Il locale che Daniele ha riservato alla serata “degustazione Champagne” è stato allestito con molta cura e buon gusto.  E’ una piccola saletta intima della sua enoteca. Sopra ai tavoli apparecchiati ci sono i calici, un vasetto di fiori freschi e colorati. In fondo alla sala un tavolo rettangolare, sopra una dozzina di bottiglie di bollicine francesi.

La contessa Toye sarebbe stata a suo agio in quella situazione, pensa Nina sorridendo ai presenti in sala, mentre Martina cerca il tavolo a loro riservato.

E’ quando Martina si siede e lascia libera la sua visuale che lo vede. 

Lui è in piedi a lato del tavolo rettangolare, di profilo, e sta parlando con Daniele.

Come se lui avesse percepito lo sguardo di Nina, si volta improvvisamente e sorride verso la sala. Nina si ferma, immobile. Lo fissa. Quel sorriso l’ha completamente destabilizzata. Cosa è successo?  Non è certo il suo genere di uomo. Non è scuro di capelli e carnagione per prima cosa. Ha la pelle chiara, molto chiara e i suoi capelli sono di un bellissimo rosso vivo. Ma quelle mani che gesticolando sicure accompagnano il movimento delle labbra la stanno ipnotizzando. Deve sedersi. Vede Martina che come una bimba al lunapark  non riesce a contenere l’entusiasmo di trovarsi a vivere questa  esperienza.

“Nina dove eri finita? E soprattutto…stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma!”

Un fantasma bellissimo, pensa Nina.

“Tutto bene, che dici andiamo a salutare il Dani?”  Nina le fa il verso, mettendo l’articolo davanti al nome proprio, come usa fare Martina.

“Dani!” urla Martina ancora seduta. 

Non era proprio quello che aveva in mente Nina. 

Assieme a Daniele si gira anche lui e nuovamente sorride. Nina deve distogliere lo sguardo e finge di cercare qualcosa nella borsa. Quando risolleva lo sguardo i due sono in prossimità del loro tavolo e Martina si è già alzata per accoglierli.

“Piacere, io sono Martina e lei è la mia amica Nina, è una storiografica o una cosa del genere.”

Nina si alza. E immediatamente si pente di aver indossato il tacco dodici. Lui è alto come lei, senza i tacchi, ma  non sembra minimamente a disagio. Ha l’impressione che quell’uomo sia talmente sicuro di se che nulla lo potrebbe turbare. Stringe con decisione la mano che Nina porge, poi inaspettatamente si avvicina e la bacia su entrambe le sue guance che Nina si immagina essere “a fuoco”.

“Piacere Nina, io sono Francesco.”

“Nina, molto piacere.” 

“…e sei una storiografic…” dice Francesco scimmiottando bonariamente Martina.

“sono una storiografa.” sorride Nina. 

“Aspetta, aspetta, tu non sei di queste parti però, hai un accento familiare”  incalza Francesco. 

Nina non si capacita di come possibile che una persona identifichi il tuo accento dopo aver pronunciato solo sei parole. Non è un suo talento.

“Beccata! sono di Bologna, un mese qui non ha decisamente cancellato la mia emilianità” 

Martina intanto sta parlando fitta  con il Dani.

“Anche io sono emiliano, Nina, e tu sei bellissima”  Francesco la guarda dritto negli occhi.

E’ solo un attimo. Nina si riprende e lui è in piedi di nuovo vicino al tavolo rettangolare che sta iniziando, affiancato da Daniele, la presentazione della serata.

Nina non sente nulla. Ogni parola che lui pronuncia per lei è in loop quel “sei bellissima” che ha detto poco prima.

Quando le persone attorno a lei iniziano ad alzarsi, Nina capisce che le serata è finita. I calici sul tavolo sono vuoti, Martina si è già dileguata a salutare qualcuno, Francesco riceve complimenti e stringe mani. Nina è seduta immobile. Non le era mai capitato di essere travolta da un’onda così alta e potente. Non lo vede mentre si avvicina a lei e si siede li accanto.

“Nina, ehi…ci sei?” le sussurra Franceso all’orecchio.

E’ così vicino che a Nina sembra che le sue labbra sfiorino il suo lobo. O forse è successo veramente.

“Ehi, si, complimenti Francesco è stata una bellissima degustazione” 

“Nina, tu ci credi al colpo di fulmine?” 

Adesso le sue labbra sono vicine alla sua guancia.

“Scusa?” Nina non capisce se si sta immaginando tutto o se tutto sta accadendo realmente.

“Rispondi, hai capito benissimo.”

“Eh…”

“Ho capito, mi rispondo da solo. Io non ci ho mai creduto, Nina. Ma da quando stasera ho incrociato il tuo sguardo mi sono ricreduto.” 

 Francesco pronuncia le parole con una naturalezza tale che potrebbe essere in pizzeria ad ordinare una Napoli. Mentre lo fa, adesso, la guarda dritto negli occhi e le labbra sono posizionate pari a quelle tremanti di Nina.

“Francesco, puoi venire?” è la voce di Daniele che lo sta chiamando verso un campanello di persone che si sono radunate vicino al tavolo rettangolare.

“Certo, eccomi” si alza, si gira nuovamente verso Nina, la guarda intensamente,  sfiora con la mano una guancia e poi si allunga a sfiorarle le labbra. 

“Ciao Nina.”

“Ciao…Francesco” risponde Nina quando lui è già girato di spalle.

Martina la chiama,  fa segno di raggiungerla. E’ con alcune persone e stanno organizzando di terminare la serata al Pop, un piccolo locale da ballo  in zona. Nina sente le loro voci in lontananza perché è intenta a cercare Francesco con lo sguardo. Non lo vede più. Non è con Daniele. 

Aspetta qualche minuto poi si fa coraggio. Raggiunge il Dani e con una scusa gli chiede di Francesco.

“E’ dovuto scappare purtroppo, sai la sua compagna ha partorito qualche giorno fa, ed è corso da lei…” 

Daniele sta continuando a parlare, Nina vede il labiale, ma non sente altre parole. 

La sensazione è quella di quando nei sogni precipiti da una grande altezza e ti manca il respiro. 

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