Salito in macchina, i suoi pensieri cominciarono a vagare in una sorta di delirio. Com’era possibile che Mila l’avesse infinocchiato così! Dov’era la lista? E dov’era l’eroina?

Arrivò a casa alle quattro del sabato mattina. Se l’aspettava, ma fu ugualmente come se gli dessero un pugno in pieno viso: il suo mondo era immerso nel caos più totale. Tutto era stato rovistato, svuotato, sparpagliato sul pavimento. Tende, quadri e tappeti tagliati, cassaforte scassinata ma ancora piena. Non avevano preso niente. Non avevano trovato quello che cercavano.

Disperato e stravolto, si buttò sul letto e si addormentò di colpo.

Lo risvegliò il rumore del tosaerba  - Accidenti, è sabato! - il giorno in cui Soto, il suo fidato giardiniere filippino, andava a lavorare da lui in villa. Era l’unica cosa che lo colmava di gioia: prendersi cura del suo favoloso giardino con il fidato e silenzioso Soto che era diventato, nel corso di quei 15 anni di collaborazione, il suo unico vero amico.

AL si sporse dalla veranda

– Ciao Soto –

- Buon giorno signor AL, è in ritardo stamattina. Volevo parlare con lei del nuovo concime che ha comprato. Perché ha cambiato marca, quello di prima ci ha sempre dato risultati magnifici! Lei era così soddisfatto! Non capisco … –

- Concime? –

- Si signore, quei due sacchi grandi nella serra che le ha mandato il suo amico avvocato! C’è scritto “Naturalflower Inc.” - ottimo concime da giardino” – 25 kg.

- Scendo subito Soto, aspettami nella serra -

Si ripulì, si cambiò e scese di corsa dal giardiniere. Il cuore gli esplodeva, ciononostante mantenne la solita freddezza. Prese in mano uno dei due sacchi, lo esaminò e capì tutto.

- Soto, fermati un momento. Ormai il giardino è a posto! Siediti e beviamoci qualcosa. – Così fecero in silenzio. Quindi AL riprese il discorso – ti devo chiedere un favore, amico mio. Ma è una cosa personale e pericolosa, puoi anche dirmi di no! Comunque ti darò mille dollari –

- Se non devo ammazzare o rubare, accetto senz’altro. Ho tante spese coi miei due figli che studiano…

- Prima di tutto non dovrai parlare di questa faccenda con nessuno … neppure con me in futuro. D’accordo?

- Si Signor Brandi

- Bene. Togli dalla serra i due sacchi di concime, caricali sul tuo furgone e, senza fermarti, vai al Royal Park. Dietro la Club House ci sono tre serre. Metti i sacchi nella terza in fondo. Esci dal Park e telefonami. Un’unica cosa: se ti dovessero fermare all’ingresso, dì che ti sei perso, che cercavi la villa di un nuovo cliente. Gira il furgone, telefonami e torna subito qui. Ok Soto?

- Tutto qui, signor Brandi?? Vado subito!! –

Nessuno avrebbe mai fermato un vecchio furgoncino di un vecchio giardiniere e gli uomini che sedevano dal giorno prima nel Suv bianco di fronte alla villa non avrebbero sospettato.

Quando Soto se ne fu andato, si accertò che i segugi non l’avessero seguito e rientrò in casa. Chiamò un’impresa per far ripulire la villa e tornò nella serra ad aspettare.

Dopo un paio d’ore arrivò la telefonata:

- Tutto liscio signor Brandi –

Subito dopo AL BRANDI fece una telefonata alla Centrale di Polizia, denunciando che due individui sospetti stazionavano davanti a casa sua dal giorno prima. Era talmente conosciuto che immediatamente la Polizia arrivò fece scendere i due, li perquisì e li arrestò per porto abusivo d’armi.

Subito dopo fece una seconda telefonata, questa volta anonima, alla Squadra Narcotici.

Adesso non doveva far altro che aspettare per sapere se il suo piano aveva funzionato.

Ormai era domenica mattina. AL si aggirava nervosamente, cercando di sistemare le bouganville variopinte che corollavano gli arredi bianchi sotto il portico. Era una pratica che di solito gli distendeva i nervi e gli faceva dimenticare il resto del mondo.  Ma quella domenica era troppo teso. Le ore passavano e non succedeva niente! Forse il suo piano non aveva funzionato e si sarebbe nuovamente trovato faccia a faccia con  il Senatore e il Generale e questa volta avrebbe potuto giocare la carta del rilancio!

Rientrò nella serra e accese la vecchia radio di Soto. Musica, pubblicità e rubriche di varia natura, di nuovo musica. Voleva spaccarla! Poi, finalmente, arrivò il GR

“…. Colossale retata di spacciatori di droga. La più importante di questi ultimi 10 anni in California. Mezzo quintale di eroina bianca è stato trovato dagli agenti della Squadra Narcotici che, su segnalazione anonima, hanno fatto irruzione questa notte nelle serre dell’elegante Royal Park Club. Pare che lì ci fosse il quartier generale di una rete internazione di spacciatori di droga proveniente dal Sud America. Nel conflitto a fuoco che ne è seguito è stato colpito a morte in Generale in pensione David Ross e gravemente ferito e in pericolo di vita il senatore George Bellman. Appena possibile daremo altri dettagli…”

- Oh Dio! Ti ringrazio!  E’ finita! E’ finita! – gridò AL esultando. Alzò le braccia al cielo, e cominciò piroettare su stesso, liberando tutta l’angoscia che aveva trattenuto in quei due giorni. Per un po' qualche ragazzino non avrebbe fatto la fine del suo piccolo fratello!

– E’ finita! – Urlò ancora coprendosi il viso con le mani. Ma l’urlo gli si strozzò in gola e si accasciò svuotato sul divano di vimini.

- E’ finita?! Ma cosa??? La tua vita è finita AL! -  disse a voce alta alzandosi di scatto e voltandosi verso le vetrate della serra che rimandavano la sua immagine  -  Guardati! Sei un piccolo uomo, quasi sessantenne, flaccido, insignificante, che tutti cercano ma nessuno ama, che fa un mestiere schifoso e che se continuasse a farlo rischierebbe di creare un altro criminale come George Bellman! Che le donne usano rendendoti impotente o potente loro piacimento! Dio come ti odio AL Brandi! Non riuscirai più a ricominciare! Non avrai più nessuna donna da amare! Sparisci AL, sparisci! –

Si afflosciò inerte sul divano e si coprì il volto con il braccio piegato per nascondere, anche a se stesso, i singhiozzi e le lacrime ormai intrattenibili.

Dopo molte ore, era ormai calato il buio, suonò il telefono.

Una, due, tre volte. Alla fine, intorpidito e svogliato rispose con voce apatica:

- Papà…?

- Si…

- Stai bene papà?.. Perché non mi rispondevi? .. Beh, non importa. Senti ti volevo chiedere una cosa … importante per me. Fra quindici giorni discuterò la mia tesi di laurea “territorio, criminalità organizzata e psicologia investigativa". Perché non mi raggiungi qui a Roma. Avrei proprio bisogno del tuo aiuto.. Posso contarci?..Verrai papà?

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