A te che ti sei svegliato quando fuori da queste finestre nevicava cosi tanto da farti restare sotto le coperte.
Tu... ti sei svegliato e a piedi nudi hai toccato il pavimento.. hai avvicinato il tuo mento alle finestre e hai guardato fuori, la neve che velocemente scendeva e copriva tutto.
Copriva il tempo, la ragione, le intenzioni, gli impegni, copriva le ossessioni.
Hai guardato fuori e hai visto il blu della notte, le piccole luci che illuminavano il viale innevato hai visto macchine spente e parcheggiate sulle strisce blu a ridosso dei marciapiedi.

Hai visto la prima luce di un raggio di sole, un piccolo cerchio riuscire a rendere immacolato questo buio invernale, cosi che i colori del mattino si sono mescolati a questa notte chiusa e spregevole.

A te che sei rimasto a guardarmi fuori da queste finestre, tempesta e grandine e strade non asfaltate, pezzi di cuore e frantumi di anima, respiri violati e mani in cerca di guai.

A te che sei corda e spago, unione e sacrificio...sei rimasto nei miei impegni, nelle mie confusioni nei miei sbalzi d'umore.
Hai guardato senza paura la notte andar via.
Sei rimasto intrappolato nei miei difetti e dei miei pregi hai levigato le mie disavventure.

E tu Amore mio sei forte come la luna d'inverno, il mare che non ha pareti per arrampicarsi, sei immenso come la prima luce di una primavera e dai calore alle mie lacrime.
Non scendon più sul volto bianco e privo di emozioni,
perchè tu amor mio mio e solo mio hai il coraggio di un leone e il sorriso delle farfalle e anche io ammirandoti mentre contempli le mie risorse, ti abbraccio e ti porto dentro ove nessuno riuscirà più a privarmi di te.

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05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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