Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni».

I terrestri scrissero di un “grave attentato terroristico”, di “parecchie bombe all’idrogeno sganciate su New York”, scrissero che "il cuore del mondo libero è stato colpito a morte”. Soltanto più tardi si resero conto che non c’era traccia di radiazioni ionizzanti. Una immane valanga di energia aveva semplicemente fuso e bruciato tutto in un’area di 200 chilometri quadrati, uccidendo 20 milioni di persone. Quando si resero conto che non conoscevano alcuna arma in grado di fare una devastazione simile con una tale precisione chirurgica, allora tremarono. Non erano stati i cinesi né gli arabi e neppure la massoneria. La strage era stata perpetrata da una potenza extraterrestre.

Appena ebbero raggiunto questa conclusione, convocarono le Nazioni Unite, quelle che prima avevano chiamato inutili, in seduta permanente. Decisero di costituire l’Esercito Mondiale, ma poi si persero in infinite discussioni su chi dovesse comandarlo. Decisero di mandare sonde per individuare gli Alieni, ma non avevano idea di dove inviarle. E, finalmente, le condizioni giunsero, contemporaneamente su tutti i canali televisivi e radiofonici, sulla rete Internet: 
«Siamo i Radu, ricorderete per sempre il nostro nome. Abbiamo distrutto la vostra miserabile città. Siamo in grado di vaporizzare il vostro pianeta in pochi secondi, ma ci sentiamo clementi. Ogni predatore sa che deve permettere alle prede di riprodursi. Ci lascerete come riserva di caccia il continente che chiamate America Settentrionale, a nord del Canale di Panama, con tutti coloro che lo abitano e che saranno per noi selvaggina. Il resto del mondo non lo toccheremo, basterà che ci lasciate accedere liberamente a certi siti di nostro interesse».  

La reazione dei terrestri fu incredibilmente scomposta. Gli europei dichiararono che “purtroppo” fosse dovere dell’America sacrificarsi per l’umanità. Russi, indiani e cinesi offrirono salvacondotti ai multimiliardari americani purché fossero accettate le condizioni. Felipe II, riunito il suo consiglio, decise di accelerare il processo decisionale terrestre con due nuove cannonate fotoniche, una a Pechino e una a Riyadh. Le Nazioni Unite, a maggioranza, deliberarono che l’America Settentrionale dovesse essere concessa ai Radu. Gli USA posero il veto e due bombe atomiche, una russa e una cinese, furono sganciate nel Tennessee e nel Wyoming. 

Furono i tycoon americani a decidere la fine della guerra, accettando i salvacondotti che venivano offerti loro e abbandonando il continente, subito seguiti dai politici. Felipe II ebbe il tempo di annunciare ai suoi:
«Radu, l’America settentrionale si è consegnata spontaneamente, o meglio, sono scappati via come topi. Adesso la vera caccia comincia! Uccideremo ogni uomo con i denti e con le asce, come ai vecchi tempi!».

Proprio in quel momento, nel grande schermo olografico sul ponte di comando, si spense la luce dell’Astronave 1588. Subito dopo fu la volta della 1789 e della 1848.
«Grande Ammiraglio, cosa sta succedendo?», urlò Felipe II.
«Non lo so, Maestà. Forse… i terrestri? Ma come potrebbero? Ho comunque inviato delle sonde, presto sapremo cos’è stato, forse un guasto del gravidisguise».

Anche le sonde svanirono nel nulla. Poi giunse un messaggio.
«Non sempre l’occultamento e l’attesa sono la migliore strategia. Francis Drake».

Felipe II comprese. Era il Nemico. Il gravidisguise usato per la flotta era più piccolo e meno efficace di quello usato per occultare Hell H1. Il Nemico era riuscito a fiutare le tracce della Armada e ora era lì, a dare battaglia.

«Dimmi, Grande Ammiraglio, quante possibilità abbiamo di sconfiggere questo “Drake”?».
«Maestà non sappiamo nulla di loro, quante astronavi, quali armi. Suggerisco di porci in ascolto…».
«Non c’è tempo, stanno per attaccarci».
«Allora, Maestà, è necessario che tu ritorni a Hell H1. Non possiamo rischiare la tua vita…».
«Se fuggissi mi seguirebbero e troverebbero Hell H1. Eliminerebbero tutti i Radu. Questo non posso permetterlo. Grande Ammiraglio, schiera la flotta. Li sconfiggeremo o moriremo nel tentativo».

«Maestà, sappiamo da dove è partito il messaggio del Nemico!». L’Orecchio, senza curarsi di farsi annunciare, era irrotto nella Sala del Trono, proiettando un’ologramma. «Ecco, Maestà. I punti bianchi sono le astronavi del Nemico, il punto rosso è quello da dove è partito il messaggio, queste le sue coordinate», disse mentre una serie di simboli si solidificavano dal nulla. 

«Bene. Adesso abbiamo un obiettivo. Grande Ammiraglio, schieramento d’attacco!». Le navi si riposizionarono, con una manovra fluida, simile a quella degli storni quando cambiano rotta.

«Radu, le coordinate dell’ammiraglia vi sono state inviate. Attaccheremo lì, e la distruggeremo! Se non bastasse la prima bordata dei cannoni fotonici, il vostro dovere è schiantarvi su di essa e mostrare al Nemico come muoiono i veri guerrieri».

La prima bordata non fu sufficiente. Prima di lanciarsi all’attacco, Felipe II inviò un messaggio in chiaro a Hell H1. Diceva di essere stato fiutato dal Nemico e costretto a una battaglia suicida. Ordinava ai suoi di rimanere occultati dal gravidisguise a meno che non avessero ricevuto altre sue notizie. La nobile morte di Felipe II e della sua Armada Invencible verrà cantata per sempre dai Radu. 

 

Il presente racconto è il secondo della tetralogia “La Selva Oscura”. Il primo racconto “La Selva Oscura: lo strano caso dell'Ovivorus montanae" può essere trovato al link:
https://www.letturedametropolitana.it/racconti/16143
La prima parte del presente secondo racconto, “La Selva Oscura: L'armata silenziosa” può essere trovata al link:
https://www.letturedametropolitana.it/?storyId=16357

Tutti i racconti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
43

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su