Sì, questo aveva: una vita felice. Conquistata giorno dopo giorno, affrontando problemi grandi e piccoli che si presentavano lungo il cammino. Certo, in alcuni momenti si era sentito scoraggiato — soprattutto quando certe questioni sembravano non voler finire mai, e alcune avevano avuto epiloghi tutt’altro che felici. Ma, in fondo, era sempre vita. E non poteva fare altro che viverla.

Del resto, non poteva cambiare il passato, né tantomeno controllare il futuro. Poteva solo accettare il presente, anche quando era amaro, insonne, difficile da digerire. Eppure cercava sempre un pensiero positivo da cui ripartire: era il suo modo per affrontare tutto. Quando un problema era troppo grande, troppo pesante, o addirittura irrisolvibile… provava a cambiare strada. E se ci riusciva, quel problema smetteva di appartenergli.

Aveva combattuto tante battaglie. E aveva collezionato anche delle sconfitte. Ma le aveva vissute tutte in armonia con lei — la compagna di una vita. L’aveva conosciuta a vent’anni, e ora che ne erano passati cinquanta, si rendeva conto che senza di lei non avrebbe mai avuto la forza per affrontare tutto ciò che aveva affrontato.

Aveva un figlio, laureato a pieni voti, con una promessa di matrimonio che si sarebbe concretizzata entro un anno. La futura nuora era un’insegnante di scuola elementare, suo figlio un avvocato in carriera. Possedevano una casa in centro città, con tutti gli agi che il loro status sociale permetteva.

Eppure… cosa non andava? Perché ora sentiva quel senso di insoddisfazione? Perché proprio adesso?

“Troppo bene.” Questo gli risuonava nella testa. “Troppo bene.” Forse si era dimenticato delle delusioni, delle sofferenze del passato, proprio per quella sua abitudine di cercare sempre il lato positivo. Ora che non aveva più nulla contro cui combattere, ora che percepiva il tempo scivolare via… ecco il suo pensiero: “troppo bene”.

Ma era certo che si sarebbe sentito di nuovo utile quando gli sposini gli avrebbero donato dei nipotini. Che gioia immensa sarebbe stata! Ecco di nuovo il suo pensiero positivo, fedele compagno di sempre. Ma che nota amara… e se i due non avessero voluto figli? E se lui fosse morto prima di poterli vedere?

Il pensiero positivo non aveva più l’energia di un tempo. E nemmeno si accorse che stava concentrando i suoi pensieri sulle decisioni di altri.

Forse doveva solo aspettare.

Aspettare che la sua compagna lo venisse a chiamare per la cena, così da poterle proporre di sedersi insieme sulla panchina. Parlare. Ricordare i tempi andati. Progettare un futuro così radioso da sembrare quasi immeritato.

Aveva sonno. E quando aveva sonno, la mente cominciava a vagare senza approdare a nulla di concreto.

Decise di sdraiarsi sulla panchina e chiudere gli occhi per un po’. Forse una dormita sarebbe bastata a far passare quella leggera depressione senile.

Poi sentì una voce.

Suo figlio si stava avvicinando con un bambino in braccio.

«Papà! Papà! È ora di entrare, è ora di cena! Papà!»

«Grazie!» rispose lui. «Da quando sono qui ho perso la cognizione del tempo. Che ore sono?»

Il figlio sorrise dolcemente. «È ora di cena.» E così dicendo, avvicinò la manina del bambino alla bocca.

«Che gesto tenero…» pensò. «Sta baciando la mano del suo piccino per fargli sentire che è con lui.»

Ma restò pietrificato quando invece lo vide mordere un ditino. Fino a staccarlo dalla manina. E masticarlo.

«Vedi, papà? È ora di cena! Dai, papà! È tenerissimo!»

Si svegliò di soprassalto, scosso da un’agitazione tale che dovette restare qualche secondo seduto, immobile, per riprendersi. La bocca di suo figlio sporca del sangue di quello che credeva fosse suo nipote. Il bambino che urlava disperato. Più ci pensava, più restava attonito.

Ancora in preda all’ansia, entrò in casa cercando lei.

Niente in cucina.

Poi tutte le stanze, anche il piano superiore, pur sapendo che non ci sarebbe stata.

Rimaneva solo il seminterrato. E lei lì non ci andava mai. Però… chissà.

Aprì la porta e scese. Alla prima curva, notò una luce tremolante: come se qualcuno stesse muovendosi laggiù.

Scese fino in fondo. E la vide. Intentissima a leggere libri di cucina che non aveva mai visto in casa.

«Che fai?» chiese, stranito.

«Non vedi? Cerco la ricetta giusta! Non si vede?» rispose lei, con tono secco e tagliente. Non parlava mai così. Ma lui cercò di non dargli peso.

«Se mi dici che ricetta cerchi, ti aiuto… vuoi?»

Lei alzò la testa. Lo fissò.

«Davvero mi chiedi questo? Con tutto quel ben di Dio che abbiamo in casa, hai il coraggio di farmi una domanda del genere?»

Fece una pausa, poi lo imitò con ironia:

«Quale ingrediente intendi utilizzare?»

Scoppiò a ridere. «Ma che diamine! Bambino, no? Dobbiamo cucinare quel bambino, prima di mangiarlo!»

…Ancora quell’incubo maledetto!

Corse fuori in giardino. Voleva allontanarsi. Ma per quanto corresse, era sempre troppo lento rispetto alla sua voglia di fuggire. Chiuse gli occhi. Abbassò la testa. E corse. Più veloce che poté.

Poi tutto si fermò.

Lo trovarono circa due ore dopo, grazie alla suoneria del cellulare che suonava ancora in tasca. Era disteso a terra, braccia e gambe aperte, la fronte insanguinata. Una vistosa frattura. Davanti a lui, sull’albero, il segno rosso dello schianto.

Ovviamente pensarono a un suicidio. Ma lei negò con forza. Anche il fratello disse che non avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Non servì a nulla.

Causa del decesso: trauma cranico, dovuto alla caduta durante la fuga.

Una fuga in preda al delirio.

 

Tutti i racconti

0
0
0

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 2/2

12 September 2025

Cinque anni dopo, un vascello, carico di merce e con una decina di ragazzini urlanti a bordo, fece il suo ingresso nel porto del paese, mentre un po’ distaccati, al largo, c’erano un centinaio di velieri da guerra, armati con 100 cannoni pronti a far fuoco: era il Re Gervasio IV, che ritornava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

Il cinghiale delle cinque

12 September 2025

Non so che ora sia. Forse è già mattina, ma non lo so con certezza. Un momento fa dormivo profondamente, e adesso sono sveglia. Completamente sveglia. Con un peso sul petto. Ci metto qualche secondo a rendermene conto. È come se qualcosa mi premesse contro il materasso, impedendomi di respirare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
0

Non solo Rolex

una beneficenza "originale"

12 September 2025

L'idea era semplice. Bastava essere in due. Una bella coppia ben vestita. Blazer e regimental per lui, outfit decisamente più modaiolo per lei, con qualche audace trasparenza. Il solito cliché del maschio benestante, che al villone al mare, alla macchina di prestigio, e al Rolex di ordinanza aggiunge [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
7
37

L’elemosinante

Vas
11 September 2025

Un uomo viene da te e vuole venderti dei calzini e quello che capisci è che ti sta chiedendo aiuto, in effetti potresti anche avere bisogno di un bel paio di calzini nuovi, ma non riesci lì nel momento a restare lucido. Ammettiamo pure che tu te ne accorga cioè che quei tuoi calzini assottigliati [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Miu: Bel testo.Mi ha colpito molto come hai raccontato la scena non dal punto di [...]

  • Ondine: Prezioso il tuo sforzo analitico. Piaciuto.

6
8
68

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 1/2

11 September 2025

C’era una volta, in un posto lontano, un regno sconosciuto ai più, abitato da un popolo che si faceva chiamare Brassicaceo. Era una popolazione tranquilla e variegata, con la pelle di diversi colori. Alcuni erano bianchi, ma c’erano anche i neri, i rossi… i più numerosi però erano i verdi, che [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Ma che cavolo! Minestrone dell'assurdo in cottura, in attesa del finale. [...]

  • Miu: Fantastica. Che idea originale trasformare cavoli e broccoli in re e regine! [...]

5
9
54

Il lampo

10 September 2025

In questa stanza muoio di caldo, eppure sto bene. Seduto alla scrivania, rivolto verso la finestra. E’ sera, buio pesto, fuori si vedono soltanto le luci stradali. Dei cani abbaiano, delle macchine passano anche più veloci del dovuto. Davanti a me ho poche cose: un libro, una bottiglia d’acqua, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Difficile, a proposito di sublime, nel senso stavolta di "wonder and terror" [...]

  • Leobiagi: Rubrus, l'ispirazione era proprio quella. nonostante non ami Pascoli come [...]

6
8
28

Radio Salsedine

Cosa resterà di questi anni ottanta

10 September 2025

“E siamo ancora qua, amici carissimi, con il vostro DJ Vacca on air in questa serata in diretta dalla spiaggia con la vostra fedelissima trasmissione Scoglio Open-mic! Dopo esserci immersi nell'atmosfera degli anni ottanta con la musica è il momento dell'opinionista, del nostro ospite. Buonasera [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Cherie: Hai riportato fedelmente l'entusiasmo forzato di certi personaggi delle [...]

  • Miu: Sembra proprio una scenetta teatrale improvvisata, con il DJ che straparla [...]

8
14
51

Io poeto d'amore tutti i giorni

E tu?

Miu
09 September 2025

Dopo tanto tempo ho deciso di rimettermi a scrivere. Non per nostalgia o vocazione improvvisa, ma per un bisogno molto più semplice: sgranchirmi le dita e vedere se esiste ancora uno spazio in cui la poesia non è fatta solo di tramonti e carezze. Mi sono iscritta al sito letterario “volodipoesia.com” [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Miu: Dax, mi hanno detto che l'AI va istruita. Ma se devo perdere tempo a "educarla" [...]

  • Dax: Certo, l'I.A. è uno strumento,per ora, e comebtale va utilizzato. [...]

5
12
30

Dove finisce l'estate 4/4

09 September 2025

Omero tornava al suo rifugio nella colonia dei tempi del Fascio. Tutti i vetri dei piani superiori erano crollati e il tramonto ci passava attraverso come fuoco tra le griglie di una vecchia stufa. Il piano inferiore, però, mal protetto da una rete malconcia e seminascosto dalle sterpaglie, cresciute [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Lette le quattro parti di fila, la scelta di come impostare i "capitoli" [...]

  • Rubrus: LD: per incontrare i propri genitori è spesso necessario essere un po' [...]

6
7
38

I Girasoli

08 September 2025

Erano ormai parecchi anni che viveva sola, da vedova. Aveva le sue abitudini che regolavano le giornate e, in quel periodo dell’anno, quando il tramonto arriva presto, la sua routine serale era rilassarsi completando un puzzle, sorseggiando una tisana alla cannella. Quella era la sua consuetudine, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
27

Dove finisce l'estate 3/4

08 September 2025

«Accadde nell’86 o nell’87. Un’idiota era andata a fare il bagno in un giorno che era brutto. Chissà che cosa si era messa in testa. Forse sognava che qualche bel bagnino la salvasse, come nelle barzellette. Invece, dopo un po’, lo scirocco la spinge al largo, lei cerca di guadagnare la riva, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: Domani durerà un minuto solo. Ho cercato di concludere ogni episodio [...]

  • Ondine: ... Bello e scritto bene. Suscita curiosità il passato si mescola con [...]

7
6
32

Dove finisce l'estate 2/4

07 September 2025

L’aria colpevole ricomparve sulla faccia dell’uomo con la cicatrice. Si capiva che, poco prima, aveva scambiato Omero per un pervertito. «Omero e sua moglie si facevano una settimana di ferie ciascuno, alternandosi. Il bambino, Guglielmo, rimaneva tutto il tempo. Aveva sei anni ed era il loro [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Scrivi bene e ci traini srmpre nelle tue storie, mai banali... resto curiosa. [...]

  • zeroassoluto: Mi piace questa scelta di dividere un racconto in quattro parti brevi.
    È [...]

Torna su