Si muoveva agile e veloce, passando tra le persone che sempre affollavano la piazza.
Erano le ore del pranzo e quindi naturale che fosse più piena che nelle altre ore: i dipendenti degli uffici si muovevano per raggiungere il luogo dove avrebbero consumato il loro desinare ed approfittavano del sole per staccare la mente dalle quotidiane fatiche lavorative.
Lui comunque era bravo fin da ora a superare tutta quella gente.
Doveva arrivare a destinazione e doveva farlo senza intoppi.
La sua era una competizione basata sullo scatto in fin dei conti. Non amava le grandi distanze, le gare di resistenza, il fondo … no, lui amava lo scatto rapido e fulmineo, l’esplosione rabbiosa e forte dello sprint iniziale e la breve distanza percorsa in una fulminea corsa verso l’obiettivo.
Perciò aveva attraversato la piazza, noncurante dei sentieri, degli ostacoli, dei semafori e quant’altro che gli avrebbero richiesto di fare un giro ordinato ed obbligato, così come facevano i passanti.
Ma per lui ciò non contava, l’unica cosa importante era arrivare dove stava andandoe farlo in un tempo molto breve.
Perché ora che era in moto, non si sarebbe più fermato fino a destinazione.
Era una bella giornata quella. Splendeva un bel sole e l’aria che non era per niente fredda non era però nemmeno afosa e soffocante. In pratica, un bel giorno di primavera dove potevi andare in giro senza giacche, cappotti o felpe pesanti.
Una giornata da godere tutta, pensò mentre superava una panchina e la strada che cominciava subito dopo il marciapiede.
Un gran peccato che non tutti se la potranno godere e per qualche istante pensò che in fondo quella era un’ingiustizia.
Non è giusto, si ritrovò a pensare, cercando di trovare una spiegazione ragionevole per le sue domande.
Ma purtroppo non trovò nulla ed ormai non c’era più tempo.
La sua meta era quasi raggiunta e doveva concentrarsi.
Ancora qualche metro ed ecco … arrivato!
Il proiettile centrò Paolo in pieno petto, appena uscito dal palazzo dopo una consegna al quindicesimo piano, privandolo per sempre di tutto, del resto della giornata e delle sue passeggiate sulle banchine della Stazione Centrale. 

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