Il ponte si staglia alto e silenzioso, in quest’ America in bianco e nero.
Si possono udire lontano, fruscianti sull’acqua, chiazze dondolanti e navi leggere; riescono appena a emergere dalla nebbia autunnale della Città, gonfiandola con gli sbuffi delle stanche ciminiere. 
Fa freddo e un pover’uomo si ripara come può dalla leggera pioggia portata dal vento;  intorno a lui foglie mollicce di un vecchio pioppo che dà sulla strada si mischiano al fango e allo sporco delle strade.
Il vagabondo impreca alla luce del lampione cercando, nelle tasche, qualche fiammifero per accendersi un mozzicone.
Guarda il ponte, lontano, illuminato dal bagliore frenetico del mondo che corre senza esitazione, qualsiasi fosse la sua destinazione, ora non importa: l’uomo è consacrato alla ventura.
Un’altra figura è spettatrice sulla riva, una donna, bionda, bellissima; appoggia languidamente il suo corpo alla ringhiera di metallo, bagnata dalla pioggia e dall’acido passare del tempo.
Due piccole lacrime, leggere e invisibili, preziose gocce sacrificate all’ultimo amante luccicano.
Canta; è una melodia sommessa, dedicata a chi come lei abita le rive del fiume, a chi cerca conforto nella culla d’America.
Guarda il ponte, distratta, accompagnando il suo canto al leggero al  rumore dell’acqua.
Intuisce il mondo che vi si agita sopra.
Il trambusto della Città arriva delicato a disturbare la sua quiete,  ma non lo comprende.
E' una ninfa; vive di passioni, lascia agli uomini i loro soldi ed il loro tempo.
La sua figura, dolce nelle forme come una ciliegia, non conosce la scure che, come sulla nuca del carcerato, si abbatte sulla giovinezza dei prigionieri della vita.
Dall’alto i suoi due occhi osservano lo scorrere placido delle acque, il suo naso  inspira il profumo dolce, mischiato al carbone bruciato dei mercantili e all’aspro odore della strada bagnata e delle marmitte calde.
Le sue due orecchie, assordate dal rombare della civiltà, hanno a cuore solo le lente acque che scorrono nel buio, distanti dal corpo in bilico. Particolari, come bilancieri, cautamente soppesano i peccati dell’uomo.

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Debunker (2/4)

08 December 2025

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Il condominio 2/3

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Debunker (1/4)

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Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

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06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

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La vera ricchezza

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Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

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05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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