Quando arrivammo, la spiaggia sembrava già affollata. Era uno dei pochi arenili liberi del lido e molti turisti, sopratutto stranieri, lo preferivano a quelli a pagamento.

Entrando dal viale a mare cercai con lo sguardo un posto abbastanza largo dove piantare l'ombrellone. Stranamente, c'era un largo vuoto, proprio al centro, quando ci avvicinammo capii perché. Qualcuno aveva bivaccato sulla spiaggia lasciandovi un mare di pattume. Dal tipo di rifiuti si poteva capire che probabilmente era stato un gruppo di ragazzi; c'erano bottigliette di birra in quantità, varie altre bevande e sacchetti di snack. Piantai l'ombrellone bofonchiando contro l'inciviltà di quei ragazzini, se fossero stati ancora sulla spiaggia gliene avrei cantate quattro, non si fa così.

Ad ogni modo, finii di stendere gli asciugamani e aiutai la mia ragazza a mettersi la crema. Poi tirai fuori il libro che stavo leggendo e mi stesi sul mio telo da bagno.

Ma era brutto vedere la spiaggia così lercia. Proprio brutto, tanto che dopo un po' ci alzammo per portare via quello schifo. Ci avremmo messo una mezz'ora, ma non mi importava, faccio una vita sedentaria e la presi come una buona occasione per fare del moto.

Iniziammo con le bottigliette e dopo pochi minuti accadde una cosa che proprio non mi aspettavo. Dagli ombrelloni vicini si alzarono altri bagnanti e vennero a darci una mano. Spontaneamente.

In breve, almeno un terzo dei bagnanti si mise a partecipare alla raccolta. In capo a cinque minuti la spiaggia era di nuovo pulita.

L'avevo vista tante volte, era il solito posto con il solito mare davanti, ma quella volta mi sembrò bellissima.

 

P.S. Episodio realmente accaduto. Vedi anche: “l'esperimento delle finestre rotte” su Wikipedia.

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