“Vengono presi alle loro famiglie all’età di sette anni e vengono da subito addestrati alla disciplina e all’uso delle armi. Si abituano a vivere senza comodità, sottoposti a marce estenuanti e al continuo esercizio fisico,  presto diventano forti nel corpo e nella mente. Possono resistere alla fatica, al caldo, al freddo, alla fame e alla sete più di qualsiasi uomo in ogni parte del mondo. Il risultato è che essi si trasformano in soldati temibili e molto spesso invincibili perché hanno risorse che gli altri non hanno, ma non sono più uomini, sono solo macchine da guerra prive di sentimenti dalle quali bisogna stare alla larga!”

“Ma sono solo dieci! Cosa vuol farci con solo dieci soldati scelti il nostro lucumone?” chiesi io.

“Ognuno di loro vale come dieci dei nostri!” rispose mio padre con una espressione grave.

La mia  sorellina si impaurì di quelle parole, ma io sapevo che le aveva pronunciate per me, perché probabilmente mi aveva visto quella mattina al porto ed aveva notato che, come tutti, ero rimasta affascinata.

Penso che tutti i padri a Tarchna avessero fatto gli stessi discorsi ai figli (e soprattutto alle figlie) visto che nelle settimane successive nessuno cercò di stringere amicizia con quegli stranieri. Quando non avevano nulla da fare gironzolavano per la città o per il sobborgo portuale ma avevano familiarizzato solo con quel tipo di ragazze con cui mia madre mi aveva proibito tassativamente di parlare.

Mio padre una sera disse che c’era il progetto di impiegare quei soldati contro i Siracusani. Nel frattempo erano pagati per addestrare alla maniera spartana il nostro esercito.

“Ma anche i Siracusani sono Greci!” notai io.

“I mercenari si muovono per denaro, poco importa chi devono affrontare!” rispose mio padre.

Pensai che quegli uomini fossero proprio dei barbari.

Tuttavia non ci fu nessuna guerra. Il governo non trovò abbastanza denaro per la spedizione, inoltre si creò una fazione contraria alla presa delle armi, così alla fine, quei mercenari diventarono inutili. Si fecero liquidare un congruo compenso, l’equivalente in denaro di sette pecore e quattro vacche ciascuno e vollero ripartire. Non fu però loro possibile perché la stagione in cui era consentito andar per mare era finita, avrebbero dovuto aspettare fino a marzo successivo, così loro malgrado, dovettero rimanere tra noi.

Si sa che quando le cose vengono proibite diventano ancora più allettanti. Così io e le mie amiche Tanaquil, Larthia e Aneitha, scoprimmo che “i dieci” avevano preso l’abitudine di allenarsi sulla spiaggia per ammazzare il tempo, in un luogo un po’ distante dal porto e spinte dalla curiosità non resistemmo alla tentazione di andarli a spiare. Quando potevamo eludere i controlli delle nostre madri, andavamo a nasconderci dietro alle dune, sicure che non ci avrebbero visto. Si allenavano alla corsa e anche al combattimento coperti solo di un mantello di lana aperto sul fianco.

Apprendemmo i loro nomi udendoli chiamarsi tra di loro: Callimaco, Demetrios, Sophos, Agasias, Nicarco, Proxenos, Alkaios, Kimon, il rosso Militiadis ed infine il biondissimo comandante Deuxippo.

Per la strada del ritorno e le mattine alla fonte, parlavamo dei loro pregi e dei loro difetti, enfatizzandoli per ridere; io però non riuscivo mai ad accennare a Deuxippo con le mie amiche, perché al solo pensiero, diventavo rossa ed avevo timore che mi prendessero in giro.

Credo che si accorsero quasi subito della nostra presenza perché da un certo momento iniziarono ad esercitarsi con più impegno, inoltre sembrava fossero orgogliosi del loro fisico e piaceva loro esibirlo.

Il fatto che nessuno ci disse nulla o cercò di avvicinarsi a noi, almeno in un primo tempo, ci faceva stare però tranquille e sicure che ci fossimo celate per bene.

Ci sbagliavamo.

Un giorno che Deuxippo non c’era, quattro di loro vollero fare gli sbruffoni. Li vedemmo cessare i loro esercizi, parlottare ed allontanarsi, richiamati dai loro compagni. Ci stavamo ancora chiedendo dove fossero finiti che ci spuntarono alle spalle ridendo e sghignazzando; si erano liberati del mantello mostrandosi completamente nudi!

Che paura ci prese! Cercammo di scappare ma quelli ci rincorsero e ci circondarono, gridandoci dietro delle parole oscene nella nostra lingua, che adesso non voglio ripetere. Evidentemente le avevano imparate bene frequentando il bordello della nostra città. Non credo, con la ragione del poi, che volessero farci del male ma solo spaventarci e magari scandalizzarci con le loro nudità non sapendo che uomini nudi li avevamo già visti alle rappresentazioni sportive. Mentre le mie amiche si abbracciarono per farsi coraggio, io decisi invece di affrontarli. Non so come mi venne quell’istinto ma ero talmente arrabbiata, che gridai loro in faccia ogni sorta di epiteto che in circostanze normali non mi sarebbe neanche passato per la mente. Nel frattempo erano stati raggiunti dai loro compagni che cercarono di dissuaderli da quel gioco poco divertente. Ad un tratto fummo distratti tutti dal sopraggiungere di Deuxippo a cavallo. A me sembrò il dio Laran sul suo stallone nero.

Con il viso truce urlò ai suoi uomini qualcosa, poi nella nostra lingua aggiunse “il resto ve l’ha già detto questa ragazza“ e qui mi guardò “sono stupito anch’io dalla ricchezza di vocaboli degni di uno scaricatore di porto ubriaco, io  stesso non sarei stato in grado di trovare di meglio” e qui avvampai ed avrei voluto sprofondare sotto terra.

I quattro sbruffoni, strigliati a dovere, si rivestirono e tornarono insieme agli altri sulla spiaggia ad allenarsi.

Deuxippo si trattenne ancora un attimo. “Mi scuso per la stupidità dei miei uomini; adesso non avete più nulla da temere e se volete osservarci potete farlo anche senza nascondervi.”

Spronò il cavallo e se ne andò. Ancora una volta mi sembrò che avesse in viso lo stesso sorrisetto beffardo e naturalmente pensai fosse rivolto a me.

“Che cosa ha detto ai suoi uomini?” chiesi ad Aneitha, che aveva madre greca e che quindi conosceva bene la lingua, mentre ce ne tornavamo nelle nostre rispettive case mestamente.

Mi rispose che aveva detto loro di smetterla e che se ci fosse stato un altro episodio di quel genere… beh insomma… li avrebbe resi eunuchi.

Non credo che fossero così barbari come ci avevano raccontato. La prima defezione fu quella del rosso. Dopo la nostra fallita esperienza di scrutatrici segrete, non avemmo più il coraggio di recarci alla spiaggia. Le giornate cominciarono a scorrere come prima dell’arrivo di quei guerrieri: ci trovavamo tutte le mattine alla fonte e utilizzavamo quell’occasione per spettegolare e raccontarci i nostri piccoli segreti.

Tutti i racconti

2
4
20

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
11

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
15

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su