Una delle case che visitai per un eventuale acquisto era molto grande con un enorme giardino. 
La casa era completamente  spoglia, solo in una stanza c'era un quadro appeso. Raffigurava una donna in primo piano e una bambina sullo sfondo che correva verso di lei. 
L'agente immobiliare mi disse che la figlia del proprietario era stata una pittrice. Chiesi all'agente perché non avesse portato via anche quel quadro.
Lei rimase in silenzio. Mi sentii ridicolo per averle fatto quella domanda.
L'agente immobiliare era completamente cieca.
Mi domandai come riuscisse a fare quel lavoro e come io potessi  stare lì ad ascoltare la descrizione di una casa che lei non aveva mai visto.
La cieca mi chiese se volessi farmi un bagno nella vasca della casa, al primo piano.
-Il bagno è grandissimo e c'è una fantastica vasca idromassaggio. Questa richiesta la faccio a tutti quelli che visitano questa casa- disse.
Rimasi per un attimo in silenzio. Poi dissi ok
-Prego si accomodi il bagno è la seconda porta a scrigno sulla destra-.
Entrai. Era proprio un bel bagno. Due lavandini  ampi, un enorme specchio, a sinistra un armadio con tutto l'occorrente e a destra l'enorme vasca idromassaggio.
Già piena d'acqua. Calda.
Mi spogliai in un lampo e mi immersi.
Non so quanto tempo passai in quella vasca. Poi uscì, mi asciugai, c'erano soffici asciugamani e tornai dalla cieca.
Era seduta ad un tavolo e fumava una sigaretta.
-Lo vede quell'albero, là fuori-, disse indicando un enorme quercia sul lato posteriore della casa.
Ormai avevo rinunciato a chiedermi come potesse "vedere" tutto ciò.
-Sì- dissi.
La ragazza, la pittrice, passava molto tempo in una casa su quell'albero. Una casa in legno. Lì dipingeva. Poi una notte un fulmine ha incenerito la casa.
-È una fortuna che sia successo di notte- dissi. -Lei amava molto stare in quella casa sull'albero-, disse -soprattutto di notte. Brutta faccenda-.
-È terribile- dissi.
-Sì. La capanna bruciò con lei dentro-
-Perché mi racconta questo?-
-È una cosa che non dico a tutti. Ma lei è la prima persona che ha voluto farsi un bagno in quella vasca meravigliosa-, disse.
-Sì. Non so perché l'ho fatto, ma l'ho fatto. La ragazza è morta?-
-No se l'è cavata ma è diventata cieca. Ora vende case-.
La guardai. Non sapevo che dire.
-Lei ha vissuto qui?-
-Sì, molto tempo fa-
-Mi dispiace-
-Non deve. Ora le lascio visitare ancora un po' la casa. Quando esce chiuda la porta per cortesia-.
Uscì dalla stanza.
Rimasi ancora un po', poi decisi di andarmene.
Prima di uscire mi fermai e nel silenzio più assoluto mi parve di udire indistintamente un suono, come di qualcuno che si immergeva ed emergeva dall'acqua di una vasca.

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