Fuori, il bosco era  immerso in un'oscurità senza fine, gli alberi ondeggiavano violentemente, i loro rami artigliavano il cielo turbolento, mentre lampi illuminavano il paesaggio, il vento ululava la sua melodia ossessionante, portando sussurri di terrore.
Dentro, Lucia si rannicchiò più profondamente sotto le coperte, il cuore che le martellava nel petto. 
Aveva ignorato gli avvertimenti degli abitanti del villaggio. "Quella casa è maledetta," le avevano detto, "Lascia che i fantasmi dormano." 
Ma Lucia, una giovane restauratrice d'arte con la passione per le sfide, aveva visto solo un'opportunità. 
La casa, abbandonata da decenni, nascondeva affreschi di inestimabile valore, e lei era decisa a riportarli alla luce. 
Quella notte, però, la sua determinazione si era sciolta come neve al sole. 

Strani rumori provenivano dal piano di sopra: passi pesanti, gemiti soffocati, come se qualcuno, o qualcosa, si stesse trascinando attraverso le stanze abbandonate. 
Lucia aveva cercato di razionalizzare, attribuendo tutto al vento e alla vecchiaia della casa, ma un brivido freddo le serpeggiava lungo la schiena, dicendole che c'era qualcosa di molto più sinistro in gioco. 

Improvvisamente, un rumore ancora più agghiacciante la fece sobbalzare: un raschio lento e metodico sulla porta della sua camera, come unghie che graffiano il legno.
Lucia trattenne il respiro, paralizzata dalla paura. Il raschio continuò, diventando più insistente, più disperato. 
Poi, il silenzio. Per un attimo, Lucia pensò di aver immaginato tutto. 
Ma subito dopo, sentì qualcosa muoversi sotto il letto, un respiro gutturale, vicino, troppo vicino; il materasso cedette leggermente sotto di lei, e un odore acre, di terra umida e decomposizione, le riempì le narici. 
Con un urlo soffocato, Lucia si lanciò fuori dal letto. 
La porta si spalancò di colpo, rivelando una figura alta e deforme, avvolta nell'ombra., non aveva volto, solo due buchi neri al posto degli occhi, che sembravano risucchiarle l'anima. 
Lucia corse verso la finestra, ma la figura era già lì, bloccandole la via di fuga; una mano scheletrica, ricoperta di muffa verde, si allungò verso di lei. 
Lucia urlò di nuovo, mentre la figura la tirava verso il buio, verso un terrore che non aveva mai immaginato possibile, un terrore che l'avrebbe perseguitata per l'eternità. 
La mattina dopo, gli abitanti del villaggio trovarono la porta della casa spalancata. Di Lucia, nessuna traccia: solo un leggero odore di terra umida e decomposizione, e un'aria fredda e innaturale che aleggiava tra le stanze. 
La casa colonica, una volta abbandonata, aveva reclamato un'altra vittima. 
E la notte, di nuovo, si preparava a portare con sé un nuovo, terribile, terrore. 

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