C'era una volta una bimba molto strana di nome Spettra. Era sempre triste, scontrosa, non rideva mai. Al posto di farsi raccontare favole lagnose, per addormentarsi preferiva guardare film horror.

Voleva vestirsi sempre di nero e sua nonna per farla contenta gli aveva cucito una mantellina di velluto nero con il cappuccio.

Fuori pioveva e la bimba sbuffava perché non poteva andare a trovare la cara nonnina. La mamma con la voce dolce si offrì di raccontargli la favola di Cappuccetto Rosso, ma lei rispose:

 " Oh mamma ‘he palle, ma qualche storia di zombi, vampiri o fantasmi  come quelle che racconta lo zio Dario no? Me la potresti leggere sul divano, al buio, sotto una coperta, tanto per fare atmosfera..."

" Nemmeno per idea! Un ce l’ho mi’a con te Spettrina mia, ma con qui bischero di tu zio che te le racconta!” gli rispose la mamma e tornò in cucina a spadellare.

Fortunatamente smise di piovere e Spettra indossò la mantellina nera.

" Mamma, io fo come i' Baglioni... mi levo dai co****ni e vado dalla mi nonna!"

" Modera le parole Spettrina e aspetta, indò tu vai? Ti preparo un cestino con un po' di ‘osine, perché la nonna non sta  bene, almeno non si alza per cucinare".

Con cura ci mise dentro un sacchettino di quinoa, una scaloppina di seitan, del tofu, alghe secche, semi di lino e verdura a volontà.

“ O mamma! O ichhè tu metti dentro i cestino! Poera nonna….mettici una bella braciola al sangue,  e una bottiglia di vino, tu lo vedi poi come si ripiglia veloce la mi nonnina!”

“O Spettra, falla finita con queste bischerate, la nonna se mangia ‘osì la more !!! “

“Vabbè, se lo dici te, però sbrigati che alla fine fo come come i' Nardi... ( che da presto fece tardi ) “

“Vai vai Spettrina, ma non passare dal bosco, lo sai che ci sono troppi peri’oli, fai la strada normale e non ti fermare a parlare con nessuno!”

La bambina usci di corsa e come aveva detto la mamma prese la strada asfaltata che portava alla casetta della nonna.

La strada era stranamente deserta; non passavano persone, né macchine, né motorini e c’era un silenzio d’oltretomba. Si fece improvvisamente buio e si alzò un vento gelido.

Pensò che forse era meglio se fosse rimasta a casa a farsi leggere Cappuccetto Rosso dalla mamma.

Finalmente in lontananza vide avvicinarsi una coppia di bambini che si tenevano per mano.

Gli occhi le si illuminarono e sul suo viso diafano e triste comparve un dolce sorriso. Ma quando i due bambini si avvicinarono a lei, si accorse che avevano i volti sfigurati: al maschio gli mancava un occhio e la femmina aveva la bocca torta con la mandibola di fuori. Uscì dalle loro bocche una risata agghiacciante e con il dorso della mano si pulirono la bocca dalla bava che colava. Forse avevano fame, una gran fame; allora Spettra, terrorizzata, cominciò a correre lasciando cadere il cestino con il mangiare per la nonna. I bambini si fermarono a raccogliere ciò che era uscito dal cestino, ma disgustati dal contenuto, si affrettarono a raggiungere Spettra che sembrava più di loro gradimento.

“Maremma maiala 'mpestaha 'hane, accidenti alla mi mamma, fissata ‘on le verdure e i semini…se c’aveva messo una bella braciola al sangue almeno si sarebbero sfamati ‘on quella!” e continuò a correre…

In suo aiuto arrivò, con un balzo, un enorme cane lupo che in due bocconi si mangiò i mostriciattoli.

Spettra si fermò un attimo e tirò un sospiro di sollievo ma quando il cane lupo si girò verso di lei, vide che era una creatura mostruosa dagli artigli lunghissimi che la fissava con i suoi occhi gialli digrignando i denti.

 

P.s.   l’apostrofo messo appositamente davanti a delle parole, sostituisce la C che noi fiorentini non amiamo molto…

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