Quando sono entrata in quel bar quella sera tutto mi sembrava poco chiaro. Le luci erano soffuse e mi attirava terribilmente quel profumo di fiori da campo. È strano, non credi? Un bar che ha un odore di fiori da campo, era cosi strano: eppure sembrava così. Mi accomodai al tavolino in fondo, in un angolo, racchiuso in un guscio di piante e fiori cadenti dalle pareti. Forse quel profumo proveniva proprio da lì, immaginai. La cameriera mi accompagnò in silenzio, non mi chiese dove volessi sedermi e se aspettavo qualcuno, quasi ad avermi capita, ad aver compreso la mia aria spaesata e solitaria. Mi seguì, semplicemente, notando dove mi stessi dirigendo. Apprezzai. Mi guardò con occhi dolci e mi porse un menù. Continuavano a non esserci parole tra di noi, solo sguardi, sguardi d’intesa, tra donne: che raro. Mi piaceva molto il suo modo di guardarmi, cominciai a sentirmi meno spaesata, meno sola e più compresa, quasi a casa, che strano, vero? In così poco.  Non sapevo cosa ordinare, non capivo realmente cosa mi andasse in quel momento. Era una sensazione di precarietà sottile, il mio palato cercava qualcosa di rinfrescante, il mio stomaco brontolava e il mio naso era ancora persuaso da quel profumo inebriante che mi distraeva. Ero in crisi. Come sempre. Le domandai consiglio, mi sembrava una persona gentile e pensai di non darle troppo fastidio chiedendole di consigliarmi qualcosa della casa. Le spiegai che avevo un desiderio strano e che mi piacevano i sapori semplici, ma che al tempo stesso mi facessero viaggiare un po’. Non disse niente, mi ascoltò, mi diede le spalle e andò via, non lo scrisse sul suo taccuino degli ordini, ma d’altronde non le avevo ordinato niente di preciso, tutto a caso, così, a sorpresa. Entrava un venticello fresco per essere una sera di agosto, fuori era torrido e non mi aspettavo quella leggera brezza serale, era piacevole. La cameriera arrivò con il suo vassoio e poggiò sul mio tavolino spoglio un bicchiere con un cocktail senza fronzoli. Le chiesi cosa fosse e mi disse di assaggiarlo e che se non mi fosse piaciuto mi avrebbe portato qualcos’altro. Mi guardava mentre lo portavo al naso, volevo prima sentirne il profumo. Ho una fissa per i profumi, ho bisogno di un primo contatto olfattivo quasi con tutto, mi serve fidarmi degli odori, creare connessioni, legami, ricordi. Mi piaceva, mi ricordava terribilmente la Thailandia, lo assaggiai. Sapeva di cocco e mango e aveva una leggera punta alcolica, forse era rum. Ero inebriata, e lei se ne accorse, e mi sorrise. Le sorrisi anche io. Fummo soddisfatte, entrambe. Chiusi gli occhi per un attimo e il mio viaggio prese forma. Scappai in quella giungla sull’isola di Ko Samui, ero sola, in mezzo al niente. Il venticello muoveva le palme e l’acqua di cocco appena aperto era la più buona mai provata, il colore torbido e un po’ opaco, per niente finto, era così. Era tutto perfetto, lontano.

-Come si chiama?

-Amelie, mi chiamo Amelie. Lei invece?

-Io sono Susanne, piacere di conoscerla Amelie.

-Piacere mio.

-Le porto qualcos’altro? Le è piaciuto il cocktail?

-Come ha fatto a capire che avevo voglia proprio di una cosa così?

-Le piace viaggiare, vero?

-Mi piace, mi piace da morire.

-Lo so. Me ne sono accorta. Resti pure quanto vuole Amelie, le auguro un buon viaggio.


 

Tutti i racconti

0
0
6

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
19

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
24

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
30

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su