Vita da mamma imperfetta – parte terza – L’esperimento comportamentista.

Al secondo anno di scuola primaria di Vale per un po’ siamo andati allo sportello psicologico della scuola a farci dare qualche consiglio.

A scuola era un periodo bello tosto. Valanghe di note fioccavano quotidianamente, al punto che sul diario non c’era più uno spazio libero, e all’uscita da scuola erano ramanzine chilometriche alla sottoscritta, colpevole secondo le maestre di non punire abbastanza il piccolo mascalzone.

Tra un “punitelo” e l’altro, le maestre ci consigliano quindi caldamente di rivolgerci allo sportello psicologico fornito dall’istituto comprensivo.

Ed eccoci lì, col capo cosparso di cenere, appollaiati sulle scomode sedie della scuola (ma come fanno i bambini a passarci tanto tempo seduti??) ad ascoltare i saggi consigli di una professionista blasonata.

Un giorno ci consiglia un metodo “sicuro” per indurre i bambini a comportarsi bene.

Avremmo fatto un cartellone, stabilendo con i bambini alcuni obiettivi quotidiani i quali, se raggiunti, conferivano il diritto di ottenere in premio delle faccine sorridenti (in caso di non raggiungimento c’era anche la versione triste delle faccine).

Tutto pronto.

Cartellone.

Faccine.. tante, colorate, tristi, sorridenti.

Primo giorno: prima di dare inizio al nostro collaudato rituale della nanna, ci ritroviamo tutti di fronte al nostro bel cartellone. E già qui mi rendo conto che la distribuzione delle faccine non sarà affatto una passeggiata.. Un temporale di recriminazioni, litigi, zuffe e controzzuffe, tanto che alla fine mi vedo costretta ad alzare la voce (e ti pareva..).

Decido quindi di sorvolare e attacco io le faccine sul cartellone, ma anche questo provoca un coro di vivaci dissensi.

A questo punto sono proprio arrabbiata: passando alle minacce, spengo la luce con un urlo disumano e pongo drasticamente fine al contenzioso con una serie di minacce ben assestate.

Il cane di Pavlov mi osserva scuotendo la testa perplesso.

Secondo giorno. Leggi sopra.

Le mie perplessità sul “metodo sicuro” aumentano in maniera direttamente proporzionale all’entità della zuffa generata dalla distribuzione delle faccine. E riecco il cane di Pavlov.. Mi guarda in tralice scuotendo perplesso il muso, esprimendomi nuovamente la sua disapprovazione.

Il terzo giorno, tuttavia, le cose cambiano. Accettano con serenità i verdetti facciosi che distribuisco con sorprendente facilità, e se ne vanno a dormire placidi placidi. Il cane di Pavlov ora scodinzola contento.

E viacosì, giorno dopo giorno.

I giorni passano, le faccine si moltiplicano. Ormai la distribuzione fila liscia come l’olio.. E arriviamo a venerdì.

E come le altre sere ci si trova tutti davanti al nostro bel cartellone colorato. Il cane di Pavlov ormai ci sorride, approvando pacioso.

Con enfasi teatrale annuncio ai bambini che è arrivato il momento della conta delle faccine. Ma prima, come di dovere, mi accingo alla distribuzione quotidiana delle mie sentenze facciose.. Mi sento in buona e, visti i progressi nella faccenda facciosa, penso dentro di me che oggi saranno tutte sorridenti.. Anche il cane di Pavlov concorda. Mano alla busta che contiene i preziosi ed ambiti emblemi, ne tiro fuori una manciata…

 Triste,

triste,

triste, riste.

Ok. Ripesco nella busta..

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Il cane di Pavlov ora mi osserva ora un po’ allarmato..

Ci riprovo.. mentre un dubbio tremendo inizia ad insinuarsi in me..

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

Triste.

E ancora triste.

… Alzo lo sguardo verso il cartellone. E una paccata di faccine sorridenti mi osserva da un  cartellone che sprizza felicità da ogni grammo di carta.. ce ne sono talmente tante che non c’è più uno spazietto libero.. Il cartellone gronda felicità..

I bambini fan finta di niente..

 

Il cane di Pavlov è sdraiato per terra che ride a crepapelle.

Lo saluto cordialmente, stacco il cartellone e con solennità dichiaro concluso l’esperimento comportamentista!!

Tutti i racconti

0
0
1

Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
2
16

Il mostro (2/2)

Seconda parte

02 October 2025

Era ormai mattina e la nebbia leggera sulle colline pisane rivolte verso Firenze scendendo a valle rendeva la visibilità molto incerta, così Giorgio, anche se terribilmente ansioso di mettere fine alla sua angoscia, era costretto a procedere a bassa velocità e con cautela. Alla fine raggiunse il [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
7
21

La fotografia 1/2

02 October 2025

Il formato della fotografia è rettangolare, sviluppato in verticale. Lo sguardo, catturato dalla cornice, entra senza esitazioni nell’interno di un appartamento cittadino. Le superfici sembrano innocue: porte verniciate di bianco, pavimenti rivestiti da piastrelle decorate con discreta eleganza. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
8
36

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (2/2)

01 October 2025

Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni». I terrestri scrissero [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: il nemico del mio nemico è mio amico, quindi questo futuristico Francis [...]

  • Luigia: Ormai pollicio prima di leggere. Bello tanto.

2
1
21

Il mostro (1/2)

Prima parte

01 October 2025

Giorgio era finalmente arrivato a destinazione: carcere di Volterra, ala di massima sicurezza. Avevano chiuso il presunto mostro in una cella a prova di ogni tentativo di evasione, considerando che se era davvero lui il responsabile dei cinque omicidi commessi, la polizia si trovava davanti a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
9
37

Piove

Dax
30 September 2025

Piove leggero Piove sul mondo intero Sulle lacrime Sul sudore Sulle iniquità Sulle vittorie e le sconfitte Piove Su ciò che resta di noi I sogni, le speranze Piove, bagnando i visi I capelli, gli occhi I sorrisi Piove a catinelle Sommergendo la violenza Irrorando le cose belle Piove perché ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
7
25

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (1/2)

30 September 2025

Un osservatore esterno avrebbe scambiato Hell H1 per un buco nero. In realtà si trattava di un gravidisguise, una struttura gravitazionale artificiale progettata per imitare una singolarità. Il campo gravitazionale divergeva sulla superficie di una sfera, ma all’interno era approssimativamente [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
33

Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
40

Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

Martha viveva con la sua famiglia in una regione isolata dell’Ohio. Una terra arida e battuta dal vento, ma nonostante i grandi disagi, il padre si ostinava a volerla coltivare. Erano arrivati in quella terra dopo un viaggio di molti mesi, partiti dall’Irlanda, decisi a stabilirsi in America per [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Volevo concludere dicendo che mi resterà dentro questa storia, ma temo [...]

  • Paper♂️perAbitudine: Ogni tanto dovrei scrivere anche io una storia pratica e quotidiana come questa. [...]

18
20
100

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su