Mika era appena uscito dal supermercato con un carrello pieno di spesa per le prossime festività e si accingeva a scaricare tutto quel bendidio nel cofano della sua autovettura, quando si accostò un uomo dalla barba bianca ed incolta, racchiuso dentro un cappotto color cammello, che chiese : mi fate l'elemosina, vi prego, mi fate l'elemosina? Fu preso come alla sprovvista e cercò nelle sue tasche; ma capì che non gli era rimasto neanche un centesimo e con sguardo infastidito, rispose  che non poteva. L'uomo si allontanò. Ma guardando il suo carrello stracolmo,  tirò fuori un pacco di biscotti e quando stava per riportare il carrello al supermercato, non lo vide più. Sembrava scomparso. Chiese al cassiere di questo tipo. E quello gli raccontò che era un uomo che ogni tanto veniva a chiedere l'elemosina perché era stato abbandonato dai figli, che non avevano più voluto a casa. Mika allora rivide quella scena nei suoi occhi. Sembrava che quel mendicante gli assomigliasse molto, tranne per quella barba.E capì allora che il vero mendicante era lui. Lui, che aveva una moglie traditrice, lui, che non riusciva ad arrivare a fine mese e non riusciva a soddisfare tutti i vizi e i capricci dei suoi figli, lui, che non riusciva a far fare le vacanze al mare o sulla neve alla sua famiglia, lui, che in questi anni non era riuscito a comprarsi una casa. E rivedeva gli occhi spenti di sua moglie, i musi tristi dei suoi figli. Il vero mendicante era lui. Pianse. E rimase con quel pacco di biscotti in mezzo alla strada mente le altre automobili suonavano il clacson per farlo spostare. L'indomani mattina, uscito per smaltire il pranzo del primo dell'anno, rivide quel cappotto color cammello. Corse verso lui, stavolta era riuscito ad incontrarlo, pensò. Ma si girò un signore infastidito, che fumava un grosso sigaro. Visto che non era quel mendicante del giorno precedente, Mika stava per chiedere scusa, ma il signore rispose: mi dispiace, ma non ho spiccioli, sarà per un'altra volta.

 

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