Non è mai facile fuggire dalla guerra. La fuga nasce dalla consapevolezza che nel tuo paese non c’è speranza perché la violenza ha preso il sopravvento e ti soffoca con i suoi continui tentativi di annichilimento. La guerra può essere a casa tua, dentro la tua casa, fra i tuoi fratelli, fra coloro che conosci, fra coloro che un tempo sembravano stimarti e colloquiavano con te ed ora hai capito che utilizzavano le loro maschere d’ipocrisia; ma può essere portata agli altri, dichiarata per conquistare la libertà degli altri e per spossare le loro forze di resistenza. Lo “status belli” è una condizione che scaturisce dall’invidia di organizzazioni più efficaci, dalla bramosia delle cose altrui, dai possedimenti altrui e non si soddisfa mai, quando è stata innescata. È la sconfitta di un dialogo che non accetta compromessi e rimane chiuso dentro le torri dell’incomunicabilità. E nel viaggio che ogni popolo intraprende ci si accorge mai in tempo utile a cercare un rimedio, che ogni baratro, ogni anfratto, ogni spelonca nascondono l’agguato. Gli occhi diventano fissi, le orecchie sensibili al minimo rumore, l’adrenalina pervade il tuo corpo. Pertanto comprendi finalmente che le possibilità sono due: o diventi strumento di guerra ed entri nella logica ipnotica dell’ ”uccidi per non essere ucciso” o vai via. Ti allontani da quel paesaggio micidiale e sogni di vivere in un’altra dimensione, in un’altra realtà. Scappi, fuggi via. Ma non per codardia, non per vigliaccheria! Hai solo capito che la tua vita è sacra come quella degli altri e che ognuno di noi ha diritto a vivere il proprio tempo senza paura, senza reazione ad una violenza che nasce dalla prepotenza di voler manipolare gli altri per i propri fini. Parti, sapendo che in altra parte del mondo c’è la possibilità di ricominciare a vivere respirando aria di libertà, di giustizia, di legalità. Sogni di prendere il largo. E te ne stai a vedere il mare da una spiaggia che potrebbe essere il trampolino di lancio di una nuova vita, di una nuova storia per te e per i tuoi figli. Vedi partire i tuoi fratelli e sai che forse non li vedrai più, decidi di partire per cambiare ma rimani seduto a chiederti chi mai potrà ambiare il tuo paese, come è possibile trasformarlo per farlo diventare un’isola felice. E rimani sulla spiaggia a veder partire gli altri, sapendo che non tutte le radici si possono estirpare. E soffri e gioisci nello stesso tempo perché in te è prevalsa la speranza che tutto cambi, che tutto ritorni nell’armonia e che ci sia la pace anche nella nostra casa, nella nostra terra, nel nostro cuore.

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Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

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La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

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Il mostro (2/2)

Seconda parte

02 October 2025

Era ormai mattina e la nebbia leggera sulle colline pisane rivolte verso Firenze scendendo a valle rendeva la visibilità molto incerta, così Giorgio, anche se terribilmente ansioso di mettere fine alla sua angoscia, era costretto a procedere a bassa velocità e con cautela. Alla fine raggiunse il [...]

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La fotografia 1/2

02 October 2025

Il formato della fotografia è rettangolare, sviluppato in verticale. Lo sguardo, catturato dalla cornice, entra senza esitazioni nell’interno di un appartamento cittadino. Le superfici sembrano innocue: porte verniciate di bianco, pavimenti rivestiti da piastrelle decorate con discreta eleganza. [...]

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La Selva Oscura: l'armata silenziosa (2/2)

01 October 2025

Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni». I terrestri scrissero [...]

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  • Lawrence Dryvalley: il nemico del mio nemico è mio amico, quindi questo futuristico Francis [...]

  • Luigia: Ormai pollicio prima di leggere. Bello tanto.

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Il mostro (1/2)

Prima parte

01 October 2025

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Piove

Dax
30 September 2025

Piove leggero Piove sul mondo intero Sulle lacrime Sul sudore Sulle iniquità Sulle vittorie e le sconfitte Piove Su ciò che resta di noi I sogni, le speranze Piove, bagnando i visi I capelli, gli occhi I sorrisi Piove a catinelle Sommergendo la violenza Irrorando le cose belle Piove perché ci [...]

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La Selva Oscura: l'armata silenziosa (1/2)

30 September 2025

Un osservatore esterno avrebbe scambiato Hell H1 per un buco nero. In realtà si trattava di un gravidisguise, una struttura gravitazionale artificiale progettata per imitare una singolarità. Il campo gravitazionale divergeva sulla superficie di una sfera, ma all’interno era approssimativamente [...]

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Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

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Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

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Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

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Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

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