"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.”

 

"Quando?”

 

"Non mi ricordo.

Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola.

Fu allora che incrociai l'amore della mia vita!
Non so se mi ha visto ma lei è passata ed è andata oltre.
Non era sola, al suo fianco camminava un ragazzo che data l'età e la somiglianza poteva essere quasi sicuramente suo figlio.
L'amore della mia vita si è sposata, lo sapevo già da anni, con un suo collega.
È sempre bella l'amore della mia vita, da tanto non la vedevo.

In un attimo passandoci accanto ho sentito il profumo della sua pelle.
Un ricordo lancinante mi ha strappato qualcosa dentro.
Da anni sognavo di vederla.
Lei non mi ha visto.
Il suo sguardo non ha incrociato il mio.
Per lei non esistevo più. Avrà dimenticato i nostri baci e le nostre notti di febbre d'amore!
Colpa mia, non ho avuto coraggio e lei se ne è andata per sempre...
Per anni disperazione e rimpianto le mie compagne di giorno e di notte... ...
Quando pensavo di averla già persa tra la folla, il peso di quella sconfitta senza appello mi ha  piegato le ginocchia facendomi quasi cadere per terra.
Allora come ultima chance di una vita inutile ho deciso di seguirla.
Da lontano l'ho pedinata con l'ostinazione di chi intuisce di star finalmente vivendo.
L'amore mio si muoveva con passo lento.
Ogni vetrina una sosta, ogni insegna una tappa, come un lunghissimo pellegrinaggio.

Mi mantengo a una certa distanza per non essere scorto, seguo un'ombra, un ricordo del mio passato; eppure lì c'è una donna vera con una vita che non conosco.
Che diritto ho?
In nome di cosa la seguo?
Per lavarmi dalle mie colpe?
Lei da allora non mi ha più cercato!
Come posso bussare al suo destino e tentare di impormi ai suoi giorni?
È lei la stessa di allora o è un'altra persona?
Ho già perso io nel gioco della vita.
Lei no, lei ha vinto.
Si è voluta bene e si è costruita una vita.
Invece io sconfitto dalle mie paure non ho vissuto ma ho lasciato che i giorni mi scivolassero addosso senza utilità. Ho solo il diritto che proviene dall'amore che sento per lei, la donna della mia vita.
Con grande dolore ho dovuto rinunciare a lei perché ero prigioniero di me stesso ma ora volevo solo essere risarcito.
Allora da giorni seguivo l'amore della mia vita da lontano. Era già appagante.
Ma non mi bastava. 
Avrei potuto  inscenare il solito copione di chi la vuole conquistare una donna.
Ma lei era già mia, nella mia mente e nel mio cuore c'era già lei.
Da sempre.
Per questo non avrei mai potuto farle del male, da sempre noi ci appartenevamo l'una all'altro.
Ma vivevo in un mondo in cui non potevo gridarlo.
Affermarlo senza stravolgere la pace dei benpensanti.

Perché abbiamo bisogno del giudizio e della approvazione degli altri... quanto gli altri hanno bisogno della nostra.
Lei, l'amore della mia vita, per una serie di misere circostanze, sposata con un tizio.
Ma non era l'amore della sua vita.
Lui, l'usurpatore, era quello che godeva del suo status di legittimo marito ma non era lui l'amore della sua vita. 
In fondo al cuore lui lo sapeva di non essere lui il suo dono divino.
Forse avrebbe voluto anche lui un'altra compagna ma lui era il marito ed aveva il diritto di violarne il cuore prima e il corpo poi.
Il suo, di sicuro. Non era fare l'amore, il suo era un malinconico fare sesso.
E così soffrivamo in tre.
Lui, che malediceva la vita che l'aveva condannato a vivere con una donna che non amava…
Lei  che si era rassegnata a narcotizzare il suo cuore.
Lei che era stata sempre tanto esuberante era diventata fredda come una candela spenta.

Avrei potuto fermarla per strada e convincerla a scappare con me… Se me lo avesse chiesto avrei fatto per lei qualsiasi cosa."

 

"Dunque ci fu una richiesta precisa?!”

 

"No maresciallo, non ci fu nessuna richiesta precisa."

 

"Di Lorenzo allora scrivi: a domanda l'indagato risponde che non ci fu alcuna richiesta da parte della signora Matilde Cuccirullo di uccidere il di lei consorte.”

 

Bianco in volto come un lenzuolo l'uomo ammanettato con un filo di voce disse:

"Matilde Cuccirullo?!? E chi é? L'amore della mia vita non si chiama Matilde Cuccirullo!"

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