Con fatica, scivolando ad ogni passo e aiutandosi a vicenda, riuscirono ad arrivare oltre l'ostacolo franoso. Di lì proseguirono agevolmente su un sentiero invaso dai rovi. La strada era definitivamente sparita ancora prima della frana, a causa dell'incuria dell'uomo. Arrivarono alla torre a mezzanotte, come aveva previsto Isa. Non c'era segno di vita. Silenzio totale. Bussarono energicamente ma non ottennero risposta. Isa decise di forzare l'uscio <<Sia come sia, voglio vedere perché non rispondono>>

La porta era aperta e dentro buio pesto. Trovarono l'interruttore ma mancava l'energia elettrica. Le loro torce, potenti, illuminarono tre cadaveri sparsi nella stanza. Non vi erano tracce di sangue o di ferite.

<<Usciamo - disse Isa - Stanotte dormiremo sotto la tettoia del parcheggio. I nostri sacchi a pelo andranno benissimo. Dobbiamo stare attenti perché questa storia non mi convince>>

<<Nemmeno io sono tranquillo. Che dici, dobbiamo fare i turni?>>

<<No, non mi pare ci siano pericoli>>

Sistemarono i loro giacigli nell'angolo più riparato della tettoia e dormirono senza problemi fino all'alba.

Isa fu la prima a svegliarsi. Dal punto in cui si trovava poteva vedere tutta la valle, le case bombardate, ei fili di fumo che si innalzavano dagli incendi del giorno prima. Solo morte e devastazione in ogni dove. Quello era il risultato di anni di guerra senza esclusione di colpi, Oramai non si sapeva nemmeno più chi fossero i nemici. Si combatteva gli uni contro gli altri e basta. La popolazione mondiale ridotta a pochi milioni di individui che se non morivano di inquinamento, o di proiettile, morivano di fame perché nessuno produceva più cibo e il poco era inquinato. Bambini non ne nascevano più, e i pichi avevano gravi deformazioni. Il clero, sempre attento ai bisogni dell'infanzia, usava particolare attenzione nel mettere le mani sui neonati col pretesto di proteggerli, in essi vedeva i futuri chierichetti da usare per le sue pratiche depravate e aberranti. Non sapevano più o non ricordavano cos'era la loro chiesa, da quando le bombe avevano abbattuto la Città del Vaticano, e raso al suolo San Pietro causando due milioni di morti. Era tutto finito. I superstiti si erano resi consapevoli che gli dei non esistevano, tuttavia esistevano ancora dei preti, inutili.

Entrarono nella torre e spalancarono tutte le finestre del pianoterra dove trovarono solo cadaveri. La morte risaliva ad almeno tre giorni prima e videro che avevano bevuto acqua avvelenata. Il capo del gruppo aveva lasciato un messaggio prima di morire <<Vi abbiamo chiamati troppo tardi, per noi è la fine. Non toccate l'acqua è avvelenata>>

 

<<Che facciamo>> Chiese Gios.

<<Attiviamo il dispositivo di autodistruzione, non abbiamo possibilità di seppellirli. >>

Seguendo le istruzioni del quadro di controllo cercarono alcune taniche di benzina da spargere sul pavimento e attivarono il dispositivo.

Gios volle dire alcune parole di preghiera e Isa lo lasciò fare, tanto per quel che servivano le preghiere, inutile darsi tanta pena. Lei non sentiva la necessità di interpellare chi non esisteva. Chiuse l'uscio e si avviarono sul sentiero correndo. Dopo qualche minuto l'aria fu scossa da un boato, evidentemente c'erano armi nascoste che non avevano trovate. Erano abbastanza lontani e raggiunsero la jeep, recuperarono le borse e tornarono a valle con calma. La missione era fallita ma non per colpa loro.

Incontrarono una macchina militare <<Dove state andando>> Chiese il comandante.

La strada è interrotta da una frana, dovevo fare un servizio fotografico alle sorgenti. Pazienza lo farò altrove>>

<<Saggia decisione. Qui è successo qualcosa di brutto. Non avete sentito l'esplosione?>>

<<Si abbiamo sentito, ma di questi tempi chi volete che badi ad un botto in più o in meno>>

<<Giusto, però state attenti lo stesso, ci sono dei banditi in giro>>

Ripartirono e tornarono alla loro base nel deserto che era diventata la pianura padana.

 

Tutti i racconti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
43

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su