Ester aveva studiato tutto il pomeriggio e, dopo cena, aveva continuato a ripassare la lezione di storia romana perché l'insegnante, prof Bortolozzi, emerito storico nonché titolare di cattedra di lunga data presso il regio istituto Marco Aurelio di Roma, l'avrebbe interrogata sicuramente dal momento che erano rimasti in due a non avere il voto nel primo trimestre, lei e il suo compagno Benito Cippolloni.
A lezione proseguiva ormai da un quarto d'ora lo scorrimento del dito del professore sull'elenco degli studenti, Ester era in ansia pur sapendo che da lì a poco avrebbe chiamato il suo nome. Ma dopo le consultazioni del docente circa la condizione di tutti, chiamò solo Cippoloni. Ester rimase ancora in attesa, ma il docente iniziò l'interrogazione allo studente chiamato alla cattedra e che, nel frattempo, s'era schierato come un ardimentoso soldatino della Lupa.

Non capiva. Era mai possibile che il professore si fosse dimenticato di lei? Che gli fosse sfuggito il suo nome? Che avesse avuto un voto in un'interrogazione mai fatta? Mentre era in corso l'esposizione storica del suo compagno circa lo splendore della Roma imperiale, arrivò in aula il bidello che, mortificato di interrompere tale prolusione, parlò all'orecchio del docente come a rivelargli un segreto, che in quanto tale non avrebbe dovuto essere diffuso a chicchessia. Poi uscì con una tristezza nel viso tale da ricordare il Foscolo quando fu costretto ad andare in esilio o il Leopardi dopo che aveva scoperto che la Natura non era una madre benevola ma una matrigna.
Intanto Cippolloni argomentava le imprese degli imperatori, i loro trionfi in quella Roma splendente e luminosa del tempo passato. E questo produceva gioia nell'uditorio e nel viso del docente che alternava momenti di sogno estatico a immaginare i tempi storici e un ombroso cipiglio quando ritornava alla realtà. E  in questo secondo atteggiamento che pronunciò finalmente il nome dell'alunna Ester Levi. 
Signorina Levi. Finalmente s'era accorto di lei. Ma non era la normale interrogazione. 
-Devo comunicarle che è attesa in Presidenza per comunicazione da parte dell'Illustrissimo capo d'Istituto. Vada. E faccia presto.-
Come? Dovevo essere interrogata e il Preside mi convoca? 
E il mio voto? E il mio discorso storico che avevo preparato? Le salì il cuore in gola! Cosa era successo che il Preside voleva comunicarle?
Il professore replicò.

-E porti con sé la sua roba-
Ester sbiancò in viso. Era successo qualcosa a casa? Mio padre? Mia madre? Le mie sorelle? Stava qualcuno male? Mille pensieri si accavallarono nella mente della ragazza, che aveva raccolto i suoi quaderni e libri e preso il cappotto, pronta di recarsi dal Preside per ricevere la notizia.

Uscì dall'aula sotto gli occhi di tutti, mentre Cippolloni continuava a parlare del suo imperatore preferito e il professore la guardava severo e silenzioso. Matilde, la sua amica del cuore, la salutò senza farsi accorgere dal professore. E strinse il pugno destro, ondeggiando il braccio quasi a infonderle forza per ciò che le sarebbe stato rivelato in presidenza. Il bidello sulla porta prese con sé la ragazza per condurla a cospetto del signor preside.
In presidenza c'erano altre persone oltre al Preside, che era seduto in una sedia trono con un cipiglio arrogante e indisponente come se avesse indossato una maschera diversa dal solito. In effetti quelle poche volte che si era visto nel passato era apparso sorridente ma autorevole, accondiscendente ma attento osservatore delle regole e dei regolamenti della sua scuola. Forse si era dimenticato che anche lui in passato era stato insegnante e che a volte per essere vicini ai propri allievi bisognava mostrare la propria umanità. Comunque in quella presidenza c'era il prof Catania, della sezione D e altri alunni che Ester conosceva solo di vista. E poi c'erano genitori nella stanza attigua che aspettavano.  Era lì anche il padre di Ester.L a ragazza si preoccupò e sbirciò oltre la porta. Suo padre la vide e mutò la sua preoccupazione in un sorriso che la confortó. Chiese con i gesti e i suoi occhi cosa fosse successo, ma suo padre la rasserenò. Non era successo niente in famiglia. Stavano tutti bene.

Il Preside fece chiudere la porta e cominciò a parlare.
-Colleghi, alunni, amici. Viviamo in un tempo in cui bisogna rispettare ogni regola perché la nostra nazione possa essere al pari se non superiore alle altre che aspirano all' Impero. E noi, dico, noi, lo saremo. Forse questo porterà qualche insoddisfazione, qualche titubanza. Ma noi italiani, siamo e saremo sempre forti, ardimentosi a superare ogni ostacolo che l'opinione pubblica può frapporre fra noi e la nostra intelligenza. Mi soggiunge notizia che nelle alte sfere politiche s'è preso un provvedimento drastico che il Re, lunga vita al nostro re, ha avallato e sottoscritto.- e prese una serie di fogli dalla sua scrivania.
- Queste scartoffie sono le indicazioni perché si possa sperimentare una nazione libera, ma sempre asservita al nostro Duce che ci guida con la sua intelligenza e strategia. Il REGIO DECRETO - LEGGE 5 settembre 1938 - XVI, n. 1390 parla chiaro. Un piccolo sforzo può portare a successi impensabili. La razza ebraica, di cui voi siete un esempio, deve stare a guardare per poter imparare da noi cosa vuol dire politica e servizio. Pertanto cari collegi, cari ragazzi, non c'è più posto per voi in questa istituzione scolastica. Sicuramente i gabinetti politici troveranno una scuola adatta a voi. Quindi, caro professore, si ritenga esautorato dal servizio e voi alunni ritornate a casa con i vostri genitori, ma mi raccomando, leggete, leggete i libri perché l'analfabetismo non vi insidii mentre attendiamo tempi diversi.

Ester non aveva capito niente e pensava che avrebbe perso la sua interrogazione in storia dal momento che non era riuscito a segnalare al suo insegnante la svista. Era bravo questo Preside aveva dato loro questi giorni di vacanze. Ma non capiva perché solo a pochi.

Era il 16 ottobre del 1938, XVI fascista.

Tutti i racconti

2
4
29

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
12

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
37

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
30

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
33

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
46

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

5
6
32

Oltre la nebbia(2/2)

In un paese in cui non si vede oltre un palmo dal naso

21 June 2025

Sophia non si piegava. Aveva capito che l’ignoranza non era solo mancanza di conoscenza: era una difesa, una paura profonda del cambiamento. La nebbia proteggeva Villacava. Difendeva dal rischio di scoprire che esisteva qualcosa di più grande e più complesso oltre i suoi vicoli ciechi e i confini [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Esordio di tutto rispetto. mi è piaciuto. Condivido complimenti e appunti [...]

  • Dax: la metafora è bella, anche se non nuova. In effetti, l'ignoranza [...]

3
13
37

Girabuio 4/4

21 June 2025

Irving Crane non vide la fine del processo. Lo trovarono stecchito nel giardino, una mattina. Dopo lo scavo, alcuni girasoli erano ricresciuti e, a sentire qualcuno, Irving ne aveva strappato uno e aveva usato il gambo per impiccarsi… la maggior parte però diceva che non era possibile. Il gambo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su