Era buio. Così buio che addirittura se ne sentiva l'essenza penetrare nelle ossa. Ma Jonathan sapeva che non era il buio il pericolo in quella situazione. Le trappole che erano state piazzate dai nativi all'interno della grotta erano letali e, per di più, non si sapeva dove fossero piazzate. Inoltre la grotta veniva costantemente pattugliata da vari gruppetti di indigeni, i quali impedivano il solo avvicinarsi alla grotta. Serviva una distrazione, ma una bella grossa, in quanto i nativi, abituati a gente che cercava di entrare nella grotta, avevano piazzato varie sentinelle nascoste persino all'interno della grotta. Per cui tornò sui propri passi, finché non raggiunse un accampamento di nativi, prese delle corde, della polvere da sparo, della pece e dell'olio, e incominciò a costruire la sua distrazione.

Dopo essere tornato dal preparare la sua sorpresa per i nativi, tornò sui propri passi, facendo attenzione a non calpestare le trappole nascoste che aveva opportunamente segnato. A quel punto fece partire la sua di trappola, sperando che il pacco regalo non facesse cilecca. Quando sentì il boato dell'esplosione dietro di sé e lo sfrigolio dei fuochi d'artificio, Jonathan tirò un sospiro di sollievo e incominciò a muoversi con cautela verso l'ingresso della grotta, mentre vedeva tutte le sentinelle uscirne per andare a dare una mano nel villaggio dove era avvenuta l'esplosione. Jonathan entrò nella grotta e scese gli scalini, facendo attenzione a dove metteva i piedi, nel caso che anche lì vi fossero delle trappole. Dopodiché, continuò per la sua strada, che finiva con una parete dorata con vari bassorilievi raffiguranti guerre fra gigantesche lucertole alate ed enormi vermi delle sabbie. Jonathan guardò la parete affascinato, finché non notò che uno degli occhi di uno dei draghi emergeva di pochi millimetri dal resto della parete. Allora Jonathan prese l'occhio della lucertola con entrambe le mani e tirò. L'occhio fuoriuscì ancora di più dalla parete e abbastanza da formare una maniglia. Quando si senti un forte CLAC, Jonathan incominciò a intravedere delle scalanature nella parete, che incominciarono a brillare sempre più intensamente finché non divenne chiaro che quella che si andava formando era una porta. Allora Jonathan afferrò la maniglia, e stava già per girarla quando si immaginò quello che ci sarebbe potuto essere dietro a quella porta. Dopotutto quella porta funzionava un po' come il gatto di Schrodinger: non si conosce quello che ci si può trovare finché non la si attraversa. Sentiva già le voci degli indigeni che stavano tornando; di sicuro lo avrebbero giustiziato se l'avessero catturato, in quanto lui aveva violato un "tempio" a loro sacro. Vide una nicchia di fianco alla porta, di sicuro lì non lo avrebbero trovato. Allora prese una decisione: si voltò. E aprì la porta.

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Debunker (1/4)

07 December 2025

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Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

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La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

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Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

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04 December 2025

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04 December 2025

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03 December 2025

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03 December 2025

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Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

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La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

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