Io non ho niente da dire. Forse lo aveva Pasqualina, che è morta con gli occhi dolci di una vecchina di 90 anni, che ricorda la fragilità della vita umana anche ai giovani, in un letto di ospedale, in mezzo ad estranei. Al medico che l’ha guardata spirare è venuto in mente che magari Pasqualina, originaria del suo stesso piccolo paese, era nata 90 anni prima in una piccola casupola, di quelle descrittegli dai suoi nonni, in una giornata serena, aveva pianto gioiosamente per la vita che le riempiva finalmente i polmoni, uscita dall’utero della madre, in fermentosa attesa dei novanta anni che le sarebbero spettati e che l’aspettavano. Cosa avrebbe fatto nei 90 anni che seguivano? Fino a quel 6 marzo di un futuristico 2025 in cui si sarebbe spenta sola e sorridente, incosciente (?) in mezzo ad infermieri e medici indifferenti alla sua storia? 

Pasqualina, Lina per i cari, cammina a 3 anni con la manina in quella della mamma, per una viuzza del suo paesino che si chiama Strini, intorno alle 10 di una mattina primaverile, salutando i proprietari degli esercizi commerciali siti lì, che la conoscono da quando è nata, nel mentre ci passa davanti con la mamma. Le sue guance paffute le rendono tanti sorrisi inteneriti e a volte qualche caramella. 

Per quella strada 90 anni dopo camminerà alla stessa ora il medico che ne compilerà il certificato ISTAT di morte in ospedale. 

Pasqualina per quella strada ci cresce. A 6 anni ci passa per andare a scuola. Le elementari sono ad appena cento metri dal piccolo appartamento in cui vive con i genitori ed il fratellino Luigi nato appena 2 anni dopo di lei. Pasqualina è una bambina graziosa, di buon cuore, estremamente legata ai genitori ed al fratellino. Aveva invero un fratello maggiore, che ha perso intorno ai 4 anni. Ne serberà vaghi ricordi per tutta la vita. A scuola ha legato con la figlioletta del fornaio, che vive peraltro in una casetta pochi metri da casa sua. Dopo scuola trascorrono spesso interi pomeriggi assieme, a dar la caccia alle lucertole e a catturare e imbottigliare povere chiocciole. Marisa, si chiama la bambina, e sarà una cara amica per la vita. Pasqualina cresce e diventa una graziosa adolescente, si accompagna a Marisa ed al fratello Luigi nelle sporadiche passeggiate che le vengono concesse dai timorosi genitori. Ha diversi spasimanti, ma è una ragazza con la testa sulle spalle. Ormai non va più a scuola, aiuta la mamma nei lavori domestici, le piace l’uncinetto. Il fratello Luigi si fa fidanzato, lei lega con la futura cognata, le piace, divengono amiche, lo saranno a vita. A 17 anni Pasqualina va alla messa domenicale, conosce Vincenzo, un giovane muratore di 3 anni più grande. È amore a prima vista, non c’è ramanzina paterna o materna che regga, Pasqualina e Vincenzo convolano a nozze a stento un anno dopo il loro primo incontro. Vivono in un buco, un minuscolo monolocale che non è molto lontano dai genitori di lei, e sono estremamente felici. (Ironia della sorte vuole che quello diventi, circa 70 anni anni dopo, un garage, deposito dell’auto di un medico ospedaliero ignaro). La felicità dei due sposini è macchiata unicamente dalla difficoltà nel concepimento di un tanto agognato bambino. Pasqualina non rimane incinta per anni. Quando, dopo 5 anni di matrimonio, si scopre gravida, perde il bambino pochi mesi dopo. Sarà il primo di diversi aborti. Nonostante ciò Pasqualina e Vincenzo si amano, barcamenandosi tra le difficoltà economiche ed emotive che la vita lancia loro. Poi la sciagura. Alla giovane età di 30 anni Pasqualina, che ha peraltro da poco seppellito entrambi i genitori, si imbatte nel grande lutto. Vincenzo cade vittima di un incidente sul lavoro, lasciandola vedova in giovanissima età. Il fratello Luigi, ormai sposato e padre di famiglia, le propone di trasferirsi a casa sua. Pasqualina tentenna, per anni vive di stenti nel piccolo buco che è stato il suo nido di amore con Vincenzo. Alla fine, stremata dalla solitudine e dalle difficoltà economiche, vince l’orgoglio ed accetta la proposta del fratello. Accolta con affetto dalla cognata, diventerà zia adorata e seconda madre dei nipotini, figli che la vita non le ha mai concesso. 

 

E Marisa? Chi è diventata Marisa? L’amica di infanzia di Pasqualina? Marisa è viva quando Pasqualina muore. Ne legge la morte su un manifesto affisso in paese. Ormai esce di rado, accompagnata dai figli. Quella mattina si è affacciata fuori alla porta finestra del piccolo appartamento in cui vive, al piano terra. Ha visto da lontano il manifesto. Quando il figlio maggiore, Giuseppe, è venuto a trovarla, poco prima di ora di pranzo, gli ha chiesto di accompagnarla all’esterno, per attraversare la strada e guardare da vicino il muro su cui sono affissi i manifesti. Marisa ha riconosciuto subito la fotografia di Pasqualina. Le è parso un sogno. La bambina così agile nel catturare lucertole, l’adolescente così dolce e spiritosa che l’ha accompagnata lungo i primi anni di vita, così raggrinzita in foto, così morta. Poi si è ricordata dei novanta anni intercorsi. Ha chiesto al figlio di accompagnarla in casa. Ha chiuso la porta, ha pianto come solo i vecchi sanno fare. Giuseppe, il figlio, non ha inteso nulla. E’ tornato a casa dalla moglie ed i figli sereno e giovane.  Marisa non ha amato il padre di Giuseppe per primo. Da ragazzina confidava a Pasqualina di una forte cotta per Gennaro, giovane promessa delle armi, figlio di una famiglia del cortile vicino a quello in cui viveva lei. Gennaro era più grande, poco interessato a Marisa, piuttosto donnaiolo, almeno fino ai 30 anni, quando aveva poi deciso di sistemarsi con Annunziata, una brava e bella ragazza del quartiere con cui poi si era sposato, generando con lei gli zii e la madre del medico denunziatario ISTAT, decenni dopo, della morte di Pasqualina. 

 

Pasqualina ha vissuto gli ultimi 60 anni con i nipoti, anche dopo la morte del fratello, stroncato abbastanza precocemente da un infarto. Il penultimo anno di vita, colpita da un ictus, è stata confinata ad una struttura di lungodegenza. Ormai non ragiona più bene, ma la dolcezza intrinseca al suo carattere, quasi infantile, soppressa dall’età adulta e da ciò che essa ci richiede, oltre che dalle vicissitudini di vita con cui è stata costretta a fronteggiarsi, con la rimozione dei paletti della giovinezza, è in lei riemersa, rendendo difficile all’impersonale personale sanitario, che di lei deve occuparsi, a non usare un minimo di delicatezza. Purtroppo in ospedale Pasqualina conosce le sevizie di continui prelievi, tubi che entrano ed escono dal suo corpo, rumori assordanti di dispositivi di monitoraggio e l’invasività di cateteri di ogni sorta. Però sorride sempre al medico che le si avvicina. Quando sta per morire non ne ha più le forze. Fissa il vuoto, le pupille sempre più dilatate, i battiti sempre più lenti. Nessuno sa cosa veda o pensi. Neppure il medico che avrebbe potuto essere il nipote della sua migliore amica Marisa. 

Buonanotte Pasqualina.

Tutti i racconti

0
0
1

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
1

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su