In questo periodo dell’anno il quartiere viveva in un’atmosfera d'agitazione. Il culto dei morti è molto sentito dal popolo e in particolare dai bambini. L’uso corrente, da parte dei ragazzi, era di costruire delle piccole bare in cartone, con una fessura da un lato. Diventava così un salvadanaio, con il quale, i ragazzi giravano per tutto il rione chiedendo oboli per onorare i morti.

La gente, ben contenta di regalare degli spiccioli, sapeva benissimo che alla fine quei pochi spiccioli servivano ai ragazzi per regalarsi qualche leccornia. Il banco di Menelik era il più fornito e quello sempre affollato. Gennaro da quando aveva lasciato la casa al paese per mettersi in giro, aveva assunto questo nome particolare. Lo aveva associato al prodotto che vendeva di più in assoluto. I “franfellicche” erano solo il risultato della lavorazione dello zucchero sciolto, tipo caramello. Non appena si accorgeva che c’era abbastanza folla vicino al suo banco, dava il via allo spettacolo. Faceva il suo lavoro in un modo teatrale, riusciva a incantare grandi e piccini. In genere questo suo spettacolo non era offerto tutti i giorni, ma le richieste erano tante che doveva replicare anche la sera.

Cominciava con una pulizia accurata del banco. La lastra di marmo bianco, leggermente inclinata, era pulita a fondo e poi leggermente unta di olio; un velo sottilissimo. Alla fine del marmo in verticale aveva installato un tubo di ferro con un gancio.

La caldaia per le noccioline scompariva e, al suo posto, appariva una pentola annerita dal fuoco e dal fumo. All’interno metteva una quantità definita di zucchero, un goccio d'acqua e portava il tutto a cottura.

Nel momento in cui, l’odore dello zucchero cominciava fondersi e a caramellare, e si spandeva intorno, i ragazzi accorrevano, ingaggiando vere e proprie battaglie per accaparrarsi i posti in prima fila.

Dietro di loro, c'erano gli adulti consapevoli che, alla fine, dovevano mettere mano alla tasca. Difficile resistere alle suppliche dei figli. Menelik teneva d’occhio la pentola ma anche l’umore del pubblico che affluiva senza tregua. spesse volte il numero dei presenti non era sufficiente, allora con mosse accorte faceva cadere un po’ di zucchero sul fuoco, l’odore del caramello attirava più di molte parole e anche i più distratti venivano a curiosare.

Appena la massa calda e bollente aveva raggiunto la consistenza desiderata cominciava lo spettacolo. Il composto di zucchero, fluido, lucido, appiccicoso era versato sulla lastra di marmo. Raccomandava a tutti di restare fermi e a distanza di sicurezza anche una sola goccia di quella roba su una mano poteva procurare ustioni pericolose. Lasciava che la massa fumante scivolasse da una parte e dall’altra inclinando con mestiere la lastra di marmo per facilitare il raffreddamento.

Con una spatola d’acciaio cominciava lentamente a sollevare i bordi per ripiegarli verso l’interno. Man mano che si raffreddava accelerava queste operazioni, il segreto consisteva proprio nel trovare la densità e il calore giusto per la lavorazione.

Se si raffreddava troppo, non poteva più lavorarlo.

Nel ripiegare su stessa la massa calda e profumata, si formavano delle bolle d’aria, con effetto plateale con il palmo della mano le faceva scoppiare con grande divertimento dei bambini. Quell’operazione, in realtà, aveva uno scopo ben preciso. Serviva per saggiare con la mano il grado di calore, perché il resto della lavorazione doveva essere eseguita a mano. Ora veniva la parte più coreografica e importante. Tutto doveva essere fatto con velocità e precisione.

Prendeva tutta la massa e utilizzando il gancio di ferro la allungava, la ripiegava, tornava a metterla sul gancio per allungarla e attorcigliarla.

In breve, quello che sembrava un composto incolore e uniforme, diventava una specie di spuma, leggera a vedersi, una treccia morbida e profumata. La allungava e la metteva a pieghe sulla mano come collane.

La ripassava ancora sul gancio per stenderla ancora, in questa fase riusciva a far cadere alcune gocce di colorante, poi riprendeva la lavorazione. Ora la treccia diventava multicolore, striata in vari colori accesi, rosso, azzurro, verde.

Ancora un attimo di quella specie di tiro alla fune e, subito dopo il lungo nastro di zucchero assumeva striature di colori variopinti. Il suo viso già sfigurato assumeva un'intensità d'impegno, la sveltezza era essenziale, un attimo di ritardo e doveva buttare tutto via.

Una volta che lo spessore della treccia aveva raggiunto la misura desiderata, appoggiava tutto sulla lastra di marmo e, con un coltello, tagliava il budello colorato, in bastoncini di varie misure. Ogni misura corrispondeva a un prezzo.

I “bomboloni” erano spessi e corti, lunghi da tre a quattro centimetri tagliati in obliquo. Una sorta di grosse caramelle. I “franfellicche” invece erano dei bastoncini più sottili lunghi almeno una decina di centimetri. C’era anche la misura più grande, erano spessi come i bomboloni ma lunghi almeno il doppio. Questo era il momento di maggior euforia.

I bambini allungavano le mani con il proprio soldino. Un coro di voci, una confusione, un’allegria che, ripagava Gennaro del suo lavoro.

Tutti i racconti

2
4
29

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
12

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
37

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
30

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
33

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
46

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

5
6
32

Oltre la nebbia(2/2)

In un paese in cui non si vede oltre un palmo dal naso

21 June 2025

Sophia non si piegava. Aveva capito che l’ignoranza non era solo mancanza di conoscenza: era una difesa, una paura profonda del cambiamento. La nebbia proteggeva Villacava. Difendeva dal rischio di scoprire che esisteva qualcosa di più grande e più complesso oltre i suoi vicoli ciechi e i confini [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Esordio di tutto rispetto. mi è piaciuto. Condivido complimenti e appunti [...]

  • Dax: la metafora è bella, anche se non nuova. In effetti, l'ignoranza [...]

3
13
37

Girabuio 4/4

21 June 2025

Irving Crane non vide la fine del processo. Lo trovarono stecchito nel giardino, una mattina. Dopo lo scavo, alcuni girasoli erano ricresciuti e, a sentire qualcuno, Irving ne aveva strappato uno e aveva usato il gambo per impiccarsi… la maggior parte però diceva che non era possibile. Il gambo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su