<<Luca, è quasi ora di pranzo, finiscila con quella roba>>.
<<Termino il tour e arrivo>>.
<<Dove sei andato a finire questa volta? Spero che non ti sia ficcato dentro a uno di quegli stupidi giochi>>.
<<Sono al Louvre>>.
<<Al Louvre? Da quando ti interessa l'arte?>>.

Non era proprio l'arte ciò che stava catturando l'attenzione del sedicenne, quanto piuttosto una giovane ragazza che si aggirava per le stanze del museo. Ciò che lo aveva colpito maggiormente di lei era stato il colore fuxia dei capelli e la frangia sbarazzina che metteva in risalto un paio di occhi azzurrissimi. Nel guardarla, Luca aveva provato qualcosa di strano, una sensazione nuova dentro allo stomaco. Si avvicinò lentamente a quella figura. <<Ciao>>, tentò un timido approccio. <<Anche tu in tour?>>.
Lei si volse nella sua direzione e sorrise senza dir nulla.
<<Mi chiamo Luca>>. Le tese la mano.

<<Cloe>>.    
<<E stai attento con quelle mani, accidenti a te!>>, sbraitò la madre. <<Mi hai fatto rovesciare l'acqua>>.           
<<Che ci fai qui a Parigi?>>.       
<<Ricerca scolastica. Il mio prof di Arte ci ha detto di farci un giro per musei. Dobbiamo stendere una relazione sull'amore attraverso le rappresentazioni del passato e scegliere la nostra preferita>>.
<<Luca, ora togliti quell'affare dalla testa e siediti a tavola, che è pronto>>.          
<<Solo un attimo, mamma>>. Non voleva lasciare già Cloe. Quella ragazza stava suscitando in lui delle sensazioni strane ma piacevoli: si sentiva calamitato da lei, avvertiva il cuore battere più veloce, il respiro farsi più corto e un leggero formicolio ai due moncherini che pendevano inanimi dalla sedia a rotelle.


Da quando la VR era entrata a far parte della realtà quotidiana, il genere umano aveva subito una graduale trasformazione. La vita era cambiata velocemente, non c'era più bisogno di uscire di casa, tutte le attività venivano svolte comodamente seduti in poltrona, grazie a strumenti in grado di far vivere nella Realtà Virtuale qualunque situazione. Non c'era bisogno di recarsi al supermercato né di andare in banca, si faceva tutto online, le lezioni si seguivano nel web, non si viaggiava più, ogni cosa avveniva restando fermi sul posto. Bastava indossare Oculus per essere proiettati in qualunque parte del mondo, persino nello spazio. Le gambe erano diventate arti inutili e col tempo si erano atrofizzate, le dita delle mani, invece, si erano irrobustite e allungate, a forza di battere sui tasti del pc, il cervello era cresciuto a dismisura, per contenere una quantità di dati indefinita. Gli unici spostamenti avvenivano in casa: dalla cucina alla camera al bagno, poiché negli uomini non erano cessati i bisogni fondamentali. Erano venuti meno i rapporti sociali, non ci si incontrava più e l'assenza dei sentimenti era la normalità. Le persone si accoppiavano per evitare l'estinzione. Ma l'amore nessuno sapeva più che cosa fosse. Tutti agivano come robot programmati da un cervello elettronico.
<<Ora basta!>>. La mamma di Luca sfilò Oculus dalla testa del figlio con gesto repentino, interrompendo il contatto con Cloe.
<<Mamma, che cosa hai fatto?>>.
<<Si raffredda il pranzo. Puoi continuare il tuo tour dopo. E poi lo sai che papà esige che si mangi tutti insieme>>.

Le vivande scorrevano sul nastro, facendo il giro del tavolo.          
<<Allora, ragazzo, ho sentito che eri al Louvre poco fa. Hai visto qualcosa che ti è piaciuto?>>, domandò il padre.
Oh, certo che lo aveva visto. Aveva visto la cosa più bella del mondo.
<<Tu ci sei mai stato?>>. Luca addentò distrattamente una coscia di pollo.
<<Sì, certo, diverse volte>>.
<<E' vero che esistono opere sull'amore?>>.
Il padre scoccò un'occhiata curiosa al figlio. <<Sull'amore?>>, domandò. <<E che cos'è? Dove hai sentito questa parola?>>.
<<C'era una ragazza al museo. Mi ha detto che era lì per fare una ricerca sull'amore attraverso le rappresentazioni del passato. Gliel'ha data come compito il suo professore di Arte. Ma che cosa sarebbe esattamente?>>.
<<E io che ne so? Chiedilo al suo professore>>.
<<Mamma, tu lo sai?>>.
<<Oh, Luca, che strane domande fai oggi?>>.                       

La prima cosa che il ragazzo fece, terminato di mangiare, fu quella di svolgere una ricerca in Internet sul significato della parola amore. Lesse: L'amore è un forte sentimento che si esprime in forma di attrazione interpersonale.
Si fermò a riflettere un istante sul termine attrazione. Era ciò che aveva provato per Cloe. Un'attrazione interpersonale. Era quello l'amore? Quella specie di mal di stomaco, di palpitazione, di tremore ai moncherini? Doveva scoprirlo subito. Indossò Oculus e tornò al Louvre, nella speranza di incontrare la ragazza dai capelli fuxia. La vide in contemplazione di una scultura.
<<Sei tornato! Ti aspettavo>>. Gli occhi di lei avevano una luce che Luca non aveva mai visto prima.  <<Ho trovato la mia opera preferita>>.
<<Che cos'è?>>.
<<Questa>>, la indicò. <<Amore e Psiche, di Antonio Canova>>.
Il gruppo scultoreo rappresentava Amore e Psiche guardarsi, pronti a scambiarsi un bacio.  
Luca provò forte l'impulso di avvicinarsi a Cloe, prenderla tra le braccia, come le due figure nella scultura, e baciarla sulle labbra. Era un impulso dirompente, tanto che il cuore gli sembrò esplodergli nel petto. Se quello era l'amore, era la cosa più bella che avesse mai provato. Ma ora non gli bastava più immaginare: desiderava fortemente toccarla. Allungò una mano verso di lei.

 

<<Comandante, venga a vedere>>. Erixia stava osservando la scena attraverso il monitor all'interno della navicella spaziale.   
Xetron si avvicinò. <<Non impareranno mai>>. Il comandante scosse la testa, facendo ondeggiare le verdi antenne e premette il pulsante rosso: l'ologramma di Cloe si spense.
Centinaia di anni prima, una devastante guerra aveva distrutto i quattro quinti del genere umano. I sopravvissuti erano stati sottoposti a un trattamento che aveva annullato ogni forma di sentimento. Odio e amore, l'eterna lotta. Ma ora… Gli uomini sarebbero presto tornati  a costituire una minaccia per tutto l'universo.    
Erixia osservò il comandante con aria rassegnata. <<E' stato tutto inutile>>.

Tutti i racconti

2
4
29

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
12

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
37

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
30

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
33

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
46

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

5
6
32

Oltre la nebbia(2/2)

In un paese in cui non si vede oltre un palmo dal naso

21 June 2025

Sophia non si piegava. Aveva capito che l’ignoranza non era solo mancanza di conoscenza: era una difesa, una paura profonda del cambiamento. La nebbia proteggeva Villacava. Difendeva dal rischio di scoprire che esisteva qualcosa di più grande e più complesso oltre i suoi vicoli ciechi e i confini [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Esordio di tutto rispetto. mi è piaciuto. Condivido complimenti e appunti [...]

  • Dax: la metafora è bella, anche se non nuova. In effetti, l'ignoranza [...]

3
13
37

Girabuio 4/4

21 June 2025

Irving Crane non vide la fine del processo. Lo trovarono stecchito nel giardino, una mattina. Dopo lo scavo, alcuni girasoli erano ricresciuti e, a sentire qualcuno, Irving ne aveva strappato uno e aveva usato il gambo per impiccarsi… la maggior parte però diceva che non era possibile. Il gambo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su