveva raccontato la sua storia, e io l’avevo ascoltata.

E mentre il fuoco moriva, capii che alcune storie non possono essere dimenticate. Non importa quanto tu voglia, non importa quanto cerchi di sotterrarle. Rimangono lì, incise nella carne, pronte a tornare in superficie quando meno te lo aspetti. E quella notte, accanto a Guido, il Maestro caduto, sapevo che avevo molto di cui scrivere. Ma non avrei mai potuto raccontare tutto. Alcune storie sono troppo oscure, troppo dolorose per essere raccontate fino in fondo.

Tutti i racconti

2
4
20

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
11

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
15

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su